venerdì 31 luglio 2015

Roma - Giardinetti, la petizione corre sui binari di Change.org

Proseguono le azioni di contrasto alla chiusura della ferrovia Roma - Giardinetti. Il comitato di quartiere Torpignattara ha lanciato una petizione su change.org che conta già un migliaio di firme.

Link alla petizione: https://goo.gl/5PhveQ


Siamo stati anche ospiti del blog odisseaquotidiana, nel quale abbiamo esposto la nostra posizione circa il taglio netto della linea.

Link all'intervista: http://goo.gl/mBOfDe

Nelle metropoli europee, le Amministrazione incentivano i sistemi a guida vincolata, rapidi e ecosostenibili, pure se doppioni, a Roma, invece, si continua a ragionare in maniera diversa. Si Taglia una ferrovia e si riempie la via Casilina con una sfilza di autobus - 50 (Termini-Tor Pignattara-Termini), 105 (Termini-Parco di Centocelle) e 106 (Parco di Centocelle-Grotte Celoni) -, i quali si sovrappongo sia alla Giardinetti che alla metropolitana. Il concetto è assurdo, in termini di costi, di traffico, di inquinamento e, non da ultimo, di efficienza, che stride coi principi fondamentali de Il Libro Bianco dei Trasporti - ma lo avranno mai letto?

giovedì 30 luglio 2015

Roma Giardinetti - Parte il contrattacco


Mancano poco meno di un centinaio di ore al 3 agosto, perciò bisogna ripartire tentando il tutto per tutto, con la speranza che qualcuno si accorga del delitto che sta per essere consumato nel trasporto pubblico romano. Invitiamo coloro che stanno leggendo questo articolo e che hanno a cuore la salute del trasporto e dei cittadini a scrivere un post su facebook, un tweet, una mail per cercare di far ragionare il sindaco, il presidente della Regione e gli altri soggetti al centro dell’operazione di taglio della Roma - Giardinetti.
Qui di seguito lasciamo la mail che abbiamo inviato, affinché sia di ispirazione:

Buongiorno sindaco/assessore/presidente,
mi chiamo Carlo e sono uno studente appassionato di trasporti e mobilità. Da anni seguo le travagliate vicende della linea Roma – Giardinetti, la cui utilità è stata messa in discussione a seguito dell’apertura della linea C. La ferrovia, una potenziale metropolitana di superficie, nonostante non sia stata fatta manutenzione per quasi 20 anni, funziona ancora egregiamente e svolge il preciso ruolo di distribuzione della domanda della linea C nel quadrante est della città. I quattro chilometri da Centocelle a Giardinetti prossimi alla distruzione, pur essendo coperti dalla linea C, verranno comunque sostituiti dall’autobus 106. Mi chiedo: perché non viene soppresso il servizio su gomma e non si potenzia il ferro esistente? Forse perché in questa città è ancora imperante la mentalità anni ‘60 di sostituire il ferro con la gomma, un tipo di trasporto decisamente più costoso da mantenere,  più inquinante e che crea traffico.
Sembra di essere tornati al 1980, quando l’apertura della metro A diede il colpo di grazia alla morente ex tranvia dei castelli romani. Oggi la linea A è sovraffollata proprio perché attorno ad essa è stato creato un deserto che non deve essere assolutamente fatto sulla linea C, soprattutto perché quest’ultima non ha raggiunto un servizio a pieno regime.
Da Giardinetti si deve far partire un prolungamento per la zona di Tor Vergata che, di fatto, non ha beneficiato della presenza della linea C a causa della lontananza dell’infrastruttura.
La famosa cura del ferro prevede che il metallo venga somministrato alla città per permettere la creazione di nuove metropolitane, ferrovie e tranvie ma anche per il mantenimento e l’ammodernamento delle strutture esistenti. Chi vuole togliere ferro non è un alleato del cittadino e non contribuisce a risolvere i problemi della nostra meravigliosa città.




Qui gli indirizzi dove inviare i vostri messaggi:

Ignazio Marino (Sindaco di Roma)
E-mail: sindaco@comune.roma.it
Account Twitter: @ignaziomarino

Nicola Zingaretti (Presidente della Regione Lazio)
E-mail: info@nicolazingaretti.it
Account Twitter: @nzingaretti

Stefano Esposito (Neo assessore alla mobilità)
E-mail dipartimento mobilità: mobilita@comune.roma.it
Account Twitter: @stefanoesposito


Contatti istituzionali:

Atac (gestore della linea)
Percorso guidato alla segnalazione: http://www.atac.roma.it/page.asp?p=162 e inserire Tipologia: Richieste, Macrocategoria: Pianificazione rete del trasporto pubblico locale, Categoria: Prolungamento o variazione linea
Account Twitter:@InfoAtac

Regione Lazio (proprietario della linea)
E-Mail: urp@regione.lazio.it
Account Twitter: @RegioneLazio

È il momento di farci sentire davvero. Confidiamo in ognuno di voi.

mercoledì 29 luglio 2015

Addio Roma – Giardinetti

L’amministrazione Marino sarà ricordata per il rilancio della cura del ferro: delle 7 linee tranviarie promesse saranno tolti ben 4 chilometri di ferro.
Altresì il presidente della Regione Zingaretti, che vanta di aver portato 26 treni vivalto sulle regionali, ha avallato una decisione sciagurata e dannosa per la cittadinanza. 


