In queste settimane d'ottobre i maggiori esponenti della giunta comunale hanno diffuso diverse rassicurazioni in tema mobilità. Oltre ad aver fissato un nuovo termine dei cantieri della filovia EUR Laurentina-Tor Pagnotta, di cui abbiamo già parlato precedentemente, è necessario registrare queste promesse dalle scadenze più o meno note.
Metro C - Consegna della stazione San Giovanni a fine anno e apertura della stessa nell'autunno 2017. Dopo dieci anni il cantiere a largo Brindisi verrà smobilitato e la terza metropolitana avrà finalmente un nodo di scambio con la scarsa rete esistente.
A questo annuncio ci sarebbe piaciuto avere notizia di imminenti lavori sulla stazione San Giovanni esistente della metro A, viste le pessime condizioni della struttura che presto diventerà il secondo nodo di scambio tra metropolitane della Capitale.
Nulla di certo neanche sul ponte metallico provvisorio che attualmente sostiene i binari della linea A al di sopra delle gallerie della linea C: la struttura doveva essere smontata durante l'agosto scorso ma poi la lavorazione è stata rimandata a data da destinarsi. Senza questa operazione sarà impossibile aprire il tronco di inversione in costruzione sotto via Sannio, necessario per abbassare la frequenza a quattro minuti. Osserviamo anche un vuoto sullo stato di avanzamento cantieri della tratta T3 San Giovanni-Fori Imperiali e sul futuro della linea nel centro storico per i quali torneremo in futuro con un apposito focus.
Tram – In poche settimane ha preso corpo una corposa proposta di estensione della rete con quattro linee: la TVA, ovvero la Termini-Vaticano-Aurelio, la tranvia Togliatti, la tranvia Tiburtina, la tranvia Marconi. Seppur si tratti di un annuncio molto positivo, queste dichiarazioni, almeno al momento, non hanno nulla di diverso dai sette tram di mariniana memoria o dalla cura del ferro firmata Walter Veltroni: tolto il “miracolo” della linea 8, il tram negli ultimi vent’anni è stato sempre usato per becere propagande elettorali. La veridicità di queste promesse e il destino della rete tranviaria in generale sono legati dal doppio filo dell’acquisto di nuovi mezzi e dalla costruzione di un nuovo deposito, che potrebbe collocarsi presso l’ex Cinodromo nei pressi della facoltà di ingegneria dell’università Roma Tre.
Nuovi autobus – Con una diretta sulla pagina facebook l’assessore Meleo ha presentato i nuovi autobus Iveco Urbanway. Sui 150 della fornitura, i primi 25 dovrebbero entrare in servizio entro la fine del mese mentre altri 75 arriveranno entro la fine dell’anno. Il presidente della Commissione Mobilità Stefàno ha inoltre fatto capire dal suo account twitter che è intenzione della giunta bandire a breve un appalto per l’acquisto di vetture “corte” di cui l’Atac è praticamente priva.
Porte aperte alla Romana Diesel - Foto Alessandro Zanotti |
Corsie preferenziali – Cavallo di battaglia del sindaco Raggi durante la campagna elettorale, in queste opere di minore portata risiede la chiave per riservare, idealmente e fisicamente, la degna posizione che spetta al trasporto pubblico di superficie. Attraverso le pagine di Repubblica l’assessore Meleo ha annunciato l’apertura di tre corsie entro il mese di novembre: su via Napoleone III e via Principe Eugenio, su via Emanuele Filiberto e su via di Portonaccio. Le prime due rappresentano non solo un modo economico per velocizzare le linee tranviarie 3, 5 e 14, ma sono un vero e proprio atto di civiltà atteso da anni; la seconda invece ripristina una condizione di normalità per la linea 409.
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