sabato 22 maggio 2021

Gualtieri vuole smontare la Roma-Giardinetti?

 "La linea Roma Termini-Giardinetti-Tor Vergata (Palazzo del Rettorato, servendo così sia Università che Policlinico) ha un finanziamento di 213,80 milioni di euro: “Per questo progetto risalente alle amministrazioni di centrosinistra la Giunta Raggi ha chiesto un finanziamento non idoneo, relativo all’attuale binario a scartamento ridotto e quindi non compatibile con un moderno sistema intermodale, rischiando di perdere i fondi, salvati grazie al provvidenziale intervento del Ministero delle Infrastrutture- ha precisato Gualtieri- La cessione della linea dalla Regione al Comune è in via di finalizzazione. Il commissariamento oltre che accelerare i tempi potrebbe consentire una project review sia del tracciato fino a Tor Vergata, evitando duplicazioni con la metro C e servendo quartieri sprovvisti di mobilità, sia spostando il capolinea da via Giolitti per favorirne la valorizzazione e la trasformazione in una grande promenade dedicata a cultura e spettacolo (tempio Minerva Medica, Museo Zecca, Ambra Jovinelli e Mercato Esquilino)."

Agenzia Dire

Così Roberto Gualtieri ha parlato ai microfoni dell'agenzia Dire. Dichiarazioni, diciamolo fin da subito, piuttosto campate in aria che non mettono in buona luce ai nostri occhi il neo candidato sindaco del Partito Democratico.

È bene infatti ricordare che la scelta originaria del mantenimento dello scartamento ridotto fu valutata positivamente in Campidoglio con le Associazioni per mantenere la ferrovia in esercizio durante tutta la durata dei lavori. L'imposizione dello scartamento ordinario, ordinato dal MIT nel corso del 2018 ed ufficializzato il 31 dicembre dello stesso anno, ha incrementato il valore della spesa della Termini-Tor Vergata di ben 50 milioni di euro (spesa extra a cui, bisogna dire, è comunque arrivato un corrispettivo ministeriale).

Ma ciò che più ci perplime delle dichiarazioni di Gualtieri è la revisione di progetto [nell'articolo "project review"] che sopprimerebbe due punti di estrema forza dell'infrastruttura attuale: il percorso rapido sulla Casilina, la cui utilità è stata più che comprovata negli studi trasportistici, e la penetrazione a Termini fino a piazza dei '500, necessaria per favorire l'interscambio con le metro A e B.

La sensazione è che, nella fretta di dover recuperare il tempo perso per trovare un candidato, il Partito Democratico abbia schierato una persona che non solo non conosce affatto le tematiche della città, ma è anzi mal consigliato anche nelle dichiarazioni. Sebbene anche noi abbiamo invocato il commissariamento delle infrastrutture del PUMS, riteniamo che tale soluzione sarebbe da imporsi solo in caso di manifesta incapacità gestionale delle amministrazioni comunali e regionali.

Che tipo di sindaco può candidarsi con l'obiettivo di delegare tutto allo Stato?

Il primo strike è segnato, ma ci auguriamo che Gualtieri al prossimo giro sia più pacato e segni un punto.


1 commento:

  1. A me va benissimo se continua così. Più parla, più il PD perde voti. Gasparri e Calenda manco li commento. A 'sto giro facciamo il bis! <3

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