venerdì 30 marzo 2018

Roma nord perde la metropolitana

Con la sentenza della sezione Terza Ter, pubblicata in data 28 marzo 2018, il TAR del Lazio si è pronunciato contro la riattivazione della linea ferroviaria Valle Aurelia-Vigna Clara.
Secondo il Tribunale, che nel 2015 aveva accolto il ricorso di un condominio in via Cesare Ferrero, l’opera già realizzata nel 1990 con un percorso amministrativo discutibile sarebbe stata rinnovata nel biennio 2015-2016 senza la VIA, la Valutazione di Impatto Ambientale disciplinata dal decreto legislativo n. 152 del 2006.
Ricordiamo che i lavori per la riattivazione della linea ferroviaria, utilizzata per soli cinque giorni durante i Mondiali del 1990, erano stati avviati nell’aprile del 2015 grazie ad un accordo siglato tra RFI e Roma Capitale. L’importo dei lavori ammontava a di 110 milioni di euro e l’apertura era prevista per giugno 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia.


Le considerazioni non possono che essere amare. <<Siamo arrivati al punto che contano più i diritti di chi costruisce case ed attività commerciali senza rispettare le norme (la ferrovia esiste dagli anni ‘30, gli edifici dal ‘60/’70), senza dimenticare che nel 1990 nessuno ebbe da ridire. Sono anche impensabili altri lavori sulla galleria, che è stata appositamente rafforzata e ristrutturata nel rispetto delle normative vigenti.>>, riferisce il Cesmot, che prosegue <<senza dimenticare che si crea un pericoloso precedente: d’ora in poi chiunque si riterrà “disturbato” da una ferrovia potrà ricorrere al TAR e chiedere che venga sospeso il traffico.>>.

È chiaro che RFI e il Comune dovranno necessariamente ricorrere al Consiglio di Stato e sperare di ottenere un secondo grado di giudizio favorevole. Bisogna scongiurare che l’opera, già costata così tanti per i contribuenti, possa rimanere ancora chiusa per anni.

domenica 25 marzo 2018

Formula E, arriva il piano della mobilità



A poco meno di un mese da quando i bolidi elettrici sfrecceranno per le strade dell’EUR, è stato pubblicato sul sito dell’Agenzia per la Mobilità il piano della viabilità e dei trasporti.
A causa dell’allestimento degli spalti e delle barriere di ritenuta della pista, che si svilupperà per 2,7 km nel quartiere dell’Esposizione, il transito e la sosta sulle strade dell’EUR sarà modificata giorno per giorno.
In particolare le modifiche della rete di trasporto pubblico saranno articolate in tre fasi concatenate.
  • Dal 3 al 22 aprile le linee 703, 703L e 707 devieranno su viale Europa e viale Beethoven.
  • Dall'8 al 17 aprile sarà disattivato il capolinea Agricoltura, con limitazione degli autobus a piazzale Sturzo.
  • Dal 12 al 16 aprile saranno attivate le deviazioni per le linee che normalmente transiterebbero su viale Cristoforo Colombo, ovvero 30, 130F, 170, 671, 714, 791 e la notturna N2. Tutti i dettagli a riguardo sono disponibili sulla nostra infografia.
  • Durante tutta la durata dell’evento le stazioni della metropolitana all’EUR (Magliana, Palasport, Fermi e Laurentina) resteranno aperte, salvo diverse indicazioni delle Forze dell’Ordine.
In particolare nel giorno dell’evento (sabato 14 aprile) per raggiungere l’area Prato, per la quale sono stati rilasciati 15.000 biglietti gratuiti, consigliamo di lasciare l’automobile al parcheggio scambiatore di Laurentina e prendere la metro fino alla fermata EUR Palasport o proseguire con le linee 762, 763, 764, 767 fino a piazzale Sturzo.

venerdì 23 marzo 2018

De rerum referendarum - #MejoDeNo


Superato lo scoglio delle elezioni politiche e regionali, la vita politica di Roma sta entrando, anche se con l’inconsapevolezza di molti cittadini, in una nuova fase: i romani saranno nuovamente chiamati alle urne il 3 giugno 2018 per rispondere al quesito referendario proposto dai Radicali.


