domenica 28 febbraio 2016

Il Trenino dei Desideri || La Metro B, un treno regionale nel cuore di Roma

Dal 2012 l'offerta di trasporto della metropolitana B è degradata notevolmente.
L'allora giunta comunale pensò bene di aprire la diramazione B1 senza acquistare nuovi treni, che furono effettivamente comprati solo nel 2014. Tuttavia i moderni convogli CAF hanno ancora difficoltà a prestare servizio per i limiti di potenza delle attuali sottostazioni elettriche. A completamento di questo scenario sono evidenti le difficoltà di gestione dei treni provenienti a Laurentina dalle diramazioni e l'ineguatezza di deposito troppo piccolo per ospitare il parco macchine.
L'esperienza della linea B, vissuta purtroppo a scapito dei pendolari, insegna che per estendere una metro è inanzitutto necessario preparare la tratta già in esercizio con grandi lavori di ammodernamento.
Per questo motivo il nuovo sindaco dovrebbe recuperare il progetto già parzialmente finanziato del prolungamento Rebibbia - Casal Monastero richiedendo anche fondi straordinari per intervenire sugli impianti dalla tratta esistente Laurentina - Jonio/Rebibbia.
Affinchè la linea B non sia più una ferrovia regionale nel cuore di Roma, ma una vera e moderna metropolitana.

giovedì 25 febbraio 2016

Il Trenino dei Desideri || La metro A, una linea da svecchiare

Ogni giorno con 33 treni e 612 corse, la linea A assicura gli spostamenti di oltre 400.000 pendolari.
Negli ultimi anni questa ferrovia sotterranea ha subìto, al pari della linea B, forti stress dovuti alla grande saturazione del servizio ed a un prolungato deficit manutentivo. Solo in vista dei Giubileo si è proceduti con lavori di ripristino dell'armamento, eliminando così la stragrande maggioranza dei rallentamenti che ne limitavano la velocità commerciale.
A distanza di 36 anni dall'inaugurazione è assolutamente necessario  riprendere il percorso di rigenerazione delle stazioni, il cosìdetto Crash Program presentato nel 2010. Bisognerà altresì aggiornare dal punto di vista anticendio le gallerie, così come imposto dal Dpr 151 del 2011 la cui attuazione deve avvenire entro il 2018.
E' opportuno anche valutare la parziale automazione della metro A con un sistema di secondo livello. Il controllo elettronico garantirebbe l'esercizio più agevole, mitigando il cronico affolamento di cui soffre specialmente la tratta centrale.

domenica 21 febbraio 2016

Il trenino dei desideri – Un programma elettorale per muovere Roma

E’ partita da qualche settimana la corsa allo scranno del Campidoglio. A breve le primarie PD porteranno alla definizione di un candidato di centro sinistra, il Movimento 5 Stelle deve scremare tra 6 candidati il suo rappresentante, il centro destra ha già designato Bertolaso come uomo per la città. Al di fuori dei principali schieramenti, si trovano gli “indipendenti” Storace, Alfio Marchini e il probabile ritorno dell'ex sindaco Ignazio Marino.


Delineato a grosse linee il panorama politico, il cui approfondimento rimandiamo a sedi più adatte, si deve osservare che questa consiliatura accompagnerà Roma fino al 2021, ossia alla soglia del nuovo Giubileo,  e avrà la responsabilità di decidere sulle Olimpiadi 2024, ammesso che il disegno presentato pochi giorni fa sia ritenuto sufficiente.  Rimandando a sedi più opportune anche il dibattito sulla convenienza o meno dei giochi olimpici, emerge che nei prossimi cinque anni il nuovo sindaco non solo dovrà risollevare la Capitale d’Italia, ma avrà ulteriori responsabilità certamente non trascurabili.
Negli ultimi giorni abbiamo constatato una certa vaghezza con la quale gli aspiranti sindaci parlano di Roma. Fino ad ora sono stati tracciati imprecisati scenari sulla mobilità, la rigenerazione urbana, l’indirizzo che si vuole dare all’Urbe: sembra quasi che Roma sia più una conquista da Risiko che una metropoli da governare effettivamente.

Da questa insoddisfazione nasce la rubrica “Il trenino dei desideri ||Un programma elettorale per muovere Roma”, uno strumento con il quale tracceremo gli obiettivi che il futuro sindaco dovrà, o almeno dovrebbe, conseguire nei prossimi cinque anni nell’ambito della mobilità.
Un programma completo, orientato alle strade ferrate, che non prevederà “fantaprogetti” né tantomeno il completo fermo per nuovi cantieri: in sostanza poche nuove ma significative infrastrutture e un grande lavoro di ristrutturazione della rete esistente.
Non ci aspettiamo che questo lavoro venga pienamente condiviso da tutti lettori, ma l’augurio è che riesca quantomeno a stimolare il dibattito pubblico su un tema che da troppo tempo è passato in secondo piano o è utilizzato per futili proclami.