Dopo il 1869 la ferrovia non ebbe più sviluppi grandiosi: bisognava
solamente aumentare la densità dei collegamenti e collegare i continenti tra di
loro. La gestione della politica estera e l’economia cambiarono radicalmente ma
già in precedenza sovrani come Napoleone III avevano pensato a un impero basato
sulla preminenza della strade ferrate e non più sulla talassocrazia. Già le
linee del Semmering e del Brennero rientravano nella politica asburgica del
controllo sull’Italia così come il traforo del Moncenisio da Napoleone III. La
ferrovia raggiunse la sua massima espansione: addirittura in Inghilterra si
diceva che chi dirigeva le ferrovie avrebbe diretto lo stato. Per questo motivo
le strade ferrate suscitavano sempre timori di monopolio, che fossero in mani
private o in pugno allo stato.
Tuttavia la costruzione di linee superflue e a carattere
troppo locale fu causa di fallimento per moltissime imprese ferroviarie. La
loro bancarotta trascinò con sè una serie di investimenti e di fornitori non
pagati che furono causa a loro volta delle crisi economiche che si succedettero
dal 1873 al 1893. Gli unici collegamenti locali che rendevano erano quelli
all’interno di grandi città. Fecero la loro apparizione i primi omnibus e tram
a cavalli (a Roma nel 1877) e già dal 1884 entrò in funzione la prima linea tranviaria
elettrica a Kansas City.
In questo scenario a nulla servirono le politiche
nostalgiche nei confronti delle vie d’acqua e il traffico residuo finì per
tornare nelle mani di pochi artigiani. Sul mare i piroscafi furono i vincitori
e i velieri di legno furono ridotti a trasporti sussidiari.
Generalmente ogni nuova forma di trasporto nasce come
complemento del mezzo principale precedente. Si arriva poi in una seconda fase
dove il nuovo mezzo di trasporto sviluppa al massimo le sue capacità; la terza
fase prevede il lento predominio del nuovo trasporto sul vecchio (da non
confondere con la seconda fase) e alla fine il ciclo ricomincia. Ci sono esempi
nel quale la rapidità di diffusione dei nuovi mezzi fa saltare delle fasi
intermedie: nel far west non si conobbe mai l’uso della strada per esempio.
Qual è il motivo di questo ciclo? Semplicemente perché con
la prima rivoluzione industriale la crescita economica fu tale che bisognava
assolutamente eliminare qualsiasi ostacolo allo sviluppo e al commercio. Perciò
è necessario riconoscere l’importanza del trasporto e non relegarlo in un ruolo
marginale.
Così come il battello
a vapore era sussidiario della navigazione a vela, la ferrovia nasce come
congiungimento tra canali. La ferrovia poi si svilupperà uccidendo la
navigazione interna che comunque manterrà il primato sui mari e in parte sui
piccoli canali gli artigiani della navigazione. Infine la strada ferrata
troverà la concorrenza da una parte nell’automobile e dall’altra nell’aereo.
Ma prima ancora alla vigilia dello scoppio della grande guerra
nel 1914 bisogna dire la civiltà era completamente cambiata; la navigazione
interna era stata quasi completamente sostituita dalle ferrovie a scartamento
ridotto, di facile costruzione ed più economiche. Finalmente trasporti marini e
terrestri avevano raggiunto un punto di equilibrio e in futuro il miglioramento
dei trasporti sarebbe stato un problema unicamente finanziario poiché tutti gli
ostacoli tecnici erano stati superati, compreso lo shock psicologico che una
così grande innovazione aveva provocato. Gli uomini non rimanevano più nei
luoghi dove erano nati: si era sviluppata l’idea che il tempo è denaro.
Era in corso una seconda rivoluzione tecnica che avrebbe
fatto apparire le ferrovie e piroscafi antiquati. L’invenzione degli pneumatici
e del motore a scoppio avrebbero dato vita all’automobile, una degna avversaria
per navi e treni. Le ulteriori innovazioni infusero nuova linfa alle navi, ora
alimentate a petrolio e nei treni che sfruttarono l’elettricità. L’uomo avrebbe
trasformato ancora una volta il mondo in un tempo brevissimo. Ma l’essenza di
questo discorso sta nel fatto che la rivoluzione industriale riuscì, abbassando
i costi dei mezzi di comunicazione, a rendere mobili le masse e a fondare forse
una prima civiltà autenticamente democratica.
FINE
dirigibile zeppelin ad idrogeno in volo su New York
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