venerdì 16 aprile 2021

Commissariate la Giardinetti!

Sono ormai passati più di 9 mesi dall’8 giugno 2020, giorno in cui il Ministero Infrastrutture e Trasporti (ora MIMS) ha pubblicato il Decreto Ministeriale numero 235 che ha concesso 213.824.298,47 € alla Metro G Termini-Tor Vergata.

Purtroppo da quella data i passi in avanti fatti sono stati miseri, se non addirittura nulli.

 

Una breve cronistoria

A luglio, come ben sappiamo dagli esiti dell’ultima commissione comunale sulla Roma-Giardinetti, l’assessore Calabrese ha trasmesso alla Regione Lazio una serie di note concernenti lo stato dell’arte ed i dettagli dell’intervento. L’obiettivo era quello di superare immediatamente possibili sovrapposizioni di competenze nell’attribuzione dei finanziamenti al Comune di Roma su una linea ancora di proprietà della Regione Lazio.

In assenza di risposta dalla Regione, l’assessore Calabrese ha trasmesso nel corso del mese di novembre una lettera protocollata alla controparte regionale, incarnata dall’assessore Mauro Alessandri, senza ricevere alcun risconto nonostante il sollecito avvenuto il successivo gennaio.

Vista la situazione di stallo, anche il MIMS ha scritto sia al Comune che alla Regione, sollecitando la necessità di avviare le attività propedeutiche alla cessione della linea al Comune di Roma, condizione sine qua non per stipulare la convenzione che verserà i fondi statali alla Capitale. Ma ancora nulla sembra essersi mosso.

 

La commissione mobilità regionale

In questa situazione di completa inerzia si è inserita la pregevole iniziativa per la riattivazione della tratta Centocelle-Giardinetti, a cura del coordinamento di associazioni Trasportiamo, Legambiente e UTP. <<Ad oggi sulla Casilina corrono ben 4 linee bus che ricalcano il tracciato della Ferrovia>>, ha dichiarato il presidente di Trasportiamo, David Nicodemi, <<si tratta di molti autobus che dovrebbero essere destinati ad altre tratte non coperte dal Ferro: non ci sono più alibi per impedire la riapertura a Giardinetti>>.

La causa è stata sposata in Comune dalla consigliera Svetlana Celli, quindi impugnata in sede regionale dall’on. Michela di Biase ed infine calendarizzata dal presidente di Commissione Eugenio Patanè.

All’incontro sarebbe stato invitato anche l’assessore Calabrese che però non si è presentato.


Parallelamente anche dallo staff dell’assessore Alessandri è partita una nota piuttosto polemica:

(DIRE) Roma, 15 apr. - "Siamo disponibili a riattivare la tratta Centocelle-Giardinetti della linea Roma-Giardinetti, se ci saranno le condizioni economiche". Così, in rappresentanza dell'assessore ai Trasporti della Regione Lazio Mauro Alessandri, il membro del suo staff, Nicola Passanisi, durante i lavori dell'odierna commissione Mobilita della Regione Lazio.

"Fino ad oggi -ha spiegato Passanisi- mancava la documentazione del Comune relativa al fabbisogno economico finanziario dell'intera linea. Questi conti non ci erano mai arrivati ma recentemente ci siamo sentiti in dovere di scrivere ad Atac chiedendo di quantificarci le cifre di questo fabbisogno per riaprire il tratto in questione dopo un sopralluogo congiunto. Secondo noi è corretto dire che in questo momento, al di là del progetto di trasformazione della linea in un tram destinato al Comune, qualora ci arrivasse questa quantificazione dei fabbisogni noi siamo disponibili a riattivare, sempre che questo impatto economico sia sostenibile per la Regione Lazio in questa fase transitoria, ovvero fino a quando la linea sarà trasformata in un tram di Roma Capitale".

Alla riunione, pur invitati, non hanno partecipato né i rappresentanti di Atac né gli assessori regionale e comunale ai Trasporti, rispettivamente, Mauro Alessandri e Pietro Calabrese.

