Tutto ciò nell’emergenza del covid-19 che ha messo a dura prova la tenuta della linea C, la cui frequenza non incrementabile sotto i 9 minuti ha causato a più riprese fenomeni di assembramento sui treni e presso la stazione di San Giovanni.
Ora che le basi per il futuro sono state gettate e sono stati ottenuti i finanziamenti (il cui ottenimento definitivo è vincolato al passaggio di proprietà Regione-Comune e la stipula dei contratti per l’esecuzione dell’appalto entro la fine del 2022), ci sono tutte le condizioni affinché i soggetti interessati (Atac, Comune e Regione) si siedano ad un tavolo per discutere la riapertura della tratta sospesa.
Al fine di cautelare l’operazione da attacchi strumentali, che abitualmente colpiscono qualsiasi iniziativa di mobilità pubblica nella nostra città, incitiamo in tal senso l’Amministrazione comunale a disporre una relazione che consideri i costi di ripristino della sede ferroviaria rispetto ai benefici indotti dal, seppur breve, periodo di riapertura.
Stando infatti alle documentazioni progettuali, in ogni caso la tratta Centocelle-Giardinetti potrebbe chiudere nuovamente a partire dalla seconda metà del 2022, a causa dei cantieri necessari per la trasformazione in metrotramvia.