Quattro chilometri che, pur essendo coperti dalla linea C, verranno sostituiti dall’autobus 106. Perché in questa città è ancora imperante la mentalità anni ‘60 di sostituire il ferro con la gomma, un tipo di trasporto decisamente più costoso da mantenere,  più inquinante e che crea traffico.


Saluteremo insieme un altro pezzo del trasporto pubblico romano.


Soppressione del trenino Roma-Giardinetti? Ora basta davvero!

Dal pomeriggio di oggi (28 Luglio 2015) sta rimbalzando su vari siti e su Facebook una notizia sconvolgente. Il Presidente del Municipio Roma VI, Marco Scipioni, e l’Assessore municipale ai Trasporti, Vittorio Alveti, hanno rilasciato una nota che gela il sangue:

«Dopo aver partecipato alla riorganizzazione e alla razionalizzazione del trasporto pubblico del nostro municipio con il Dipartimento Mobilità di Roma Capitale e l’Agenzia della mobilità con un lavoro quotidiano condotto congiuntamente, oggi, con la notizia della soppressione della Ferrovia Termini-Giardinetti ci è giunta una vera e propria doccia fredda.»

Continuano dal Municipio VI

«Sappiamo che dal 1 agosto, per esigenze legate a lavori di organizzazione del capolinea, la linea sarà attestata al deposito di Centocelle per poi, da settembre in poi, essere definitivamente soppressa.»

Non più tardi di due settimane fa era invece rimbalzata la notizia che era in cantiere un progetto importante di ammodernamento della linea che prevedeva addirittura il suo ampliamento con derivazioni fino a Tor Vergata.

Il tutto a patto che la Regione Lazio finalmente cedesse la linea ad ATAC per avviare il progetto.
Insomma siamo alla pura schizofrenia. 

Continua sul blog del comitato di quartiere Torpignattara



Venerdì chiude la Roma - Giardinetti


Riportiamo l’allarmante notizia dell’ennesimo e insensato scempio ferroviario che si potrebbe abbattere a brevissimo sul quadrante est della nostra città:

«Dopo aver partecipato alla riorganizzazione e alla razionalizzazione del trasporto pubblico del nostro Municipio con il Dipartimento mobilità di Roma Capitale e l’Agenzia della mobilità con un lavoro quotidiano condotto congiuntamente, oggi, con la notizia della soppressione della Ferrovia Termini-Giardinetti ci è giunta una vera e propria doccia fredda». Lo dichiarano, in una nota congiunta, il presidente del Municipio VI, Marco Scipioni e l’assessore alla Mobilità Vittorio Alveti. «Consapevoli del fatto che la riorganizzazione del trasporto pubblico locale contestuale alla apertura della metro C ha comportato alcune necessarie modifiche alla rete - spiegano - dando la possibilità di inaugurare anche nuove linee di autobus, si veda come esempio l’introduzione dello 054 che ha permesso alla zona di Valle della Borghesiana di raggiungere la metropolitana, non ci si capacita del fatto che la decisione di sopprimere una linea ferroviaria tanto importante sia giunta cosi inaspettatamente. Sappiamo che dal 1 agosto, per esigenze legate a lavori di organizzazione del capolinea, la linea sarà attestata al deposito di Centocelle per poi, da settembre in poi, essere definitivamente soppressa. Abbiamo provveduto a chiedere un incontro urgente al neo assessore e agli organi competenti affinché venga al più presto aperto un confronto tecnico che consenta di trovare una soluzione idonea a non comprometta il trasporto pubblico di quella parte della città, enormemente penalizzata altrimenti».

Come già ripetuto più volte in passato, sopprimere una linea su ferro per sostituirlo con gli autobus non ha alcun tipo di senso.

I falsi miti circa i costi, il valore e l’inutilità della ferrovia che si sono creati attorno in questi anni sono già stati ampiamente discussi ed esacerbati dall’esperto ingegner Spinosa: la ex Roma – Fiuggi è una linea che ancora serve e deve poter continuare a servire la cittadinanza romana.

I cinque chilometri che congiungono Centocelle alla stazione Termini non sono affatto assimilabili alla nuova metro C per le destinazioni offerte (Termini, Porta Maggiore) e per i quartieri interessati  (Torpignattara e zone limitrofe). Inoltre il tratto Centocelle – Giardinetti in parte sovrapposto alla linea C è un ottimo trampolino di lancio da sfruttare per tanto il sospirato prolungamento verso Anagnina e/o Tor Vergata.

