Ci siamo. Il 30 aprile finalmente verranno consegnate ad
Atac ulteriori 6 stazioni della linea C per un totale di 5,4 chilometri: Mirti,
Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto, Lodi. Questa tratta avvicinerà notevolmente la metro
C al centro città nonché al primo interscambio con la linea A, previsto a San
Giovanni per il 2016.
In questi mesi Atac avvierà tutte le procedure relative alle
autorizzazioni necessarie all’apertura del segmento Centocelle - Lodi, tra
cui i decreti regionali per l’utilizzo di ogni singolo sistema di traslazione,
circa 80 sulla nuova tratta. L’effettivo esercizio al pubblico avverrà
entro il primo semestre del 2015.
Per festeggiare il passaggio di consegne da MetroC SPA (il
costruttore) ad Atac SPA (l’esercente) è stato uno speciale Open Day delle
stazioni della nuova tratta. I cittadini potranno toccare con mano in anticipo
il frutto di tanti anni di lavori e investimenti.
In tale occasione @TreninoBlu si metterà a disposizione
della cittadinanza per spiegare tutti gli aspetti che riguardano la linea verde:
la costruzione, l’integrazione col tessuto urbano, l’evoluzione dell’esercizio.
La gita del @TreninoBlu prevede la visita nell'arco di
quattro ore e mezza di tutte e sei le stazioni aperte eccezionalmente al
pubblico le cui tappe sono:
Sarà possibile seguire il @TreninoBlu, che si muoverà a piedi tra una fermata e l’altra, per una o più stazioni. Potrete sottoporgli domande e chiedere chiarimenti
sia dal vivo, sia su Twitter attraverso l’hashtag #OpenDayMetroC.
Per prenotarsi al tour, completamente gratuito, è necessario
mandare una mail a etrgiallo@gmail.com
indicando un nominativo e la/le stazione/i
da visitare. Link all'evento Facebook: http://goo.gl/Vp7Bw0
Da ieri si è aggiunto ai già esistenti 3,9 chilometri della metro B1 un nuovo tratto di 1500 metri con una stazione. Il prolungamento della linea B da Conca d'oro a Jonio è stato attivato ieri mattina alle 5:30 con le prime due partenze da e per la nuova fermata, che sarà per parecchi anni il capolinea della recente diramazione.
L'arrivo della metropolitana a viale Jonio ha comportato una prima modifica della rete bus del III Municipio, i cui dettagli sono visualizzabili qui.
A voi il video dell'emoziante prima corsa da Laurentina a Jonio!
All'interno stazione Jonio ci è apparsa sobria ma funzionale, con livelli intermedi propeteutici allo scambio della linea D, se e quando verrà mai costruita.
Banchina direzione Laurentina.
Il treno inaugurale da Laurentina a Jonio torna all'EUR
Livello -2, appena al di sotto dell'atrio
Curiosità - Nella stazione, così come nel resto della B1,
bisogna convalidare il biglietto in uscita.
Accesso all'atrio
Accesso all'atrio - Veduta dei pozzi luminosi
All'esterno la collinetta che una volta si affcciava su via Scarpanto è stata ora sostituita dall'enorme struttura del parcheggio di interscambio, attivato insieme alla stazione.
Ingresso alla stazione Jonio, ora accessibile solo da via Scarpanto.
In futuro sarà possibile entrare nella metro a da viale Jonio
La struttura del parcheggio, caratterizzata da una forte tonalità
di rosso, ci appare quasi come un moderno Colosseo...
Tetto - Giardino, posto sulla cima del parcheggio.
Si notino i pozzi luminosi già fotografati dall'interno.
Nel complesso non si può che condividere il giubilo dei cittadini del terzo municipio, finalmente più vicini e collegati al centro città e ci auguriamo che nel breve periodo si rimetta mano alla progettazione del prolungamento di questa linea fino a Porte di Roma.
«Sciopero con momenti di
caos al capolinea della metro A ad Anagnina. Alle 8.30 è scattata la fine della fascia di garanzia. Al
capolinea sud della linea arancione è andata in scena una vera e propria
rivolta dei passeggeri. Gli ultimi ingressi tra le 8.15 e le 8.20, con la
certezza di riuscire a prendere le ultime 4 metro previste in partenza. Una
speranza vana però. Nel lasso di tempo nessun treno è partito.
