martedì 7 luglio 2015

#ParlaConNoi - Non può essere solo un badge #3

Due giorni fa insieme ai blogger @transportroma e@iltrenoromalido vi abbiamo invitato a leggere le nostre piccole riflessioni sul momento pessimo del trasporto pubblico a Roma - non solo Roma-Lido - e a darci le vostre di opinioni, le vostre riflessioni e le vostre idee. Le mail sono cominciate ad arrivare, non avevamo dubbi e nessuna banale; vorremmo pertanto condividerle con tutti ed aspettiamo commenti, altre idee da tutti quelli che vorranno partecipare, come in un forum artigianale. 

Vi ricordo che potete scriverci alla mail: etrgiallo@gmail.com o a iltrenoromalido@yahoo.it oppure a trasportopubblicoroma@gmail.com. 

Partecipo volentieri all'iniziativa che chiede agli utenti un parere sulla situazione.
E' purtroppo evidente che carenze strutturali protratte negli anni (mancanze di personale, manutenzione e rotazione del materiale rotabile) hanno portato ad una situazione ingestibile del trasporto pubblico romano che ha sicuramente origine in una gestione deficitaria a dir poco.
Su questa nelle ultime settimane si è innestata la protesta del personale viaggiante colpito da decisioni unilaterali.
Di fronte ad una politica e ad una macchina amministrativa sorda alle richieste di confronto e di fronte alle uniche notizie ufficiali che sono quelle diramate dall'ATAC, mi è però difficile capire ragioni della protesta ed anche le modalità della stessa senza una spiegazione da parte del personale ATAC.
Mi spiego meglio: quello che leggiamo, vediamo è frutto delle notizie e di quello che sopportiamo.
Cosa leggiamo? Che c'è in atto una protesta a causa del non voler usare il badge.
Cosa sopportiamo? Cancellazioni improvvise, con scelte alle volte difficili da capire (esperienza personale: un addetto che dice "avrei lasciato anche questo treno fermo perchè non pulito"). Capisco il rifiuto dei turni straordinari se non pagati, ma l'impressione è che si effettuino scelte arbitrarie con il solo scopo di non far viaggiare i treni.
Qual'è la soluzione?
La soluzione la deve trovare la politica - se vuole -. Ma per evitare tensioni inutili, che fanno solo il gioco al massacro che la politica sembra stia cercando, chiedo ai macchinisti di spiegare pubblicamente le loro ragioni. Se viene rifiutato un treno, di fronte alla dirigenza che sembra appositamente non dare notizie ai viaggiatori, dovrebbero forse essere i macchinisti ad avvertire l'utenza stessa... L'utenza è un alleato ma solo se coinvolto. Se viene visto come un nemico - e per carità a volte lo è - diventa automaticamente alleato strumentale della dirigenza ATAC.
Chiedo ai macchinisti di aiutarci a capire perchè altrimenti il livello di scontro continuerà ad alzarsi facendo il gioco di chi vuole isolare il personale ATAC.
Andrea

Risponde TreninoBlu
Caro Andrea,
hai esposto in maniera sintetica ed efficace il pensiero condiviso dalla maggior parte dei pendolari. Purtroppo le tensioni, sfociate negli ultimi giorni nella violenza, non hanno favorito la comunicazione tra le parti coinvolte. Il silenzio stampa, rotto solamente dall'evidenza dei fatti, è sintomo che c'è qualcos'altro oltre a un semplice badge che non si vuole rivelare.
Sono certo che le vere ragioni della protesta ci saranno presto rese note in questa o in un'altra sede.
Nel frattempo noi, blogger del trasporto pubblico, rinnoviamo l'invito a partecipare a questo forum che può avvenire anche in maniera completamente anonima.

Carlo, il TreninoBlu

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