Cura del ferro. È dal lontano 1997 che sentiamo parlare di questa terapia. Una cura con lo scopo di guarire Roma dal traffico incentivando e aumentando l’offerta dei mezzi pubblici attraverso la posa del ferro. La prescrizione prevede che questo metallo venga somministrato alla città per permettere la creazione di nuove metropolitane, ferrovie e tranvie ma anche per il mantenimento e l’ammodernamento delle strutture esistenti. Ecco cosa ci aspettiamo da una Giunta che fa dell’incentivo del trasporto pubblico un suo valore.
Nei prossimi giorni porteremo avanti questa battaglia, pertanto l’invito è a continuare a seguire la vicenda dell’ex Roma – Fiuggi con l’hashtag #saveGiardinetti o scrivendo alla nostra mail etrgiallo@gmail.com


Chi vuole togliere ferro dalla città è un nemico del trasporto pubblico e dei cittadini.

lunedì 20 luglio 2015

La Cometa

C’è un cometa che non è nel cielo ed è visibile solo a Roma; un misterioso oggetto terrestre del quale nel tempo si è persa la memoria, ma di cui è possibile ancora oggi ritrovarne le tracce lungo una via consolare.

Carlo, il TreninoBlu, e Andrea,  iltrenoromalido, vi porteranno alla scoperta dell’astro perduto in un nuovo tour a spasso per Roma. Non vi serviranno binocoli o telescopi, ma solo uno speciale passaporto per la storia.
@LaCometa2015
Siete pronti? L’appuntamento è fissato per il 27 settembre 2015. Save the date!

mercoledì 15 luglio 2015

La rivolta di Porta San Paolo


Dopo settimane di disservizi, è scoppiata ieri, martedì 14 luglio, la rivolta dei pendolari della Roma Lido che sono scesi sui binari di Porta San Paolo per manifestare il disagio di un servizio ormai al completo collasso.
La scintilla che ha scatenato tutto è stato l’ennesimo trasferimento di un treno in partenza, a distanza di ben 40 minuti dall’precedente, dal binario 4 al binario 3 alle ore 19:50.


«Mi ha chiamato mia moglie che è arrivata alle 19:12 a Porta San Paolo» ci racconta un pendolare «Il prossimo treno era alle 19:50. Dopo 40 minuti di attesa il CAF è stato sostituito per un presunto guasto con un convoglio di vecchia generazione senza aria condizionata. Ci siamo sentiti presi in giro e la rabbia è esplosa».

Ma questo imprevisto è stata solo la goccia che ha fatto traboccare la disperazione dei pendolari: «Siamo esasperati da una situazione che dura da tempo, non ce la facciamo più: questa è una tortura». Racconta Marisa: «Da due anni non arrivo più in orario a lavoro e pensano che mi inventi delle scuse. Sto perdendo il posto per questo servizio indecente: ci metterei di meno ad arrivare a Napoli! Una volta mi è addirittura capitato di essere multata perché, avendo vidimato il biglietto ad Ostia e mettendoci due ore per arrivare a Jonio, il mio titolo di viaggio è scaduto per le lunghissime attese».

Proprio l’infinita attesa è ciò che fa più infuriare i pendolari, l’incertezza di non sapere quando e se si potrà arrivare a lavoro la mattina e tornare a casa la sera.
Alessio prende la  parola: «Il servizio dell’Atac è completamente allo sbando. Non c’è un controllo sulla qualità del servizio, non c’è un feedback da parte dell’azienda, non c’è un tentativo per cercare di armonizzare le difficoltà di esercizio con l’esigenza di sapere quando si partirà (le famose rimodulazioni; ndr)Non è da Roma città europea che si prepara ad ospitare un Giubileo. Ci sono state scene goliardiche di turisti che ci si chiedevano come fosse possibile che ciò accadesse nella capitale di Italia. Il problema è che all’azienda manca volontà. Il rappresentante Atac  è venuto ad incontrarci solo sotto sollecito della questura: si sono mobilitati solo per la protesta sui binari. Secondo loro abbiamo bloccato un servizio pubblico, quando la frequenza era già ben al di sotto della soglia di tolleranza».

«Questo disservizio tremendo che va avanti da settimane è ormai insostenibile» ci dice Giovanni « Siamo cittadini che non ostruiscono le strade con le macchine e veniamo premiati con il più umiliante e completo abbandono. Se il personale vuole fare qualcosa, deve contattarci  e organizzare una protesta insieme. Dobbiamo andare contro i potenti, non scatenare la guerra tra poveri.  In un paese normale la classe manageriale avrebbe rassegnato le dimissioni». Interviene un altro pendolare: « Avrei tanto da chiedere ai macchinisti e ai capostazione, ma sono scostanti. Forse hanno paura di ritorsioni ma la situazione è esasperata. Sarebbe ora di parlare».
Obietta Veronica: «Il treno delle 19:50 è stato scartato per un falso problema tecnico, quando in realtà è palese che da tre settimane va avanti lo sciopero bianco. Di fatto i macchinisti stanno sfruttando i pendolari come scudo umano per proteggere i loro interessi: adesso basta essere presi in giro. Una vera protesta è quella dove si mettono in gioco i propri soldi: non dovrebbero andare a lavoro e rendere impossibile l’apertura della linea per giorni. Se necessario sono pronta a un corteo da Roma ad Ostia sui binari».