Come ben sapete, in passato ho già esposto le mie forti perplessità in merito alla efficacia di un eventuale “abbandono” dell’ATAC in favore a diversi operatori di trasporto pubblico locale: ritengo infatti che l’origine del problema dei trasporti di Roma risieda nella sua intrinseca insostenibilità economica.
Per questa ragione ho deciso di aderire al cosiddetto fronte del “no, grazie”.
Tuttavia, ancora prima del mio impegno “politico”, in questi mesi cercherò di diffondere informazioni esatte, contro tutte le bestialità che sono già state diffuse l’anno scorso durante la prima fase della raccolta firme sia dall’una che dall’altra fazione. Voglio, insomma, che i miei lettori possano, indipendentemente dalla scelta finale, essere mossi nel voto da ragioni valide e ponderate.

Il mio contributo vorrà connettere da una parte la drammatica quotidianità del pendolare romano, fatta di ritardi e scioperi bisettimanali per ragioni non ben specificate, con l’opportunità che rappresenta erogare il servizio attraverso un’azienda pubblica. 

Spero quindi che il dibattito che ne nascerà su questa piattaforma sia fecondo di spunti di riflessione.


mercoledì 21 marzo 2018

Metro C, comincia lo scavo verso il Colosseo



È partito oggi, come annunciato su facebook dall’assessore alla mobilità Linda Meleo, lo scavo delle talpe meccaniche della metro C verso il Colosseo. La prima tappa sarà raggiunta tra 6 mesi alla stazione Amba Aradam/Ipponio, alternando lo scavo della prima TBM con la seconda, dopodichè sarà spostato il campo base di alimentazione dai giardini di via Sannio nella costruenda stazione. Solo dopo altri 2 mesi di “traslochi” le talpe ricominceranno a costruire le gallerie alla volta del Colosseo, dove giungeranno 5 mesi più tardi.
Questo sarà pertanto un anno decisivo per il futuro della terza metropolitana: il Comune, la Regione e lo Stato dovranno accordarsi se chiudere i cantieri ai piedi dei Fori Imperiali, compromettendo anche ogni ulteriore forma di prolungamento, o proseguire per almeno gli ultimi 5 chilometri del tracciato fondamentale con le stazioni Venezia, Chiesa Nuova/Navona, San Pietro, Risorgimento e Ottaviano.
Nel frattempo arriveranno 4 ulteriori treni finanziati di recente, che si aggiungeranno ai 2 già previsti dall’attuale contratto per la consegna della tratta T3.
Il taglio del nastro delle due nuove stazioni è previsto per il 2022.



martedì 13 marzo 2018

Sul futuro delle Concesse

Martedì 13 marzo ho incontrato, come ormai di consueto, i rappresentanti della direzione regionale territorio, urbanistica e mobilità insieme agli amici dei Comitati Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo. Piacevole sorpresa è stata la presenza di Atac, che è intervenuta nella riunione.


Roma-Giardinetti, cosa volete farne?
E' stata questa la domanda che ho posto direttamente alla Regione Lazio.
I referenti regionali hanno ribadito che, essendo la linea ricadente interamente nel Comune di Roma e avendo caratteristiche squisitamente tramviarie, la competenza dei progetti di rilancio dovrà ricadere esclusivamente sul Comune. Per questa ragione è stato avviato, e prosegue tutt'oggi, un difficile iter amministrativo per il passaggio di proprietà del sedime ferroviario. Non è noto quando questa operazione verrà portata a compimento, in quanto alcune particelle catastali del trenino sono state indebitamente assorbite nella carreggiata di via Casilina: la direzione regionale ha tuttavia confermato che sta lavorando per acquisire nel demanio regionale l'intera Roma-Pantano, la cui parte Giardinetti-Pantano sarà automaticamente conferita alla metro C, e la restante tratta del trenino (presumibilmente) al Comune di Roma.

