La domanda forse più ricorrente che stiamo ricevendo nella
casella di posta è su quando arriveranno effettivamente dei nuovi autobus nella
Capitale: dopo il varo dei 150 + 15 urbanway e la messa in esercizio dei 45
filobus BmB sulle linee 60 e 90 dell’anno scorso, il flusso di mezzi si è sostanzialmente
arrestato.
Eppure le premesse e le promesse c’erano e pure numerose:
nel settembre del 2016 l’assessore Meleo garantiva l’arrivo di 65 bus a metano
finanziati con fondi regionali, di cui 40 già in circolazione per novembre,
Stefàno quest’anno si era sbilanciato sulla possibilità di un bando per
reperire vetture corte per le 17 linee che Atac oggi gestisce con estrema
difficoltà. Quella promessa si è tradotta con il bando di rewamp dei 60 minibus
elettrici Gulliver, il cui appalto è stato aggiudicato a fine luglio alla RTI
Pagliani Service Srl – Mesar SrL.
Altre gare purtroppo non hanno avuto un esito altrettanto
felice, prima tra tutti la famosa gara dal valore di 98 milioni di euro per 320
autobus, facente parte di uno
stanziamento triennale di 167 milioni per 600 autobus. La fornitura è stata
riformulata sulla base della disponibilità Consip per 227 nuovi autobus. Il parco sarà
costituito da 20 autobus urbani 10 metri euro 6, 116 autobus urbani da 12 metri
euro 6, 91 autobus urbani da 12 metri con alimentazione a metano (che
comprendono i 65 bus a metano con fondi regionali del 2016). Questi autobus
dovrebbero arrivare a partire dall’aprile del 2019.
Con 227 mezzi sarà tuttavia appena possibile arginare il
netto calo di produzione chilometrica che Atac sta subendo, a dispetto dei
roboanti annunci dell’Amministrazione.
Certamente rappresenteranno una boccata
di ossigeno per l’azienda, ma per superare con successo il concordato sarà
necessaria un’azione di maggiore impatto.
In tal senso stupisce che, a discapito della sostenibilità
ecologica, la Giunta non abbia previsto alcun investimento per ammodernare o sostituire le
Stanga del 1942.
Le Stanga entrarono in servizio a partire dal Dicembre 1947
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