Superato lo scoglio delle elezioni politiche e regionali, la
vita politica di Roma sta entrando, anche se con l’inconsapevolezza di molti
cittadini, in una nuova fase: i romani saranno nuovamente chiamati alle urne il
3 giugno 2018 per rispondere al quesito referendario proposto dai Radicali.
Come ben sapete, in passato ho già esposto le mie forti perplessità in merito
alla efficacia di un eventuale “abbandono” dell’ATAC in favore a diversi
operatori di trasporto pubblico locale: ritengo infatti che l’origine del
problema dei trasporti di Roma risieda nella sua intrinseca insostenibilità
economica.
Per questa ragione ho deciso di aderire al cosiddetto fronte del “no, grazie”.
Tuttavia, ancora prima del mio impegno “politico”, in questi mesi cercherò di
diffondere informazioni esatte, contro tutte le bestialità che sono già state
diffuse l’anno scorso durante la prima fase della raccolta firme sia dall’una
che dall’altra fazione. Voglio, insomma, che i miei lettori possano,
indipendentemente dalla scelta finale, essere mossi nel voto da ragioni valide
e ponderate.
Il mio contributo vorrà connettere da una parte la drammatica quotidianità del
pendolare romano, fatta di ritardi e scioperi bisettimanali per ragioni non ben
specificate, con l’opportunità che rappresenta erogare il servizio attraverso
un’azienda pubblica.
Spero quindi che il dibattito che ne nascerà su questa piattaforma sia fecondo
di spunti di riflessione.
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