Ma mentre aspettiamo la linea muore...
Sul futuro del servizio infatti pesano due spettri non affatto indifferenti. Da una parte nel maggio 2019 scadrà il contratto di servizio tra l'Atac e la Regione Lazio e le tre ferrovie andranno a gara: chi mai si presenterà per gestire una linea senza un futuro certo e con treni vecchi più di 80 anni? Dall'altra parte, ha ricordato Atac, dal primo gennaio 2019 le ferrovie "isolate" (ovvero scollegate dalla rete nazionale) passeranno sotto la competenza dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) che richiederà, tra le prime cose, l'installazione di un sistema SCMT su tutte le tratte: è chiaro che un sistema del genere è impossibile da installare su una tratta "tramviaria" come la Roma-Giardinetti, pertanto se la riclassificazione del trenino in tram non dovesse avvenire entro 2-3 anni dal capodanno del 2019, il servizio potrebbe essere definitivamente sospeso.

Per la Roma-Lido e la Roma-Civitacastellana-Viterbo
saranno acquistati i primi 11 treni, ricadenti all'interno dell'accordo quadro per un totale di 38 convogli. Il primo treno dovrebbe circolare, a meno di ricorsi al TAR, nel gennaio del 2021. Potrete trovare altri dettagli sui resoconti dei Comitati Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo.

I nostri prossimi passi
Nelle prossime settimane lavoreremo per accendere un focus sul trenino giallo sia col Comune di Roma, nell'ambito della fine della prima fase del PUMS, sia con il neo eletto consiglio regionale e il futuro assessore alla mobilità. Insomma, non ci scoraggiamo e andiamo avanti con velocità affinché sia possibile salvare e rilanciare la ferrovia.

venerdì 9 marzo 2018

Metro C, c'è la data per San Giovanni

La fermata San Giovanni della metro C è stata, dopo notevoli ritardi nel completamento dei collaudi statici, definitivamente consegnata l’8 marzo alla società Roma Metropolitane, stazione appaltante del progetto.
A meno di ulteriori imprevisti, all’appello mancano adesso solamente i 45 giorni di presercizio nei quali Atac testerà i sistemi di bordo e tarando le percorrenze dell’intera linea San Giovanni-Pantano: si ricorda infatti che il prolungamento, privo della croce di scambio, determinerà l’abbassamento della frequenza dai 12 minuti attuali a 14 minuti. Solo nel 2020, quando presumibilmente sarà resa disponibile lo scambio del pozzo di via Sannio, le frequenze potranno essere migliorate grazie al supporto di 4 nuovi treni che il Governo uscente ha finanziato con 36,4 milioni di euro.

L’apertura al pubblico della fermata avverrà presumibilmente martedì 24 aprile, ma non è da escludere che si scelga una data più “celebrativa” come il Natale di Roma.
In attesa di dichiarazioni ufficiali, vi avviso che quasi certamente celebreremo l’apertura del secondo nodo di scambio tra metropolitane con un tour a bordo treno.

AGGIORNAMENTO - Sono disponibili i nuovi orari della metropolitana, che potete consultare cliccando qui.

sabato 3 marzo 2018

Come si vota domani

Mi piacerebbe dirvi che se non volete votare ne avete pieno diritto, ma proprio non ce la faccio.
Dopo tanti anni di "attivismo" sia online che nelle istituzioni per migliorare il  nostro disgraziato trasporto pubblico, sentire gente che si lamenta su internet, ma che poi non va neanche a votare mi offende profondamente.
Perchè significa calpestare la storia di chi è sacrificato per darci questo diritto, perchè per andare in seggio basta al massimo un'ora, perchè non scegliere è la via di fuga più facile.
Senza proseguire ulteriormente questa filippica (tanto mi massacrerete già nei commenti) ecco a voi la mia personalissima guida per votare alle elezioni politiche e regionali.

Quando si vota? Con quali requisiti?
Domenica 4 marzo si vota dalle 7:00 alle 23:00. Per esercitare il voto occorre recarsi al proprio seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale (assicurati preventivamente che sia presente almeno UNO spazio di certificazione libero).
Agli elettori saranno consegnate tre schede: gialla per il Senato (solo se si è compiuto il 25esimo anno di età), rosa per la Camera, verde per il Presidente e il Consiglio regionale del Lazio.