Insomma, per l’ennesima volta i due assessori, che dovrebbero lavorare gomito a gomito per il bene dei cittadini, non si son fatti vedere.

 

Botta e risposta

Non è mancata neanche la risposta per le rime dell’assessore Calabrese:

La Regione Lazio dovrebbe spiegare ai romani perché non ha ancora risposto, da novembre dello scorso anno, alle nostre note sull’accordo di collaborazione per la cessione della ferrovia Roma-Giardinetti, anche alla luce dei numerosi solleciti formali e informali del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

A novembre 2020 abbiamo trasmesso alla Regione Lazio la proposta di accordo per la trasformazione della Roma-Giardinetti in tranvia veloce, conseguente alla cessione della linea a Roma Capitale, così da sbloccare i 213 milioni di euro fermi al Ministero.

Oggi in commissione alla Pisana hanno addirittura sostenuto la necessità di avere fantomatiche carte del Comune, che ovviamente non ci hanno mai chiesto. Dovrebbero spiegarci, piuttosto, cosa aspettano a rispondere alle nostre note e a riattivare, intanto, la tratta Centocelle-Giardinetti, che come scritto anche nella bozza di accordo, rimarrà una loro esclusiva competenza fino all’avvio dei lavori.

La nostra Amministrazione ha presentato un progetto preciso, dettagliato e finanziato. Ha costruito un procedimento per la realizzazione della Metrotranvia Linea G che darà ai romani un servizio di altissimo livello. Non possiamo accettare che si perdano mesi e mesi per un semplice accordo.

Insomma, il classico scaricabarile all’italiana.

 

Due livelli, due programmazioni

Nel pieno di questa vera e propria olimpiade di lancio degli stracci, occorre distinguere i due binari su cui viaggiano, in maniera parallela ma separata, la possibile riattivazione della tratta Centocelle-Giardinetti e il progetto della metro G.

Le due istanze infatti sono, a scanso di equivoci, completamente scollegate e non correlate tra loro.

Il ripristino della Centocelle-Giardinetti è un atto di esclusiva competenza della Regione Lazio, che può decidere in variazione di bilancio di incrementare la produzione chilometrica da concordare con Atac. In tal senso registriamo positivamente che, dopo 6 insensati anni di chiusura, la Regione Lazio ha cambiato idea sul ruolo della Centocelle-Giardinetti, la cui mancanza è ancor più sofferta a causa della pandemia. Cercare tuttavia di additare la mancata attivazione al Comune di Roma è un esercizio di incompetenza amministrativa, se non di falso politico. La linea è ad oggi completamente della Regione e solo essa può decidere come disporne.

Il progetto della metro G, viceversa, è appannaggio del Comune che, è doveroso registrare, sta facendo di tutto per collaborare con gli enti sovraordinati secondo il principio di sussidiarietà previsto dall’ordinamento italiano. Le carte del progetto preliminare, che abbiamo potuto visionare, sono complete di tutti gli aspetti necessari (anche perché senza non avrebbero avuto il placet del MIMS): risulta perciò inspiegabile perché la Regione Lazio non abbia dato riscontro positivo alla richiesta del Comune.

 

L’appello

Dopo 9 mesi dall’ottenimento dei finanziamenti, è chiaro che il proverbiale immobilismo politico, al netto dei proclama e delle promesse, ha trionfato per l’ennesima volta. Non potendo costringere gli assessori ad una civile collaborazione, non ci resta che sperare che lo Stato intervenga commissariando già da ora la gestione dell’opera.

È urgente infatti che la tratta Centocelle-Giardinetti sia riattivata e che parimenti sia approvato un protocollo d’intesa, se non addirittura una legge regionale, per cedere la proprietà della linea al Comune di Roma. Solo così sarà possibile procedere speditamente con l’affidamento delle progettazioni definitive ed esecutive, eliminando ogni forma di intralcio e sovrapposizione di competenze.

Tutto questo, ricorsi al TAR permettendo, ma questa sarà (eventualmente) un’altra storia.




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