Non è stata aperta al pubblico che già la linea C già
arranca. Da parecchi mesi è noto che i costi della linea sono sostanzialmente
lievitati e i finanziamenti attuali permetteranno di completarla fino alla fine
della tratta T3, sezione che comprende le stazioni di Amba Aradam/Ipponio e
Fori Imperiali/Colosseo. I lavori di questa tratta sono partiti solamente il 15
aprile scorso e ancora faticano ad avanzare per oscuri motivi. Intanto la prima
tratta funzionale, quella che va da Centocelle a Pantano, che doveva essere
aperta ormai da quasi due anni, non è ancora pronta. Da mesi sul sito di Roma
Metropolitane sotto la voce “Tempi di realizzazione” della Metro C è presente
il seguente messaggio:
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Il Tracciato Fondamentale sarà realizzato per tratte successive.
La prima tratta è la Monte Compatri/Pantano-Parco
di Centocelle, con 15 stazioni. In questa tratta sono state completate le opere
principali finalizzate all'avvio dei test di funzionamento del sistema, che
sono attualmente in corso.
Il programma di completamento delle tratte successive già programmate, da
Parco di Centocelle e Fori Imperiali/Colosseo, è attualmente in corso di
revisione per quanto riguarda la definizione delle fasi relative alle prove
funzionali e al pre-esercizio.La tratta oltre Fori Imperiali/Colosseo, che completerà il Tracciato
Fondamentale, non è ancora coperta da finanziamento.
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Nessuna data, nessun termine noto, nessuna certezza per i
cittadini che da anni attendono di poter viaggiare su questa fondamentale
infrastruttura. Il governo stesso, avendone riconosciuto l’importanza, ha messo
mani al portafoglio e ha stanziato per la costruzione della centralissima stazione
Venezia ben 375 mln di euro. Questi soldi verranno erogati però a due condizioni
ben precise: la presentazione del progetto esecutivo al Cipe entro il 30
ottobre e la messa in esercizio della tratta Pantano-Centocelle entro il 15
ottobre 2013. Condizioni ragionevolissime e con lo scopo di dare
forse un termine certo per l’apertura di questa benedetta linea! Bisogna
infatti ricordare le innumerevoli scadenze annunciate che sono state
puntualmente disattese. Si parte con il primo e famoso Dicembre 2011, ma poi il
sindaco ci ripensa e rimanda tutto al successivo Giugno 2012, nel quale si
sperava di poter aprire la linea verde insieme alla B1, ma niente. Nel Dicembre
2012 sarà aperta! Ma anche no. Ed eccoci all’ ennesima data disattesa che è
stata un sussurrato Giugno 2013. Arriva però l’ultimatum del governo: o
l’aprite entro il 15 ottobre, o non vi diamo i soldi per la nuova stazione. Qualcosa mi dice, visto come è andata fino ad
ora, che possiamo già salutare i finanziamenti. Bisogna infatti ricordare che
prima di poter entrare in servizio, la linea deve fare almeno due mesi di pre -
esercizio che possono arrivare fino a quattro; insomma tutte le opere all’interno delle stazioni e del tracciato dovrebbero essere già state completate.
Ma in questa città, dove le grandi infrastrutture accumulano
notevoli ritardi, niente più ci stupisce. Anche i lavori del famoso corridoio
della mobilità all’ Eur sono in ritardo. La rete filoviaria che doveva essere
costruita nel quadrante sud della città è stata ridotta a una sola linea che
dovrebbe, passando sulla Laurentina e scavalcando il G.R.A., collegare i
quartieri limitrofi alla stazione della metropolitana. L’apertura doveva
avvenire nel Dicembre 2012 ma al giorno d’oggi tutto ciò che è stato costruito è
una corsia per i bus, lunga appena 1,5 km e usata da solo quattro delle tredici
autobus che transitano su una delle strade più congestionate di quel quadrante.
Della linea aerea, del cavalcavia per superare il G.R.A. e dei filobus neppure
una traccia (si rammenti lo scandalo riguardo la fornitura dei mezzi). Qualche
giorno prima dell’ apertura della preferenziale, Roma Metropolitane ha emanato
un avviso nel quale elencava le varie fasi che si sarebbero succedute nei
prossimi mesi fino a giungere nel Febbraio 2014 con l’ apertura vera e propria
del corridoio. Non resta che dire: Chi vivrà, vedrà.
E non bisogna scordarsi di opere già completate come la
metro B1 la cui apertura doveva avvenire nel Dicembre 2011 ma spostata, dopo
alterne vicende ad (per assurdo) un troppo prematuro 13 giugno 2012. I disservizi
che hanno colpito la diramazione per diversi mesi, le infiltrazioni di acqua nelle
stazioni alle prime pioggie, i parcheggi di scambio che sono ancora cantieri,
la stazione Jonio della quale non si sa la data di apertura, la consegna del
nuovo materiale rotabile per la linea (doveva partire da Marzo 2013) sono tutti
ritardi che Roma Metropolitane può vantare di aver non monitorato. Per questo motivo
Roberto Diacetti, amministratore
delegato Atac, ha deciso di fare causa all’ ente. La richiesta è di 52.000 €
per risarcire i danni di immagine causati dai disservizi delle scale mobili
della stazione Annibaliano della metro B1. Il gesto ha un suo valore
intrinseco, sintomo di un contrasto sempre più forte tra le due aziende. L’Atac
da una parte non vuole rinunciare all’ occasione di poter usufruire delle
risorse messe a disposizione dal Governo, Roma Metropolitane dall’altra non
riesce ad avviare l’esercizio della Metro C.
In questi anni stiamo osservando come Roma Metropolitane si
sia rivelato un ente totalmente incapace di svolgere il proprio ruolo di
controllo sui tempi di costruzione di grandi opere che potrebbero notevolmente
migliorare la mobilità dei cittadini e spingere all’ uso del mezzo pubblico. Invece
di sanzionare i ritardi, le aziende costruttrici delegate continuano a
impiegare male i pochi soldi pubblici destinati al miglioramento del Trasporto
Pubblico Locale facendo ricadere i disagi, come sempre, sui cittadini.