mercoledì 9 settembre 2015

Il futuro del trenino giallo


Martedì 8 settembre si è tenuta nel sede di via del Tritone 142 una commissione comunale sulla mobilità con tema centrale la ferrovia Roma – Giardinetti. Erano presenti quasi tutti i soggetti interessati: Comune, Atac, Agenzia della Mobilità, Municipio VI, grande assente la Regione Lazio. 
Riportiamo qui, in pochi paragrafi, una sintesi dello scambio di battute tra le diverse parti. Desideriamo altresì ringraziare vivamente il consigliere Enrico Stefàno per aver segnalato l’incontro e averci resi partecipi.

La Commissione Mobilità
L’assessore alla mobilità Esposito ha esordito presentando il fascicolo dei documenti che, a sua detta, dimostrano che la chiusura della Roma – Giardinetti è stata esclusivamente concordata tra la Regione Lazio e Atac. Il meccanismo è stato fondamentalmente quello di chiudere un tratto per la sovrapposizione con la metro C e per l’evasione tariffaria: una scelta comprensibile dal punto di vista strettamente economico, ma meno condivisibile per quanto concerne l’organizzazione del servizio.

Sono infatti innegabili i disagi che ha causato la chiusura delle fermate tra Centocelle e Giardinetti.

L’assessore ha dato completa disponibilità per intervenire affinché si possano alleviare questi disagi, specie in vista della prossima riapertura delle scuole, dicendosi pronto ad affidare la gestione delle linee a Roma TPL, nel caso Atac non potesse disporre di mezzi adeguati. La riapertura della Roma – Giardinetti resta però del tutto impraticabile in quanto una parte del personale è stata già trasferita sulla Roma – Lido e bisognerebbe avviare un lunghissimo iter burocratico.

Il consigliere Stefàno ha fatto quindi notare che non gli è chiara la logica di Atac, azienda che toglie una linea su ferro per soppiantarla con autobus che non ha disponibili. Tra l’altro, in un contesto quale la Casilina dove le opere viarie sono minime, l’autobus contribuisce ad aggravare il traffico e l’inquinamento.

E’ intervenuto quindi l’assessore alla mobilità del VI municipio Alveti osservando che il trasporto pubblico del quadrante, prima gestito al più con moderni mezzi di Roma TPL, è peggiorato notevolmente sia con la soppressione di diverse linee autobus, sia con la recente limitazione del treno. Era in studio un  progetto condiviso con l’Agenzia della Mobilità di riqualifica di via Casilina, che però è rimasto senza il pilastro fondamentale:  la Roma – Giardinetti. Adesso non c’è più adduzione tra fermata e fermata della metro, i pochi bus rimasti cadono a pezzi e subiscono forti ritardi a causa del traffico.La sovrapposizione tra metro C e Roma – Giardinetti è molto relativa, se si considera che stazioni come Giardinetti e Torre Maura sono ben diverse e distanti tra le due infrastrutture.

La presidente di commissione ha quindi riassunto la situazione. La chiusura della Centocelle – Giardinetti, nonostante la coincidenza del percorso con la metro C, ha comportato disagi molto preoccupanti, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. E’ perciò necessario il servizio di adduzione della metro C ai quartieri per sfruttare al massimo la nuova infrastruttura.

E’ intervenuto quindi per Atac  il direttore di esercizio delle metro-ferrovie Nicastro  che in prima battuta ha osservato che, essendo il Comune il maggiore azionista di Atac, ogni decisione presa da Atac passa necessariamente in Comune. Nonostante il consigliere Stefàno abbia richiesto più volte chi fosse l’interlocutore del Comune per quanto concerne la sospensione della Centocelle – Giardinetti, non è emerso un nome preciso. Per Atac questa non è stata certamente una decisione unilaterale, ma è stata presa dalla Regione Lazio con conoscenza del Comune di Roma, maggiore azionista di Atac.

Stefàno ha quindi fatto osservare che metro C viaggerà per almeno altri 7 anni con una frequenza di 12 minuti nel tratto esterno Alessandrino – Pantano. Il treno in superficie pertanto avrebbe continuato a sopperire quella esigenza di mobilità locale che ora con la metropolitana avrà tempi estremamente dilatati. La ferrovia inoltre portava direttamente a Termini, senza contare la grande opportunità che potrebbe essere prolungare la stessa infrastruttura da Giardinetti ad Anagnina/Tor Vergata. Oggi la sede ferroviaria è completamente abbandonata e non c’è un progetto di riqualificazione: la situazione è gravissima.
Alveti ha concordato che non bisogna, specie in tempi di vacche magre, fare sprechi come quello di abbandonare il capolinea di Giardinetti inaugurato appena 9 anni fa e costato alla collettività 1,8 milioni di euro.

Di tutta risposta Atac ha affermato che, secondo degli studi, la combinazione metro C + autobus 50 costituisce un’alternativa equivalente se non superiore rispetto al treno.  Per evitare sprechi dovute a sovrapposizioni Centocelle – Giardinetti l’idea della Regione è quella di impiegare le risorse risparmiate, valutate intorno ai 5 milioni di euro annui, sulla Roma - Lido.
Il progetto per spostare il capolinea a Parco di Centocelle è stato presentato il 7 settembre in Regione Lazio. Il capolinea sarà ottenuto con un intervento a minimi costi e sarà funzionale per lo scambio diretto con la metropolitana.

La riunione si è conclusa con un appunto ad Atac da parte del consigliere De Luca. In passato il lavoro fatto in collaborazione dei cittadini con l’Agenzia della Mobilità ed Atac ha premiato in molte situazioni. In questa circostanza ciò non si è verificato con notevoli polemiche e disagi per i cittadini. Prima di dismettere definitivamente delle strade ferrate, specie in una città carente come Roma, bisogna pensarci almeno una decina di volte prima perché significa rinunciare a un patrimonio. Siccome ci sono vari progetti e si è constatato che la metropolitana non è completamente esaustiva del sistema di trasporti, bisognerà lavorare per valorizzare la ferrovia e rendere accessibile la metropolitana scoraggiando gli evasori tariffari. Il metodo, così come gli strumenti, ci sono: bisogna solamente usarli in collaborazione con i cittadini.
Atac ha accolto con piacere l’osservazione, chiedendo alle parti presente al tavolo a trasmettere un messaggio: la mobilità si evolve e qualche modifica nelle abitudini è necessario.


Confronto con la cittadinanza
Noi molto banalmente crediamo che il modo più facile ed efficace per rimediare ai disagi causati dalla chiusura della ferrovia sia riaprirla.

Non mancheremo tuttavia di discutere le risultanze di questa commissione durante i Caffè del Trenino, gli appuntamenti domenicali nati per illustrare la storia, l’importanza e le potenzialità della ferrovia in prossimità del suo centenario.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la sezione "Eventi" del sito o a mandarci una mail a etrgiallo@gmail.com 
Tenete da parte qualche moneta per il caffè!

3 commenti:

  1. E' grave se anche la regione che ha la proprietà della ferrovia appoggia la decisione nefasta dell'atac (minuscolo visto quello che sta facendo).

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  2. La regione è complice delle follie di Nicastro&co quindi (anche se secondo me c'è lo zampino di altre persone)

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  3. Anche se abito dall'altra parte di Roma vi seguo con tutto il cuore e sono dalla vostra parte

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