È di ieri la notizia di Repubblica:
<< “Nel cantiere
della metro C ai piedi del Belvedere Cederna, a pochi passi dal Colosseo, è
stato eretto un alto muro di cemento armato che non passa di certo inosservato:
"Un'orrenda colata di cemento armato, un muro alto almeno 20 metri appena
fatto che stupra via dei Fori Imperiali all'altezza del Colosseo: cos'altro di
pessimo ci dobbiamo aspettare?”>>
Insomma l’innalzamento di un muro provvisorio è diventato un
pretesto per attuare l’ennesimo attacco mediatico contro la sempre discussa metro
C. Dalle foto scattate non sembra che il blocco di cemento abbia un’utilità
specifica, ma consultando il sito di Roma metropolitane si scopre che:
Sul lato del clivo di Acilio
prosegue lo smontaggio delle soglie di marmo, dei cigli, della pavimentazione, è
in corso la realizzazione del muro di sostegno provvisionale del piano di
lavoro per l’esecuzione delle opere di sostegno dei terreni a presidio della futura area operativa di cantiere ed è in
corso la cantierizzazione nonché la potatura e il taglio delle alberature
nell’area ISMA del villino Rivaldi.
[Notiziario cantieri del 20 Gennaio 2014]
La notizia, gonfiata fino all’inverosimile, rivela tutta la
sua fragilità di fronte a informazioni tecniche attendibili. Il muro, che di essere brutto è brutto, non è
un’opera costruita per rovinare gratuitamente lo scenario dei Fori Imperiali
per sempre, ma è necessario per la prosecuzione dei lavori e la sicurezza degli
operai.
Questo tipo di stampa, inutilmente critica e eccessivamente
allarmista, trova la sua motivazione nella paura diffusa di non avere alcuna
garanzia sulle modalità e sul termine dei lavori; nonostante questo bisogna
rompere assolutamente questo sistema di disinformazione e di falsi allarmismi.
È risaputo che l’investimento su un’opera cruciale come la
metro C darà un contributo decisivo all’eliminazione del traffico su una delle
più importanti arterie di Roma, la Casilina. Da essa scaturiranno benefici
sociali ed economici per tutte le attività cittadine in relazione alla grande economia
di tempo che si realizzerà nel momento in cui l’opera sarà fruibile al
pubblico. Questi enormi vantaggi, che non è possibile tradurre in cifre ben
definite, sono indubbiamente tanto grandi da poter pareggiare e superare i
costi che si stanno affrontando ora. Bisogna quindi spingere affinché il
momento dell’apertura avvenga il prima possibile e ritardare l’esecuzione dei
cantieri con innumerevoli ripensamenti e critiche prive di fondamento come si
sta facendo adesso non potrà farci altro che male.
Nessun commento:
Posta un commento