mercoledì 11 febbraio 2015

#60metroB – Il diario di viaggio

Salve a tutti,
quello che presenterò oggi sarà un articolo diverso dal solito, anzi, non sarà proprio un articolo dato che sto già parlando in prima persona.

Il post sarà infatti una pagina di diario, per raccontare il mio 8 febbraio 2015, il fatidico giorno nel quale con @iltrenoromalido e con molti altri paladini provenienti dalle tratte più disparate abbiamo festeggiato il primi 60 anni di esercizio della metropolitana più antica di Italia, le linea B di Roma. Il mondo digitale ha incontrato la realtà e, seppur all’inizio fossi in imbarazzo, mi sono ritrovato a sperimentare cosa vuol dire avere letteralmente dei followers, ma andiamo con ordine.


La riunione è avvenuta alle 10:00 presso il capolinea tranviario Termini delle linee 5 – 14. Poiché faceva veramente freddo, non appena riunito il gruppo ci siamo avviati verso la fermata della metropolitana e abbiamo fatto una prima sosta per introdurre l’argomento.

All’inizio del 1900 già tante volte erano stati presentati progetti per intere reti di metropolitana a Roma ma, poiché nessuna idea prevaleva sulle altre, alle parole non conseguivano i fatti. Solo nel 1937, la necessità di collegare la stazione Termini con l’area di Tre Fontane, futura zona dell’Esposizione Universale del 1942, si concretizzò nella progettazione di una prima linea metropolitana che servisse allo scopo. Poiché era prevista un enorme afflusso di passeggeri provenienti da tutto il mondo, la linea fu concepita con banchine lunghe 156 metri che, volendo, possono ospitare treni fino ad 8 carrozze. Ancora oggi la metro in questo senso non è sfruttata appieno, perché sono in circolazione convogli di soli 6 vagoni.

Una volta in banchina la metro si è fatta aspettare appena 2 minuti, sorprendente per una domenica mattina, e ci ha condotto fino alla stazione Cavour.
Oltre a mettere in evidenza la complessa struttura della stazione, concepita come 11 anelli contigui posti a differenti altezze, ci siamo soffermati sul funzionamento delle sezioni di blocco e del ruolo del DCO che Simone ha riportato con precisione sul suo blog.

In viaggio verso la stazione Piramide abbiamo rivolto la nostra attenzione verso il Colosseo e la geomorfologia del suolo, dalle particolari caratteristiche. Il Colosseo, così come la galleria della metropolitana che ci corre accanto, poggia su due tipi diversi di terreno: a nord solide rocce di origine vulcanica garantiscono una buona stabilità, a sud il materiale sabbioso proveniente dall’antico fosso Labicano, dalla natura cedevole, ha fatto sì che fosse necessario iniettare del cemento per consolidare le fondamenta della galleria.


Successivamente a Circo Massimo abbiamo messo in evidenza i lavori di deviazione del collettore fognario passante al di sotto di via degli Annibaldi, che torneranno protagonisti di un episodio particolare della metropolitana nel 1953.


A Piramide, dopo una rapida incursione al capolinea Porta San Paolo della Roma – Lido, c’è stato il confronto tra la struttura e l’architettura delle due stazioni, per sottolineare la forte differenza dei gusti architettonici prima e dopo l’avvento del regime fascista. Contemporaneamente la narrazione della storia è giunta nel 1948, quando nel dopoguerra la metropolitana e la ferrovia per Ostia furono ricostruite. E ancora: l’attivazione del primo servizio limitato Piramide - Esposizione nel 1953, a causa delle piogge che danneggiarono Circo Massimo, e il 9 febbraio 1955 fatidico giorno dell’inaugurazione della tratta completa Termini – Tre Fontane (Laurentina).

Giunti a EUR Magliana abbiamo quindi parlato dello sviluppo e della crescita costante del traffico viaggiatori, soprattutto grazie alle Olimpiadi del 1960. Si è quindi descritto il nuovo impulso e la trasformazione radicale del 1987, anno nel quale venne emanato il divieto di circolazione per le MR 100 – 200 – 300, i treni che avevano caratterizzato storicamente la linea. Quando l' 8 dicembre 1990 fu aperto il prolungamento per Rebibbia nacque una nuova Linea B, con caratteristiche completamente differenti da quella linea che aveva trasportato le persone per 35 anni.


Abbiamo quindi concluso la nostra narrazione all’EUR, raccontando della diramazione B1 e delle prospettive future. Infine, siamo tornati un’altra volta indietro nel tempo con Valerio Varriale che ci ha sapientemente illustrato l’evoluzione dell’EUR dal 1937 ai giorni nostri.




Di rientro da questa entusiasmante gita, non ho potuto fare a meno che scrivere qualche impressione a caldo.
Ad Andrea, il nostro caro @iltrenoromalido, un ringraziamento per avermi sostenuto e supportato nell'organizzazione e nella pubblicità dell'evento, nonchè per il sostegno morale per tutto il tour.
Un ringraziamento al GRAF nelle persone di Giuseppe Nicola De Grisantis (al quale esprimo il mio più sentito riconoscimento per avermi trasmesso generosamente tante informazioni sulla ferrovia dell'E42), Valerio Varriale (che ci ha sapientemente illustrato l'evoluzione dell'EUR) e Edoardo Franchi (per aver pubblicizzato l'iniziativa sul sito del GRAF).

Un grazie speciale a ciascuno di voi che ha condiviso con me questa passeggiata: mi auguro che sia stato un modo diverso per vivere la metro B e la nostra città.

La saga continua con #‎MetroForDummies, la nostra rubrica settimanale su OdisseaQuotidiana.




A presto per una prossima uscita!

1 commento:

  1. grazie al mio mitico figlio ho scoperto che la fermata Cavour ha la banchina in pendenza, ammazzate-ho sta Roma ce vorrebbero 20 vite per scoprirla tutta!

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