Roma-Giardinetti una ferrovia con il futuro alle spalle,
circolavano insistentemente voci che la davano prossima alla fine, ma
adesso queste ultime trovano conferma sull'articolo de Il Tempo. La chiusura
"dovrebbe" essere entro la fine del 2015, ma conviene decretare la
fine della solida ferrovia, mentre la sostituta non è ancora pronta?
«Entro l’estate, infatti, la Regione Lazio
dovrebbe cedere l’infrastruttura (Roma - Giardinetti nrd) al Comune di Roma, che ne decreterà la
chiusura poco dopo l’apertura della tratta della Linea C della metropolitana
che porta fino a piazza Lodi. Considerando che i treni driverless di Ansaldo
dovrebbero raggiungere il nuovo capolinea entro luglio (ma più probabilmente se
ne parlerà a settembre), a meno di ripensamenti il trenino giallo dovrebbe
togliere il disturbo al massimo entro il 2016. L’idea è condivisa da Regione,
Comune e Atac.[…] Come verrà sostituita la ferrovia? I convogli (molti dei
quali superano gli 80 anni di età) andranno a rinforzare il Polo Museale Atac,
mentre i 60 macchinisti saranno probabilmente riqualificati su Metro A e B, da
tempo a corto di personale. Per riempire il vuoto delle rotaie, poi, i municipi
sono già al lavoro per un progetto di allargamento della via Casilina, con una
corsia preferenziale per i bus.»
[Il Tempo]
Impossibile, sentendo la notizia, non provare la sensazione
di tornare al 1980, quando l’apertura della metro A diede il colpo di grazia
alla morente ex tranvia dei castelli romani.
Senza soffermarci troppo su quali possono essere gli scenari
alternativi per questa ferrovia,che sono stati oggetto per anni di ampia
discussione*, oggi ci limiteremo semplicemente ad immaginare cosa accadrà se
già da settembre sparisse di colpo la linea Roma – Giardinetti.
*solo tra
appassionati si intende
In linea con quanto previsto dall’Atto Attuativo, la linea C
è stata attivata fino a Lodi ma con frequenze diverse:
- Un convoglio ogni 6 minuti tra Lodi e Alessandrino.
- Un convoglio ogni 12 minuti tra Lodi e Pantano.
Il treno Roma – Giardinetti, che passava in orario di punta ogni
5 minuti, è dato per rimpiazzato dal 50 express esercitato con corse di 3 bus
da 18 mt in contemporanea ogni 5 minuti e dal 105, un bus ogni 15 minuti.
Nonostante la grande offerta di trasporto, per arrivare alla stazione Termini,
da sempre nodo su cui gravita il flusso di pendolari dalla Casilina, ci si
mette fino a 20 minuti in più. La causa è l’attraversamento del congestionato
quartiere Pigneto che il treno facilmente aggirava correndo sotto il ponte
Casilino.
Certo, il capolinea Laziali era piuttosto arretrato rispetto
alla stazione Termini, ma spesso la camminata compensava il ritardo per il
traffico che i bus si trovano puntualmente ad affrontare nei pressi di piazza
dei Cinquecento.
Insomma, scegliere la
linea C presto si rivela infelice perché, specie per chi arriva da dopo
l’Alessandrino, l’attesa per un convoglio è molto lunga ed è comunque necessario
camminare per quasi un chilometro dalla stazione Lodi per raggiungere la metro
San Giovanni.
Incredibile è poi il caso degli abitanti di Torpignattara
che prima avevamo un mezzo diretto per scambiare con la rete tranviaria e con
la rete di metropolitana. Per raggiungere lo snodo Termini è ora necessario
prendere il 409 e sgomitare per trovare un posto sulle linee tram 5 e 14, da sempre affollatissime.
In sintesi i cinque chilometri che congiungono Centocelle
alla stazione Termini non sono affatto assimilabili alla nuova infrastruttura
per le destinazioni offerte (Termini, Porta Maggiore) e per i quartieri
interessati (Torpignattara e zone limitrofe). Ribadiamo inoltre che il tratto
Centocelle – Giardinetti sovrapposto alla linea C può ancora essere spunto per
un prolungamento verso Anagnina.
Cura del ferro. È
dal lontano 1997 che sentiamo parlare di questa terapia. Una cura con lo scopo
di guarire Roma dal traffico incentivando e aumentando l’offerta dei mezzi
pubblici attraverso la posa del ferro. La prescrizione prevede che questo
metallo venga somministrato alla città per permettere la creazione di nuove
metropolitane, ferrovie e tranvie ma anche per il mantenimento e
l’ammodernamento delle strutture esistenti. Ecco cosa ci aspettiamo da una Giunta
che fa dell’incentivo del trasporto pubblico suo cavallo di
battaglia.
L’invito è quindi quello di continuare a seguire la vicenda dell’ex Roma –
Fiuggi con l’hashtag #saveGiardinetti o scrivendo alla nostra mail
etrgiallo@gmail.com
Ma siamo sicuri che l'articolo di un "giornale" come il Tempo non sia invece uno dei modi messi in atto dall'opposizione di destra contro Marino per fomentare il malcontento, in vista delle elezioni comunali? Nessun altra fonte ha riportato la notizia, e la cosa mi sembra quantomeno sospetta. Prima di allarmarci, occorre sempre verificare le fonti.
RispondiEliminaConcordo con te sul fatto di valutare bene la veridicità della notizia.
EliminaOggi ho comunque voluto lanciare quest'articolo esponendo semplicemente cosa accadrà se la Giardinetti dovesse sparire.
L'indagine continuerà cercando conferme o (speriamo!) smentite presso fonti ufficiali, anche per questo ho lanciato un'hashtag.
Secondo me va limitata a Parco di Centocelle creando un nuovo capolinea su parte del deposito. Limitando a 5 KM la tratta si posso usare i treni migliori e traferire parte dei macchinisti sulle metro A e B.
RispondiEliminaSe un giorno si farà il tombamento del vallo ferroviario sulla Circonvallazione Casilina si potrà pensare di creare la circolare sud (sperando che la C sia arrivata a San Giovanni).
Sul prolungamento verso anagnina ho visto anche io il progetto ma non mi sembra che ci sia lo spazio per 2 binari sulla casilina all'altezza della stazione metro Giardinetti.
Nice blog you hhave
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