lunedì 4 maggio 2015

#OpenDayMetroC - La gita del @TreninoBlu

Giovedì 30 aprile 2015, in occasione dell’openday metro C organizzato da Metro C SPA, anche il @TreninoBlu si è mobilitato e ha organizzato un tour per le stazioni aperte completamente gratuito e a scopo culturale . Abbiamo perciò riservato, per chi non ci ha potuto incontrare o per chi vorrà rivivere la giornata, uno speciale post comprendente le informazioni divulgate durante la passeggiata alla scoperta della metropolitana.


Dopo l’apertura  della prima tratta Pantano – Centocelle, la vita di migliaia di persone è stata rivoluzionata. Il primo tratto di 15 stazioni per 12,5 km di linea, di cui 4,3 sotterranei e 8,2 in superficie, collega l’estrema periferia est di Roma fino ai confini del quartiere di Centocelle. Dagli iniziali 9.000 passeggeri al giorno si è oggi arrivati a 12.500 sempre in continua crescita. È chiaro che però la metropolitana rimarrà comunque sottoutilizzata senza un cambio di passo: è necessario il tracciato venga prolungato e penetri sempre di più nel centro cittadino, decongestionando le strade dal traffico.
Un’opera dai così grandi benefici in una città consolidata come Roma non si poteva ottenere senza qualche sacrificio. A piazza dei Mirti, per esempio, i cittadini hanno dovuto rinunciare per lungo tempo a uno storico luogo di aggregazione.
In un’ideale staffetta, la ferrovia Roma-Fiuggi, che una volta arrivava a piazza dei Mirti attraverso una diramazione da piazza delle Camelie, lascia il testimone alla linea C che da qui in poi seguirà un tracciato completamente nuovo e indipendente.
 Da questo luogo oggi noi partiremo alla scoperta della moderna Roma sotterranea. 

Mirti
Come accennato poco fa, a piazza dei Mirti una volta qui correva il treno Roma-Fiuggi, oggi Roma-Giardinetti. Dalla stazione di Centocelle, i binari, di cui oggi ancora resiste un tronco a piazza delle Camelie, si distaccavano dalla Casilina e attraversavano via dei Castani. Un percorso simile, ma a 30 metri sottoterra, fa la linea C della metropolitana, che da Parco di Centocelle con una corsa di 700 metri giunge in questa fermata.
La stazione si trova alla chilometrica 5+328 della linea. Lo zero, al quale progressivamente ci avvicineremo, è posto a San Giovanni.
La fermata è caratterizzata da una struttura essenziale ma funzionale a 4 livelli:

  • Livello 0, il piano stradale dove si trovano gli accessi
  • Livello -1, o livello atrio dove si trovano i tornelli
  • Livello -2, le discenderie
  • Livello -3, il piano di banchina. Qui i binari dei treni corrono su due gallerie distinte con tunnel di diametro di 6,71 metri.

La struttura della stazione Mirti ripete quelle delle altre fermate sotterranee della linea C. Fa eccezione la stazione di “Teano”, che è dotata di banchine di fermata sovrapposte per motivi che saranno esposti più avanti.
Sensazione di luminosità e leggerezza, resistenza al fuoco e all’usura, elevata facilità di manutenzione sono le caratteristiche dei materiali scelti per le stazioni. Vetro cristallizzato, alluminio, pannelli di acciaio inox e granito per i pavimenti, sono stati opportunamente armonizzati per conferire alle stazioni una chiara linea estetica, tale da renderle immediatamente riconoscibili.

Gardenie
Alla fermata Gardenie( chilometro 4+469, a 858 mt da Mirti e 1049 da Teano) si trova una delle 11 SSE che alimentano la linea. SSE è un acronimo che sta per sottostazione elettrica. Si tratta di una serie di centrali di conversione che trasformano l’alta tensione in 1500 volt a corrente continua, lo standard UNI già usato su metro A, B e Roma – Lido.
Le 11 SSE si trovano: Deposito Graniti, Bolognetta, Grotte Celoni, Torrenova, Gardenie, Malatesta, San Giovanni.  
La captazione dell’energia elettrica avviene tramite una barra nella linea e con la catenaria (i classici
fili) nel deposito. Il deposito è posizionato in località Graniti, la penultima stazione: esteso 217 000 m², accoglie l’intero parco rotabile della linea. Vi è, inoltre, collocata la dirigenza centrale operativa da cui sono guidati e controllati a distanza i treni. Nella dirigenza centrale operativa sono svolte le attività:
  • controllo circolazione dei treni
  • sorveglianza dei passeggeri
  • supervisione e controllo impianti elettrici di stazione
  • comunicazione con i passeggeri dei treni e con quelli presenti sulle banchine
  • comunicazione con il personale di servizio in linea
  • diffusione delle informazioni ai passeggeri (video-audio)
  • registrazione degli eventi e dei dati significativi di funzionamento di tutti i sottosistemi