Abbiamo provato a parlare con i macchinisti che però, essendo in servizio, non hanno potuto dichiarare nulla, almeno alla stampa. Abbiamo però ascoltato le risposte fornite ai pendolari inferociti.
La storia che sentiamo ci è già nota. Il declino della linea è iniziato anni fa: prima con scellerati investimenti sulle MA100, le frecce del mare che cadevano a pezzi già dall’esercizio nella metro A, poi con le MA200 che sono dei veri e propri bidoni. Solo i Caf funzionano con una certa regolarità anche se, bisogna ribadire, da anni sulla Roma Lido non c’è in servizio un treno progettato per questa linea. Il problema principale del materiale rotabile chiaramente non si può risolvere dall’oggi al domani. Bisognerebbe comprare 10 treni nuovi: solo così ci sarebbero le basi per il miglioramento del servizio.
Ci sono tante cose che i pendolari non sanno. Ad esempio che dei sei Caf disponibili solo tre sono effettivamente funzionanti. Uno è ancora fermo dopo che l’anno scorso si è tranciata la linea di contatto e ha preso fuoco, altri due treni sono fermi per il cambio dei carrelli e un altro per il cambio dei riduttori.


In questa situazione il direttore di esercizio delle metro-ferrovie Atac, Giovanni Nicastro, ha promesso di rimanere in contatto con la delegazione di pendolari che è stata ricevuta nella notte.  C’è solo da aspettare come evolverà la situazione, anche se il servizio oggi risulta già essere ridotto con un treno ogni 30 minuti.

Per altre testimonianze della rivolta dei pendolari

Nel frattempo è stata aperta una pagina Facebook per rimanere in contatto tra pendolari


domenica 12 luglio 2015

#ParlaConNoi #12 - Il trasporto pubblico del futuro

Con la segnalazione di Andrea si chiude, almeno per questo periodo, #ParlaConNoi, la rubrica ideata insieme ai blogger IlTrenoRomaLido e TransportRoma per dare voce ai pendolari a seguito dei disservizi di questi giorni. Per rimanere in contatto o esprimere un pare scriveteci a: etrgiallo@gmail.com / trasportopubblicoroma@gmail.com / iltrenoromalido@yahoo.it oppure seguiteci su Twitter e Facebook.

Caro Andrea e caro Carlo,
vi scrivo per dire la mia in maniera più completa rispetto ai classici 140 caratteri di Twitter, scritti di corsa in mezzo al traffico urbano o in attesa di un mezzo pubblico che non passa....
Da qui voglio iniziare, lo stato attuale è visibile a tutti, mezzi di superficie lenti e senza delle vere corsie preferenziali esclusive, tram con gli stessi problemi dei mezzi su gomma con l'aggiunta del problema alle sottostazioni elettriche e poi le linee ferroviarie.
La Lido è stata una linea realizzata negli ultimi anni come detto da voi con gli scarti e zero manutenzione e ora si aggiunge il problema dei macchinisti che applicando il regolamento di Atac e dopo gli ultimi tagli di stipendio hanno deciso di non prendersi altre responsabilità.

Al momento sono a favore dei lavoratori con riserva, diciamo nel mezzo, Atac avrebbe dovuto trovare un accordo portando ad un aumento delle ore di lavoro ma mantenendo lo stipendio precedente, il come, spetta ai dirigenti di Atac non a me.

Le mie idee per il futuro sono le seguenti nel breve periodo:
Passaggio della Roma-Lido al Comune di Roma con trasferimento dei fondi necessari per la gestione.
  • Messa in sicurezza dei vari depositi dei treni e dei vari punti di entrata della metro contro i writers con l'installazione di allarmi e telecamere e continuare con la pulizia dei treni rovinati.
  • Verificare il piano di manutenzione per i vari mezzi di Atac sia su ferro che su gomma, valutando il rapporto costi benefici sul rimettere in funzione treni vecchi come le MR500 se ne sono rimasti ancora disponibili, valutazione rapporto costi/benefici della conversione degli MB100/300 per la Roma-Lido, valutando degli espedienti come l'installazione dei finestrini stile treni della metro londinese all'altezza degli attuali vetri presenti nelle porte di inizio e fine vagone in modo da utilizzare l'aria condizionata nei periodi più caldi dell'anno e permettere un continuo circolo dell'aria.
  • Rendere esclusive le corsie preferenziali dei tram per iniziare e successivamente anche per le linee degli autobus.
  • Rivedere il contratto con la società di sicurezza dotando il potere di effettuare il ruolo di controllori nelle stazioni dei treni, in modo da ridurre l'evasione e il tanto odiato effetto trenino.
  • Definizione delle tratte conclusive della Metro C con Chiesa Nuova anche realizzata a rustico per permettere una realizzazione in un secondo momento.
  • Fondamentale la NON realizzazione del prolungamento della B verso Tor Di Valle, ma dirottare quei fondi alla Roma Lido.
  • Rinnovo del contratto dei dipendenti Atac per diminuire il problema degli scioperi e riduzione degli stipendi dei dirigenti, con un sistema di incentivi legati agli obiettivi raggiunti per tutti e ricollocazione dei lavoratori dove sia possibile.

