lunedì 29 ottobre 2018

A Roma c'è l'Assessore ai Trasporti?


Il futuro di Roma non può più aspettare: Linda Meleo deve rimboccarsi le maniche o rimettere al più presto il suo mandato nelle mani della prima cittadina. 

Dopo due anni e mezzo pazientemente vissuti è piuttosto evidente che i risultati del lavoro dell’assessorato non stanno arrivando. La metro C, nonostante sia stata la singola opera più votata dai cittadini nel PUMS, è assolutamente ferma al palo e rischia, se non verranno prese decisioni entro la fine dell’anno, di restare permanentemente amputata al Colosseo.
Anche per il nostro trenino Termini-Centocelle, il tema principe di Sferragliamenti dalla Casilina, la strada tracciata sembra quella della ‘non decisione’: nonostante siano due anni e mezzo che Comune e Regione concordino, al di là della fazione politica, sulla cessione della proprietà, nulla è stato fatto. Alla fine dell’anno, occorre ricordare, il progetto definitivo della tramvia TTV Termini-Tor Vergata dovrebbe essere consegnato al MIT, ma è impossibile fare previsioni sulla sua effettiva cantierizzazione. Pur avendo interpellato direttamente l’assessore, anche spinti dalle innumerevoli e giuste domande dei lettori del nostro blog, l’unica risposta che abbiamo ricevuto è che “il processo [di cambio di proprietà ndr] si sta costruendo”.

Ben palpabile è stata l’inconsistenza dell’intervista a “Non è l’Arena” del 28 ottobre scorso: per paura del contraddittorio l’assessore ha posto come condizione della sua presenza l’uscita di tutti gli ospiti dallo studio. Le risposte dell’intervista non sono state assolutamente soddisfacenti, le solite amenità trite e ritrite sugli “esperti di prima”, a più di due anni dall’elezione, non possono essere considerate una giustificazione di un immobilismo senza precedenti. Gli “esperti di prima”, per quanto anch’essi abbiano contribuito al declino di Roma, almeno accettavano il confronto politico.

È possibile che pagheremo con la reciproca diffidenza questa nostra presa di posizione, visto che la Meleo ha dimostrato col caso Quintavalle di mal sopportare chi obietta la virtù del suo operato, ma crediamo che le nostre battaglie e le nostre idee possano essere ancora fatte proprie dall’assessore che deve riprendere il controllo della regia dei trasporti.

Ci spiace dover constatare che Enrico Stefàno sia l’unico consigliere che ha voluto quantomeno mantenere in questi anni i contatti con i blog civici e le associazioni che si occupano di mobilità. Purtroppo, nonostante il suo supporto, le sue limitate possibilità proprie della figura del Presidente di Commissione, non gli consentono di dare pieno seguito alle idee dei cittadini.

Linda Meleo è a un bivio come assessore, professionista e cittadina: noi ci auguriamo scelga di lottare per i Romani in virtù del mandato che le è stato affidato. Se non è in grado di farlo è bene che rinunci alla sua carica in favore di qualcuno più responsabile. 

Senza una guida illuminata lo sviluppo della rete dei trasporti romani, legato a doppio filo col futuro della città, non potrà mai realizzarsi.

giovedì 25 ottobre 2018

Considerazioni sul crollo delle scale nella Metro A


Mentre proseguono le indagini della magistratura presso la stazione metro Repubblica, che resta chiusa a seguito del grave incidente del 23 ottobre scorso, continuano a emergere elementi di domanda circa l’integralità delle scale mobili della fermata.
L’impianto, si legge sull’edizione odierna di Leggo, si era fermato ben quattro volte in un mese, l’ultima volta solo sei giorni prima dell’incidente. Desta anche dubbio la mancata attivazione dei sistemi di frenata automatica, che avrebbero dovuto arrestare l’impianto in caso di sovraccarico o superamento della velocità sopra il limite di 0,5 m/s.

L’impianto normativo che disciplina i parametri di installazione e manutenzione delle scale è sostanzialmente basato sul Decreto Ministeriale del 18 settembre 1975, nel quale viene specificatamente indicato che “tutte le strutture portanti e gli organi che hanno diretta attinenza con la sicurezza dell’impianto devono essere progettati con coefficiente di sicurezza maggiore o superiore a 5 rispetto alla rottura”. Difficilmente i tifosi, anche saltando (come sembra emergere da alcune testimonianze), avrebbero potuto superare tale coefficiente, salvo una sfortunata e casuale coordinazione dei “festeggiamenti”.


La manutenzione delle scale mobili, che Atac ha dichiarato di effettuare sulla totalità dei dispositivi secondo le prescrizioni di legge, è stata affidata attraverso la determinazione dell’AU n. 73 del 19 aprile 2017 alla RTI Del Vecchio Srl (mandatario) e alla Grivan Group Srl (mandante) con un ribasso rispetto alla base d’asta pari al 49,73%. C’è da dire che anche le gare precedenti del 2001 e del 2013 erano state vinte con un ribasso rispettivamente del 55,10% e del 45,07%, ma forse dopo questo grave incidente, al di là delle responsabilità giudiziarie, Atac dovrà annullare il contratto con l’attuale manutentore (un po’ come annunciato a livello nazionale per la vicenda di ponte Morandi) e bandire una nuova gara non più col criterio del massimo ribasso, bensì dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

È evidente che per emettere un verdetto bisognerà attendere gli esiti delle indagini, certamente ogni ipotesi è ancora aperta.

mercoledì 24 ottobre 2018

#ReferendumTPL - Perchè il mio NO

C'è voluta una lunga riflessione, ma alla fine ho deciso di girare a braccio questo video con le ragioni per le quali voterò NO al primo quesito referendario.
Ho preferito un approccio meno tecnico e più discorsivo per cercare di raggiungere quante più persone possibili.
Nonostante il video sia incompleto piuttosto, sebbene piuttosto lungo, mi auguro possa essere uno spunto di riflessione e discussione.