Come si vota?
Per il Senato e la Camera è in vigore il Rosatellum, pertanto le schede saranno suddivise in coalizioni con in alto indicato il nome del candidato al collegio uninominale.
Si può votare solo ed esclusivamente apponendo un massimo di due segni 'X' (non è possibile il voto di preferenza a uno specifico candidato) in queste modalità:
1) Mettendo una 'X' sul nome del candidato al collegio uninominale.
2) Mettendo una 'X' sul simbolo di un partito.
3) Mettendo una 'X' sul nome del candidato al collegio uninominale e sul simbolo di un partito della coalizione ad esso collegato. NOTA BENE: la legge impedisce il voto disgiunto. Ad esempio non si può apporre la 'X' sul candidato al collegio uninominale della coalizione di centrodestra e porre la seconda 'X' sul simbolo del Partito Democratico. In caso di voto disgiunto, la scheda verrà annullata.

Se si vota nella modalità (1) il voto viene assegnato al candidato del collegio uninominale ed esteso a tutti i partiti della coalizione ad esso collegata.
Se si vota nella modalità (2) il voto viene assegnato sia allo specifico partito preferito, sia al candidato del collegio uninominale sostenuto dalla lista.
Se si vota nella modalità (3) ha gli stessi effetti del voto nella modalità (2). Il voto viene assegnato sia allo specifico partito preferito, sia al candidato del collegio uninominale sostenuto dalla lista.


Per la Regione Lazio è in vigore una variante del Tatarellum, recentemente modificato dal consiglio regionale. All'interno della scheda si troverà il contrassegno del candidato Presidente e i simboli dei partiti appartenenti alla coalizione ad esso collegato.
Si può votare nelle seguenti modalità:
1) Mettendo una 'X' sul nome del candidato presidente.
2) Mettendo una 'X' sul simbolo di un partito.
3) Mettendo una 'X' sul nome del candidato presidente e sul simbolo di un partito di una coalizione ad esso collegato.
4) Mettendo una 'X' sul nome del candidato presidente e sul simbolo di un partito di una coalizione ad esso NON collegato. -> Voto disgiunto.
Se si vota nella modalità (1) il voto viene assegnato esclusivamente al candidato presidente.
Se si vota nella modalità (2) il voto viene assegnato sia allo specifico partito preferito, sia al candidato presidente della coalizione ad essa collegato.
Se si vota nella modalità (3) ha gli stessi effetti del voto nella modalità (2). Il voto viene assegnato sia allo specifico partito preferito, sia al candidato presidente della coalizione ad essa collegato.
Se si vota nella modalità (4) il voto viene assegnato allo specifico partito preferito e al candidato presidente preferito. A differenza di Senato e Camera l'attuale legge per l'elezione regionale consente il voto disgiunto.
NOTA BENE: Se si segna il simbolo di un partito (modalità 2,3,4) è possibile esprimere un massimo di due preferenze di sesso opposto (in caso di due preferenze dello stesso sesso, la seconda preferenza verrà annullata) per i candidati esclusivamente della circoscrizione di appartenenza. Le circoscrizioni sono: Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma.
Le preferenze si esprimono scrivendo:
A ) Il cognome
B ) Nome e cognome
dei candidati consiglieri appartenenti al partito stesso.

Occhio al tagliando antifrode!
Quest'anno troveremo in fondo alla scheda un bollino con un codice alfanumerico. Al momento della consegna delle schede il presidente del seggio deve prendere nota del codice assegnato. Quando gli elettori escono dalle cabine non devono assolutamente inserire subito le schede nelle urne, ma prima le devono consegnare al presidente del seggio per il controllo del codice. Solo dopo che il presidente si sarà accertato che le schede non sono state sostituite si potranno imbussolare le schede nelle urne. NOTA BENE: non bisogna per nessun motivo staccare il tagliando antifrode, pena l'annullamento del voto.


Bene, questo è tutto ciò che vi serve da sapere per votare. Mi raccomando, non leccate la matita copiativa che la gente è piena di malattie, non fatevi i selfie in cabina che finite al gabbio e buon voto a tutti!

venerdì 2 marzo 2018

#SoffriConNoi - A bordo con Raffaella Petrilli

Questa mattina ho viaggiato per tre ore con Raffaella Petrilli, candidata nella circoscrizione di Viterbo per il Partito Democratico alla Regione Lazio, a bordo del trenino Roma Laziali-Centocelle-Giardinetti. Dopo 5 anni di malgoverno la nuova amministrazione dovrà, a prescindere dal colore politico, accendere un faro di speranza su questa linea dimenticata da tutti.