Salve a tutti,
quello che presenterò oggi sarà un articolo diverso dal
solito, anzi, non sarà proprio un articolo dato che sto già parlando in prima persona.
Il post sarà infatti una pagina di diario, per raccontare il
mio 8 febbraio 2015, il fatidico giorno nel quale con @iltrenoromalido e con molti
altri paladini provenienti dalle tratte più disparate abbiamo festeggiato il
primi 60 anni di esercizio della metropolitana più antica di Italia, le linea B
di Roma. Il mondo digitale ha incontrato la realtà e, seppur all’inizio fossi
in imbarazzo, mi sono ritrovato a sperimentare cosa vuol dire avere
letteralmente dei followers, ma andiamo con ordine.
La riunione è avvenuta alle 10:00 presso il capolinea
tranviario Termini delle linee 5 – 14. Poiché faceva veramente freddo, non
appena riunito il gruppo ci siamo avviati verso la fermata della metropolitana
e abbiamo fatto una prima sosta per introdurre l’argomento.
All’inizio del 1900 già tante volte erano stati presentati
progetti per intere reti di metropolitana a Roma ma, poiché nessuna idea
prevaleva sulle altre, alle parole non conseguivano i fatti. Solo nel 1937, la
necessità di collegare la stazione Termini con l’area di Tre Fontane, futura
zona dell’Esposizione Universale del 1942, si concretizzò nella progettazione
di una prima linea metropolitana che servisse allo scopo. Poiché era prevista un
enorme afflusso di passeggeri provenienti da tutto il mondo, la linea fu concepita
con banchine lunghe 156 metri che, volendo, possono ospitare treni fino ad 8
carrozze. Ancora oggi la metro in questo senso non è sfruttata appieno, perché sono
in circolazione convogli di soli 6 vagoni.
Una volta in banchina la metro si è fatta aspettare appena 2
minuti, sorprendente per una domenica mattina, e ci ha condotto fino alla
stazione Cavour.
Oltre a mettere in evidenza la complessa struttura della
stazione, concepita come 11 anelli contigui posti a differenti altezze, ci
siamo soffermati sul funzionamento delle sezioni di blocco e del ruolo del DCO
che Simone ha riportato con precisione sul suo blog.
In viaggio verso la stazione Piramide abbiamo rivolto la
nostra attenzione verso il Colosseo e la geomorfologia del suolo, dalle particolari
caratteristiche. Il Colosseo, così come la galleria della metropolitana che ci
corre accanto, poggia su due tipi diversi di terreno: a nord solide rocce di
origine vulcanica garantiscono una buona stabilità, a sud il materiale sabbioso
proveniente dall’antico fosso Labicano, dalla natura cedevole, ha fatto sì che fosse
necessario iniettare del cemento per consolidare le fondamenta della galleria.
Successivamente a Circo Massimo abbiamo messo in evidenza i
lavori di deviazione del collettore fognario passante al di sotto di via degli
Annibaldi, che torneranno protagonisti di un episodio particolare della
metropolitana nel 1953.
A Piramide, dopo una rapida incursione al capolinea Porta
San Paolo della Roma – Lido, c’è stato il confronto tra la struttura e l’architettura
delle due stazioni, per sottolineare la forte differenza dei gusti
architettonici prima e dopo l’avvento del regime fascista. Contemporaneamente
la narrazione della storia è giunta nel 1948, quando nel dopoguerra la
metropolitana e la ferrovia per Ostia furono ricostruite. E ancora: l’attivazione
del primo servizio limitato Piramide - Esposizione nel 1953, a causa delle
piogge che danneggiarono Circo Massimo, e il 9 febbraio 1955 fatidico giorno
dell’inaugurazione della tratta completa Termini – Tre Fontane (Laurentina).
Giunti a EUR Magliana abbiamo quindi parlato dello sviluppo
e della crescita costante del traffico viaggiatori, soprattutto grazie alle
Olimpiadi del 1960. Si è quindi descritto il nuovo impulso e la trasformazione
radicale del 1987, anno nel quale venne emanato il divieto di circolazione per
le MR 100 – 200 – 300, i treni che avevano caratterizzato storicamente la
linea. Quando l' 8 dicembre 1990 fu aperto il prolungamento per Rebibbia nacque
una nuova Linea B, con caratteristiche completamente differenti da quella linea
che aveva trasportato le persone per 35 anni.
Abbiamo quindi concluso la nostra narrazione all’EUR,
raccontando della diramazione B1 e delle prospettive future. Infine, siamo
tornati un’altra volta indietro nel tempo con Valerio Varriale che ci ha
sapientemente illustrato l’evoluzione dell’EUR dal 1937 ai giorni nostri.
Di rientro da questa entusiasmante gita, non ho potuto fare
a meno che scrivere qualche impressione a caldo.
Ad Andrea, il nostro caro @iltrenoromalido, un
ringraziamento per avermi sostenuto e supportato nell'organizzazione e nella
pubblicità dell'evento, nonchè per il sostegno morale per tutto il tour.
Un ringraziamento al GRAF nelle persone di Giuseppe Nicola De
Grisantis (al quale esprimo il mio più sentito riconoscimento per avermi
trasmesso generosamente tante informazioni sulla ferrovia dell'E42), Valerio Varriale
(che ci ha sapientemente illustrato l'evoluzione dell'EUR) e Edoardo Franchi
(per aver pubblicizzato l'iniziativa sul sito del GRAF).
Un grazie speciale a ciascuno di voi che ha condiviso con me
questa passeggiata: mi auguro che sia stato un modo diverso per vivere la metro
B e la nostra città.
La saga continua con #MetroForDummies, la nostra rubrica settimanale su OdisseaQuotidiana.
A presto per una prossima uscita!
grazie al mio mitico figlio ho scoperto che la fermata Cavour ha la banchina in pendenza, ammazzate-ho sta Roma ce vorrebbero 20 vite per scoprirla tutta!
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