Nel medio periodo e lungo periodo e dopo aver realizzato le opere precedenti: 
  • Con la riduzione dei costi per la pulizia dei treni, iniziare a dirottare i soldi risparmiati verso l'installazione di macchine per il controllo del biglietto in uscita su tutte le fermate gestite da Atac dove possibile e opere di pulizia dei muri delle stazioni colpite da atti vandalici.
  • Iniziare con i lavori di ammodernamento dei treni che sono stati considerati idonei ad un loro riutilizzo.
  • Realizzazione della nuova fermata della Lido ad Acilia.
  • Lavorare d'intesa con il comune per realizzare nuove linee tram come la TVA, la Ponte Mammolo - Subaugusta.
  • Prolungamento delle linee attuali delle metro (B1 a Porte di Roma, B a Casal Monastero, A a Torrevecchia)
  • Realizzazione del tram/metro leggera che collegherebbe Anagnina con la C passando per l'ospedale e l'università Roma Tor Vergata ancora scoperto dal trasporto su ferro.
  • Ristrutturazione delle fermate dei treni con priorità a fermate come San Giovanni, Policlinico, Spagna, Flaminio.

Tutto questo si può realizzare però con la volontà politica, i comitati dei pendolari, le singole persone hanno il potere in mano e lo esercitano con il voto. Il trasporto pubblico NON è STATO MAI oggetto di campagna politica, ha sempre avuto un ruolo marginale.
Sono qui a scrivervi anche per chiedere di valutare di realizzare una forza politica che si presenti alle prossime elezioni non per governare direttamente Roma, la città è immensa con tanti problemi e con tante cose a cui pensare, ma con l'intenzione intanto di entrare in comune in modo tale da trasformare la forza al momento che al momento si trova nei comitati, all'interno della giunta comunale. Siamo più di mezzo milione di pendolari al giorno, riuscire a dirottare 300 mila persone verso questo genere di forza politica avrebbe grande risonanza nel consiglio capitolino.

Con questo vi saluto e vi ringrazio per il tempo dedicato.
Buona serata,
Andrea


Risponde il TreninoBlu
Caro Andrea, la tua lettera contiene proposte valide e molto intelligenti. Per evitare di passarle in rassegna con un generico e tedioso elenco, preferiamo commentarle inserendole nel contesto socio - politico della nostra città.
Tolto lo stato di attuale emergenza, siamo convinti che l’attuale amministrazione dovrà, entro il termine del suo mandato, sciogliere tre aspetti fondamentali:
  • Definizione di un piano interventi per la messa a norma, dal punto di vista dei VVFF, delle metropolitane A e B. Sbloccare questo nodo permetterebbe di scongelare una serie di interventi già finanziati come il potenziamento della rete elettrica della metro B con l’ampliamento e la messa in sicurezza del deposito Magliana Nuova e lo scambio metro A/C a San Giovanni senza necessità di uscire in superficie (come probabilmente sarà).
  • Definizione del quadro finanziario necessario al completamento della metro C con fermate: Venezia – Chiesa Nuova – San Pietro – Ottaviano.  Riteniamo impensabile perdere l’opportunità di una stazione sotto Corso Vittorio Emanuele; in particolare costruire a rustico la stazione, risparmiando cifre insignificanti,  significherebbe dover riaprire cantieri nel cuore della città.
  • Inaugurare il filobus Laurentina – TorPagnotta: 5,5 chilometri di filovia in costruzione dal 2009.

Per quanto concerne lo sviluppo delle preferenziali e dei tram c’è un altro discorso da fare.

Come ben sai negli anni 60’, a partire dalle Olimpiadi e sulla scia del boom economico, a Roma si operò la scelleratissima scelta di dare priorità alle macchine private, subordinando ad esse l’importanza del mezzo pubblico su ferro. La rete tranviaria romana fu perciò letteralmente distrutta con l’illusione che i più “moderni” autobus e le future reti di metropolitane potessero prenderne il posto. Ad oggi, nonostante siano passati oltre 50 anni, nonostante gli autobus si siano rivelati insufficienti, ancora questa mentalità è imperante: interi quartieri nascono senza le opere di urbanizzazione primaria e spesso vengono malamente collegati alla città con autolinee a frequenza ridotta e che rimangono paralizzate nel traffico per la penuria di corsie preferenziali.
Contemporaneamente miopi comitati di quartiere, alcuni commercianti fautori della doppia fila e pseudo ecologisti, oltre che soprintendenze varie, non sanno vedere oltre il loro immediato e limitato tornaconto personale e impediscono l’ampliamento delle corsie preferenziali e la (ri)costruzione della rete tranviaria.

Sembra quasi di bestemmiare quando si cerca di parlare ai romani, dicendo che lo spazio occupato da 250 automobili può essere praticamente annullato da un tram articolato; questo perché resiste ancora l’impostazione anni 60’ che il mezzo pubblico è nemico dell’automobile (e del cittadino).
Le amministrazioni degli ultimi anni hanno assecondato questo scellerato orientamento per conservare la forza necessaria a governare. Fintantoché non si cambierà la mentalità del cittadino sarà impossibile richiedere che una forza politica faccia del trasporto pubblico il suo cavallo di battaglia: non prenderebbe abbastanza voti.
Piuttosto che creare un partito politico, io e Andrea siamo convinti il cambiamento arriverà dal momento in cui si sarà formata una sensibilità diversa e più consapevole dell’importanza del trasporto pubblico.
Per questo il nostro impegno quotidiano proseguirà con l’ampliamento della rubrica #MetroForDummies che, chissà, potrebbe diventare un libro!

