Martedì 8 settembre si è tenuta nel sede di via del Tritone 142
una commissione comunale sulla mobilità con tema centrale la ferrovia Roma –
Giardinetti. Erano presenti quasi tutti i soggetti interessati: Comune, Atac,
Agenzia della Mobilità, Municipio VI, grande assente la Regione Lazio.
Riportiamo qui, in pochi paragrafi, una sintesi dello
scambio di battute tra le diverse parti. Desideriamo altresì ringraziare
vivamente il consigliere Enrico Stefàno per aver segnalato l’incontro e averci
resi partecipi.
La Commissione
Mobilità
L’assessore alla mobilità Esposito ha esordito presentando
il fascicolo dei documenti che, a sua detta, dimostrano che la chiusura della
Roma – Giardinetti è stata esclusivamente concordata tra la Regione Lazio e
Atac. Il meccanismo è stato fondamentalmente quello di chiudere un tratto per
la sovrapposizione con la metro C e per l’evasione tariffaria: una scelta
comprensibile dal punto di vista strettamente economico, ma meno condivisibile
per quanto concerne l’organizzazione del servizio.
Sono infatti
innegabili i disagi che ha causato la chiusura delle fermate tra Centocelle e
Giardinetti.
L’assessore ha dato completa disponibilità per intervenire
affinché si possano alleviare questi disagi, specie in vista della prossima
riapertura delle scuole, dicendosi pronto ad affidare la gestione delle linee a
Roma TPL, nel caso Atac non potesse disporre di mezzi adeguati. La riapertura della Roma – Giardinetti
resta però del tutto impraticabile in quanto una parte del personale è stata
già trasferita sulla Roma – Lido e bisognerebbe avviare un lunghissimo iter
burocratico.
Il consigliere Stefàno ha fatto quindi notare che non gli è
chiara la logica di Atac, azienda che toglie una linea su ferro per
soppiantarla con autobus che non ha disponibili. Tra l’altro, in un contesto
quale la Casilina dove le opere viarie sono minime, l’autobus contribuisce ad
aggravare il traffico e l’inquinamento.
E’ intervenuto quindi l’assessore alla mobilità del VI
municipio Alveti osservando che il trasporto pubblico del quadrante, prima
gestito al più con moderni mezzi di Roma TPL, è peggiorato notevolmente sia con
la soppressione di diverse linee autobus, sia con la recente limitazione del
treno. Era in studio un progetto condiviso
con l’Agenzia della Mobilità di riqualifica di via Casilina, che però è rimasto
senza il pilastro fondamentale: la Roma
– Giardinetti. Adesso non c’è più adduzione tra fermata e fermata della metro,
i pochi bus rimasti cadono a pezzi e subiscono forti ritardi a causa del traffico.La sovrapposizione tra metro C e Roma – Giardinetti è molto
relativa, se si considera che stazioni come Giardinetti e Torre Maura sono ben
diverse e distanti tra le due infrastrutture.
La presidente di commissione ha quindi riassunto la
situazione. La chiusura della Centocelle – Giardinetti, nonostante la
coincidenza del percorso con la metro C, ha comportato disagi molto
preoccupanti, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. E’ perciò
necessario il servizio di adduzione della metro C ai quartieri per sfruttare al
massimo la nuova infrastruttura.
E’ intervenuto quindi per Atac il direttore di esercizio delle
metro-ferrovie Nicastro che in prima
battuta ha osservato che, essendo il Comune il maggiore azionista di Atac, ogni
decisione presa da Atac passa necessariamente in Comune. Nonostante il
consigliere Stefàno abbia richiesto più volte chi fosse l’interlocutore del
Comune per quanto concerne la sospensione della Centocelle – Giardinetti, non è
emerso un nome preciso. Per Atac questa non è stata certamente una decisione
unilaterale, ma è stata presa dalla Regione Lazio con conoscenza del Comune di
Roma, maggiore azionista di Atac.
Stefàno ha quindi fatto osservare che metro C viaggerà per
almeno altri 7 anni con una frequenza di 12 minuti nel tratto esterno
Alessandrino – Pantano. Il treno in superficie pertanto avrebbe continuato a
sopperire quella esigenza di mobilità locale che ora con la metropolitana avrà
tempi estremamente dilatati. La ferrovia inoltre portava direttamente a Termini,
senza contare la grande opportunità che potrebbe essere prolungare la stessa
infrastruttura da Giardinetti ad Anagnina/Tor Vergata. Oggi la sede ferroviaria è completamente abbandonata e non c’è un
progetto di riqualificazione: la situazione è gravissima.
Alveti ha concordato che non bisogna, specie in tempi di
vacche magre, fare sprechi come quello di abbandonare il capolinea di
Giardinetti inaugurato appena 9 anni fa e costato alla collettività 1,8 milioni
di euro.
Di tutta risposta Atac ha affermato che, secondo degli studi, la combinazione metro C + autobus 50
costituisce un’alternativa equivalente se non superiore rispetto al treno. Per evitare sprechi dovute a sovrapposizioni Centocelle
– Giardinetti l’idea della Regione è quella di impiegare le risorse risparmiate,
valutate intorno ai 5 milioni di euro annui, sulla Roma - Lido.
Il progetto per spostare il capolinea a Parco di Centocelle
è stato presentato il 7 settembre in Regione Lazio. Il capolinea sarà ottenuto
con un intervento a minimi costi e sarà funzionale per lo scambio diretto con
la metropolitana.
La riunione si è conclusa con un appunto ad Atac da parte del
consigliere De Luca. In passato il lavoro fatto in collaborazione dei cittadini
con l’Agenzia della Mobilità ed Atac ha premiato in molte situazioni. In questa
circostanza ciò non si è verificato con notevoli polemiche e disagi per i
cittadini. Prima di dismettere definitivamente
delle strade ferrate, specie in una città carente come Roma, bisogna pensarci almeno
una decina di volte prima perché significa rinunciare a un patrimonio.
Siccome ci sono vari progetti e si è constatato che la metropolitana non è
completamente esaustiva del sistema di trasporti, bisognerà lavorare per valorizzare
la ferrovia e rendere accessibile la metropolitana scoraggiando gli
evasori tariffari. Il metodo, così come gli strumenti, ci sono: bisogna solamente
usarli in collaborazione con i cittadini.
Atac ha accolto con piacere l’osservazione, chiedendo alle
parti presente al tavolo a trasmettere un messaggio: la mobilità si evolve e qualche modifica
nelle abitudini è necessario.
Confronto con la
cittadinanza
Noi molto banalmente crediamo che il modo più facile ed
efficace per rimediare ai disagi causati dalla chiusura della ferrovia sia
riaprirla.
Non mancheremo tuttavia di discutere le risultanze di questa
commissione durante i Caffè del Trenino, gli appuntamenti domenicali nati per
illustrare la storia, l’importanza e le potenzialità della ferrovia in
prossimità del suo centenario.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la
sezione "Eventi" del sito o a mandarci una mail a etrgiallo@gmail.com
Tenete da parte qualche moneta per il caffè!
E' grave se anche la regione che ha la proprietà della ferrovia appoggia la decisione nefasta dell'atac (minuscolo visto quello che sta facendo).
RispondiEliminaLa regione è complice delle follie di Nicastro&co quindi (anche se secondo me c'è lo zampino di altre persone)
RispondiEliminaAnche se abito dall'altra parte di Roma vi seguo con tutto il cuore e sono dalla vostra parte
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