Alle 8.35 la beffa.Nonostante i biglietti pagati, nonostante la fascia di garanzia
rispettata dai passeggeri, la richiesta degli addetti di abbandonare la stazione, costretta a
chiudere per mancanza di addetti. Tra i passeggeri automatico è partito il moto
di rivolta, con l'occupazione del convoglio in quel momento presente in
stazione. Seduti, nessuno con l'intenzione di mollare, hanno costretto il
macchinista a muovere verso Cinecittà. Da qui molti sono scesi per prendere il
taxi. Molti altri invece sono rimasti a bordo, con i treni al buio. Buio calato
anche in stazione.
Mentre scriviamo, 9.20, l'occupazione è ancora in
corso. Alle ore 10 i treni destinati al deposito sono bloccati in coda al
treno. Il macchinista ha richiesto di portare i passeggeri a Termini, ma non
sarebbe stato autorizzato. Alle 10.36 i vigilantes presenti a Cinecittà hanno chiamato la polizia
per chiedere di sgomberare banchina e treno.[…] Alle 10.30 la richiesta di
intervento della polizia, giunta sul posto alle 11.»
Se ne è parlato parecchio sui
giornali: le quattro corse che si dovevano effettuare da Anagnina dalle 8:15 alle 8:30 sono saltate.
Nel momento immediato sembrava che il macchinista, pur di iniziare a scioperare,
avesse anticipato il termine dello sciopero alle 8:15.
Eppure, per quanto si possa voler
scioperare, nessuno sano di mente rischierebbe una grave sanzione disciplinare,
se non il posto di lavoro, pur di saltare una corsa e tornare presto a casa.
Tra l’altro, poiché episodi identici si sono verificati anche a Re di Roma e Ponte Lungo, staremmo parlando di un folto gruppo di macchinisti impazziti tutti nello
stesso momento. Una situazione davvero
improbabile, ma allo stesso tempo difficile da comprendere e spiegare.
Nel giro di qualche ora ulteriori
informazioni sono emerse: il DCO, la centrale operativa che regola la marcia di
tutti i treni (per approfondire leggi #MetroForDummies), ha diramato tra le
8:15 e le 8:30 un ordine a tutti i macchinisti.
Dal video sono evidenti sia gli
ordini impartiti dal DCO “servizio fermo” ed “evacuare i treni”, sia la volontà
del macchinista di non volersi fermare “hanno tirato l’allarme” e “questi me
menano”.
Cosa ha quindi spinto il DCO a
impartire quest’ordine?
Prima di parlare è necessario
fare una premessa: quella che segue è solo di un’ipotesi, una serie di
congetture che, pur basate su dati reali, non hanno avuto un riscontro o una
prova definitiva. Starà al lettore decidere quanto peso e quanta veridicità
attribuire a ciò che segue.
Venerdì 17 alle 8:15 era in atto una miscela esplosiva di
sovraffollamento, pendolari arrabbiati e pochezza di personale di terra:
probabilmente non c’era scampo e forse questa è stata la conclusione migliore,
senza aggressioni fisiche e feriti gravi.
Ebbene è possibile che il DCO, per propria valutazione o su richiesta di un
superiore, abbia emanato l’ordine di evacuare i treni e abbia delegato ai
macchinisti il compito di far defluire i viaggiatori dalle stazioni a causa
dell’insufficienza del personale necessario per gestire l’enorme folla.
La regia per nascondere queste
gravissime mancanze è stata ben studiata e di fatto la stampa e i passeggeri hanno
attribuito ai macchinisti la colpa dei disservizi. In quel momento i
macchinisti e il personale di terra stavano solamente cercando di eseguire
degli ordini: stavano insomma facendo il loro lavoro.
Con questo articolo abbiamo
voluto in primo luogo voluto riunire diversi elementi ed elaborare una
possibile versione della verità dei fatti, in secondo luogo desideriamo
esprimere la nostra solidarietà a tutti gli autoferrotranvieri romani che, ogni
giorno, combattono e scontano come noi le inefficienze di un trasporto pubblico
gestito con politiche scellerate. Ci auguriamo che già da martedì ci siano le prime
sanzioni disciplinari, come detto dal sindaco Marino,
contro i dirigenti che hanno reso possibile l’improponibile situazione di
venerdì sulla metro A.