Grazie mille per aver contribuito a questo forum e al sostegno che ci dai ogni giorno.
Carlo, il TreninoBlu

venerdì 10 luglio 2015

#ParlaConNoi #9 - Fatevi un esame di coscienza

Prosegue #ParlaConNoi, la rubrica ideata insieme ai blogger IlTrenoRomaLido e TransportRoma per dare voce ai pendolari a seguito dei disservizi di questi giorni. Per partecipare basta inviare una mail a: etrgiallo@gmail.com / trasportopubblicoroma@gmail.com / iltrenoromalido@yahoo.it


Buongiorno,
raccolgo l'invito a scrivervi come richiesto tramite il blog "Il trenino Roma
Lido".
Vorrei condividere con voi la risposta di Atac alla segnalazione che ho
inviato qualche giorno fa tramite l'apposita sezione del portale di Atac.
Ogni volta che ho "una percezione negativa" (di seguito capirete perchè uso
queste parole) scrivo ad Atac, ma questa volta ho anche conservato il testo
della mia segnalazione, che trovate di seguito.
Grazie per l'opera di informazione che fate quotidianamente.
Cordiali saluti
Marco

La segnalazione:
Buongiorno, questa non è una segnalazione in quanto lo stato del servizio della linea Roma-Lido in questi giorni è su tutti i giornali e anche su tantissimi blog. Scrivo solo per chiedere a tutti i dirigenti di Atac di dimettersi. Non è possibile che nella capitale della Repubblica Italiana ci sia questo tipo di servizio, che viola tutte le norme e reca danni pesantissimi agli utenti che arrivano in ritardo all'università, al lavoro, dal medico o in qualsiasi altro posto abbiano pianificato di arrivare. Probabilmente non vi rendete conto del disagio che state creando da anni a causa di una conduzione scellerata di un'azienda pubblica come Atac. Perchè non venite con noi nelle ore di punta ad aspettare sotto il sole anche 25 minuti un treno infuocato e sovraffollato? Sappiate che continuando in questo modo prima o poi si arriverà allo scontro, che per adesso è solo verbale. La frustrazione della gente comune verso questi comportamenti operati da manager, che quadagnano quanto una persone comune guadagnerebbe in 4/5 anni, sta raggiungendo livelli troppo alti. Vorrei farvi notare che la linea Roma-Lido è utilizzata da persone appartenenti ad una fascia di reddito medio/bassa e non è difficile pensare che molte di esse non abbiano un proprio mezzo di trasporto per sostituire il treno. Vedo molte donne incinte sul treno costrette a viaggiare ammassate con temperature nei vagoni superiori ai 30 gradi. E che dire delle persone anziane?
Se la vostra coscienza è pulita, allora continuate a dormire sonni tranquilli.
Buona notte

La risposta:
Gentile signor ****,
abbiamo trasmesso il Suo rilievo alla Struttura della Roma-Lido di Atac SpA,
affinché possa monitorare, in questi giorni,ogni circostanza.
La informiamo che il servizio Roma -Lido è un complesso sistema fatto di
uomini, mezzi, impianti e infrastrutture. Ciò premesso, è inteso che tutto il
personale è teso all'obiettivo del buon funzionamento, nel rispetto del
contratto di servizio, del servizio stesso. Purtroppo possono essere molteplici
i motivi per cui si può verificare un inconveniente o un guasto che determina
l'insoddisfazione di un utente.
Ci scusiamo  per la percezione negativa che Le abbiamo dato dei nostri
servizi.
Cordiali saluti


Risponde il TreninoBlu
Caro Marco,
segnalare ciò che non funziona è un'attività efficace quanto sottovalutata. Molto spesso capita durante gli incontri coi comitati di pendolari che i rappresentanti Atac di turno non conoscano lontanamente il reale stato delle cose, nè tantomeno vogliano saperlo. Lo stesso vedasi per le commissioni per la mobilità che tengono saltuariamente ridicoli sopralluoghi della linea con Caf puliti e confezionati su misura.
La speranza è che, continuando a insistere, qualcuno prima o poi si faccia davvero un esame di coscienza.
Ti suggerisco per il futuro di estendere le segnalazioni che fare anche alla Regione Lazio (urp@regione.lazio.it), che è proprietaria della Roma - Lido, e all'Agenzia della Mobilità (lettere.tm@agenziamobilita.roma.it). 
Carlo, il TreninoBlu

giovedì 9 luglio 2015

#ParlaConNoi #6 - Aspettiamo il morto?