Teano
La stazione Teano (chilometro 3+420, a 1049 mt da Gardenie e 883 mt da Malatesta) è un luogo
particolarissimo per la linea C sotto diversi aspetti.  In primo luogo la splendida copertura di acciaio e vetro che sovrasta l’atrio di accesso supera certamente le sistemazioni superficiali di Mirti e Gardenie, rendendo la metropolitana facilmente riconoscibile anche da lontano.  In secondo luogo la struttura di questa stazione è notevolmente diversa rispetto alle altre della linea. Essa infatti è dotata di banchine di fermata sovrapposte al fine di agevolare l’innesto del tracciato della futura “Linea C1”. Così come la linea B a piazza Bologna oggi si dirama verso Rebibbia (con linea B) da una parte e verso Jonio (con la linea B1) dall’altra, anche sulla metro C è previsto un ramo diretto Nord-Est verso la stazione Ponte Mammolo. Le fermate della C1 saranno: Teano - Serenissima - Forte Prenestino – Togliatti - Colli Aniene - Ponte Mammolo.
Attualmente il progetto della diramazione C1 è subordinato al completamento del tracciato fondamentale fino ad Ottaviano.

 Malatesta
In corrispondenza della stazione Malatesta (chilometro 2+537, 883 mt da Teano e 1003 mt da Pigneto) si trova uno dei due pozzi (l’altro è il 5.4 tra Mirti e Centocelle) dove furono varate le 4 talpe meccaniche che hanno scavato le gallerie fino a San Giovanni. Nello specifico qui sono partite le talpe n°1 “Shira” e n°2 “Filippa” verso San Giovanni, dove attualmente si trovano nell’attesa di partire alla volta dei Fori Imperiali, e n°3 “Diana” e n°4 “Roberta” verso Centocelle.
Lo spazio creato dallo scavo dei pozzi di inserimento delle talpe è stato sfruttato per creare di tronchini di manovra, dei binari che permettono di parcheggiare rapidamente treni guasti senza interrompere il servizio a lungo. I tronchini permettono anche l’attuazione delle frequenze dinamiche, possibile solo grazie al sistema ATC. Per maggiori dettagli sul sistema ATC, leggere la rubrica #MetroForDummies.

Pigneto
Attualmente la linea Pantano – Centocelle è esercitata con soli 7 treni (5 in servizio più 2 riserve). Con l’apertura della metro fino a Lodi verrà completata la consegna del primo parco rotabile in dotazione alla linea: 13 treni. Con l’attivazione della nuova tratta fino a Lodi un treno ogni due limiterà la sua corsa all’Alessandrino. Le frequenze pertanto saranno:
  • 6 minuti Lodi – Alessandrino
  • 12 minuti Alessandrino – Pantano

I motivi di una frequenza così ridotta per una metropolitana automatica sono:
  • Limitatezza di materiale rotabile.
  • Necessità della marcia su binari banalizzati dopo Malatesta.


Come si può osservare dalla mappa, dopo Malatesta non sono più disponibili tronchini di manovra o scambi a forbice per poter invertire la marcia dei treni. Su entrambe banchine delle fermate Malatesta e Pigneto si trovano indicazioni sia per Pantano sia per Roma Centro, in quanto non ci sarà una direzione prestabilita per la necessità di far marciare i treni su binari “banalizzati” (cioè su binari alterni su due direzioni differenti).
Sempre al Pigneto è previsto la costruzione di una fermata FS di scambio con la metropolitana. La nuova fermata verrà realizzata su circonvallazione Casilina e sarà pronta entro il 2017 con un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro.
Lodi 
Il termine del percorso è a Lodi (chilometro 0+601, 932 mt da Pigneto e 596 mt da San Giovanni), che sarà per quasi un anno il capolinea della linea verde. Per tale motivo, quando verrà attivato il prolungamento il collegamento 50 express, circolare da Centocelle a Termini, cambierà il suo capolinea a via La Spezia. A circa 400 metri transita anche il tram 3 (Ostiense – Valle Giulia) e a circa 1 chilometro la stazione metro A San Giovanni, dove avverrà nel 2016 la prima intersezione con la rete metropolitana esistente. Come già osservato nella mappa, dopo Malatesta non sono più disponibili tronchini di manovra o scambi a forbice per poter invertire la marcia dei treni. Con l’apertura della metro a San Giovanni le frequenze si dilateranno a 7 minuti fino a Alessandrino e a 14 minuti a Pantano. La croce oltre San Giovanni, necessaria per alzare i passaggi a un treno ogni 4 minuti, sarà attivata nel 2018.

Con quest’ultima tappa termina il tour del @TreninoBlu. Un arrivederci a presto per la prima corsa Pantano – Lodi e sognando Ottaviano (passando per Chiesa Nuova!).
Una menzione d'onore a Simone, autore del blog TrasportoPubblicoRoma, che ha curato la maggior parte del servizio fotografico e che sta preparando un video dell'evento. Altresì vorrei ringraziare Andrea, @iltrenoromalido di twitter e autore di OdisseaQuotidiana, per aver curato il live twitting ed aver risposto alle domande online.

Clicca qui per l'album fotografico

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