Prosegue #ParlaConNoi, la rubrica ideata insieme ai blogger IlTrenoRomaLido e TransportRoma per dare voce ai pendolari a seguito dei disservizi di questi giorni. Per partecipare basta inviare una mail a: etrgiallo@gmail.com / trasportopubblicoroma@gmail.com / iltrenoromalido@yahoo.it

Buonasera a tutti. Ho vissuto i disagi di questi ultimi giorni con tristezza e mi sono anche vergognata di vivere in una città ormai da terzo mondo. Sono  stanca e comincio veramente a perdere le speranze.. Ormai siamo a un punto di non ritorno.. Se i macchinisti non sono contenti della paga,  delle condizioni di lavoro o chissà cosa, dico solo  CAMBIATE LAVORO!! Andate a fare altro e smettetela di piagnucolare! 
Forse conviene automatizzare tutte le linee di Roma... E addio macchinisti.. Ovviamente dopo aver fatto saltare tutte le teste ai vertici atac incompetenti!! C'è tanta gente capace che ha voglia di lavorare... Ma continuiamo a tenerci degli idioti, che se avessero lavorato in una azienda privata sarebbero già stati messi alla porta, a calci!!
Oggi (6 luglio ndr) è arrivata anche la polizia! Caro sindaco, atac, sindacati, macchinisti, cosa aspettate? Che ci scappi il morto? La gente è talmente esasperata che ormai la conclusione probabile è questa.. Svegliatevi!
Marina

Risponde il TreninoBlu
Cara Marina, purtroppo la situazione che si è andata a creare è frutto di anni di cattiva gestione. I finanziamenti disponibili sono stati letteralmente buttati nel cercare di restaurare le MA100 (oggi Frecce del Mare) e le MA 200 anziché comprare convogli nuovi. In particolare le 200 hanno dei difetti di fabbrica per i quali dovrebbero solo che essere demolite. Per un ulteriore approfondimento la rimando a #MetroForDummies - I treni della RomaLido [Parte 1] [Parte 2].
Quello del macchinista è un lavoro che richiede particolari qualifiche: insomma è una strada che si sceglie di intraprendere e non un impiego che capita per caso. Come evidenziato sul blog OdisseaQuotidiana anche il personale di macchina sconta i limiti di un parco rotabile non adeguato alla linea. È comunque chiaro che la protesta prima di tutto danneggia i lavoratori che si muovono con la Roma - Lido e che non hanno altre alternative.
In tutto questo disastro sorprende che l'Atac non abbia ancora fatto nulla e che la Regione, proprietaria della linea, abbia rimandato l'incontro col comitato dei pendolari che si doveva tenere ieri a data da destinarsi.
Per questo noi blogger, senza prendere le parti a priori, vogliamo dar voce a tutti indistintamente.
Grazie per il tuo contributo che sollecita ulteriori risposte.
Carlo, il TreninoBlu

martedì 7 luglio 2015

#ParlaConNoi - Non può essere solo un badge #3

Due giorni fa insieme ai blogger @transportroma e@iltrenoromalido vi abbiamo invitato a leggere le nostre piccole riflessioni sul momento pessimo del trasporto pubblico a Roma - non solo Roma-Lido - e a darci le vostre di opinioni, le vostre riflessioni e le vostre idee. Le mail sono cominciate ad arrivare, non avevamo dubbi e nessuna banale; vorremmo pertanto condividerle con tutti ed aspettiamo commenti, altre idee da tutti quelli che vorranno partecipare, come in un forum artigianale. 

Vi ricordo che potete scriverci alla mail: etrgiallo@gmail.com o a iltrenoromalido@yahoo.it oppure a trasportopubblicoroma@gmail.com. 

Partecipo volentieri all'iniziativa che chiede agli utenti un parere sulla situazione.
E' purtroppo evidente che carenze strutturali protratte negli anni (mancanze di personale, manutenzione e rotazione del materiale rotabile) hanno portato ad una situazione ingestibile del trasporto pubblico romano che ha sicuramente origine in una gestione deficitaria a dir poco.
Su questa nelle ultime settimane si è innestata la protesta del personale viaggiante colpito da decisioni unilaterali.
Di fronte ad una politica e ad una macchina amministrativa sorda alle richieste di confronto e di fronte alle uniche notizie ufficiali che sono quelle diramate dall'ATAC, mi è però difficile capire ragioni della protesta ed anche le modalità della stessa senza una spiegazione da parte del personale ATAC.
Mi spiego meglio: quello che leggiamo, vediamo è frutto delle notizie e di quello che sopportiamo.
Cosa leggiamo? Che c'è in atto una protesta a causa del non voler usare il badge.
Cosa sopportiamo? Cancellazioni improvvise, con scelte alle volte difficili da capire (esperienza personale: un addetto che dice "avrei lasciato anche questo treno fermo perchè non pulito"). Capisco il rifiuto dei turni straordinari se non pagati, ma l'impressione è che si effettuino scelte arbitrarie con il solo scopo di non far viaggiare i treni.
Qual'è la soluzione?
La soluzione la deve trovare la politica - se vuole -. Ma per evitare tensioni inutili, che fanno solo il gioco al massacro che la politica sembra stia cercando, chiedo ai macchinisti di spiegare pubblicamente le loro ragioni. Se viene rifiutato un treno, di fronte alla dirigenza che sembra appositamente non dare notizie ai viaggiatori, dovrebbero forse essere i macchinisti ad avvertire l'utenza stessa... L'utenza è un alleato ma solo se coinvolto. Se viene visto come un nemico - e per carità a volte lo è - diventa automaticamente alleato strumentale della dirigenza ATAC.
Chiedo ai macchinisti di aiutarci a capire perchè altrimenti il livello di scontro continuerà ad alzarsi facendo il gioco di chi vuole isolare il personale ATAC.
Andrea

Risponde TreninoBlu
Caro Andrea,
hai esposto in maniera sintetica ed efficace il pensiero condiviso dalla maggior parte dei pendolari. Purtroppo le tensioni, sfociate negli ultimi giorni nella violenza, non hanno favorito la comunicazione tra le parti coinvolte. Il silenzio stampa, rotto solamente dall'evidenza dei fatti, è sintomo che c'è qualcos'altro oltre a un semplice badge che non si vuole rivelare.
Sono certo che le vere ragioni della protesta ci saranno presto rese note in questa o in un'altra sede.
Nel frattempo noi, blogger del trasporto pubblico, rinnoviamo l'invito a partecipare a questo forum che può avvenire anche in maniera completamente anonima.

Carlo, il TreninoBlu

sabato 4 luglio 2015

Riflessioni sul trasporto pubblico al collasso

Sono ben noti i fatti degli ultimi giorni a Roma e il crollo in verticale della qualità del trasporto pubblico. Da una settimana i macchinisti delle principali linee su ferro scartano i mezzi non a norma di legge. L'unica ad aver funzionato correttamente è stata l'automatica linea C, fino a quando non è stata oggetto di un atto vandalico: uno dei vetri del lucernario della stazione Pigneto è stato danneggiato e i vigili del fuoco hanno disposto la chiusura della stazione per la sicurezza dei passeggeri.
Ma torniamo all'argomento principale; pare che l'annullamento degli accordi sindacali di secondo livello abbia scatenato l'ira degli autoferrotranvieri che per protesta hanno iniziato a rifiutare di condurre treni con avarie. Subito la popolazione e il web si sono spaccati in due: chi addita ai macchinisti la volontà di non volersi adeguare a una produttività pari al resto di Italia, chi invece vede nella lotta il rifiuto di volersi tagliare la busta paga di contro a dei dirigenti aziendali strapagati. Noi, senza lanciarci per ora in somme considerazioni, ci limiteremo ad osservare alcuni dati di fatto.
In passato con la rubrica #MetroForDummies abbiamo analizzato la situazione del parco rotabile della nostra capitale: treni vetusti e  manutenzione carente rendono i viaggi di ogni giorno praticamente una lotta per la sopravvivenza. In particolare sulla Roma-Lido abbiamo osservato la situazione più indecente dove i convogli di metropolitane sono stati riciclati da altre linee e sono fatti funzionare nella maniera più strampalata. Anche i moderni Caf stanno risentendo di un utilizzo sconsiderato dell'impianto di aria condizionata, concepito per funzionare in galleria, che non regge il caldo torrido da Roma ad Ostia.
E ancora: la potenza elettrica insufficiente che impedisce di utilizzare i nuovi Caf sulla metro B, la mancata manutenzione dei treni della metro A, i rotabili della Roma-Giardinetti che risalgono al 1926 sono altri fatti che da anni denunciamo su questa piattaforma. 
Ebbene in un momento di crisi così grave ci chiediamo dove sia il nostro primo cittadino e l'amministrazione comunale.
Evidentemente va tutto bene.

Ci piacerebbe conoscere l'opinione sia dei passeggeri, sia dei conducenti che seguono questo blog. Potete scriverci alla mail: etrgiallo@gmail.com

Una cosa è sicura: non è con la violenza fisica che si troverà la soluzione. 

mercoledì 1 luglio 2015

#OpeningMetroC - Il futuro è adesso

Il 29 giugno 2015 è una data che verrà ricordata per sempre a Roma: finalmente la linea C si è avvicinata in maniera significativa al centro storico.
Le sei stazioni aperte (Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto, Lodi) vanno ad aggiungere 5 chilometri alla metropolitana che così passa da 13 chilometri a beni 18 chilometri d’estensione, quasi quanto la metro A.

Stavolta ad aprire la metropolitana non eravamo da soli. Abbiamo voluto organizzare un tour, #OpeningMetroC – Verso il centro storico”, al fine di far conoscere ai cittadini le peculiarità di questa affascinante infrastruttura. Come dei moderni esploratori ci siamo avventurati da Lodi a Pantano a bordo della prima corsa completa.
Successivamente è cominciata la risalita della linea, con tappa a Torrenova (per il valore storico che risale alla Roma – Fiuggi) e a Teano (dalla quale si prevedeva una diramazione a Ponte Mammolo). Tante chicche hanno sorpreso i passeggeri lungo il percorso: la scoperta delle tracce della ex Roma – Fiuggi, oggi Roma – Giardinetti, la descrizione del vasto deposito Graniti, l’articolazione dell’ATC (il sistema di automazione integrale), l’integrazione della linea nel tessuto urbano nonché le prospettive future del progetto.



Con i materiale video a disposizione saranno montate tre ulteriori clip che verranno aggiunte ad una specifica playlist. L’album fotografico sarà arricchito con i contributi dei partecipanti al tour: per arricchire la nostra scatola dei ricordi scrivere a etrgiallo@gmail.com.

Foto di: Mattia Poggi Ph.
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Per essere informati sul prossimo appuntamento seguite “La Cometa” di twitter, un misterioso astro che vi trasporterà in un passato tutto da riscoprire.

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Un ringraziamento speciale a Consuelo, Dario, Edoardo ed Elena per avermi sostenuto in questa maratona.