<<Va avanti l’impegno della Regione per garantire un servizio
su ferro più efficiente e di qualità ai pendolari e a chi si sposta ogni giorno
per lavoro o studio nel Lazio. In due anni e mezzo, + 7% dei collegamenti su
ferro sulle linee principali del Lazio.
06/11/2015 - Consegnato un nuovo treno a Latina,
il numero 26 di quelli programmati dalla Regione. Va avanti l’impegno della
Regione per garantire un servizio su ferro più efficiente e di qualità ai
pendolari e a chi si sposta ogni giorno per lavoro o studio nel Lazio. […] Con
il treno di oggi abbiamo concluso la consegna del nuovo materiale
rotabile previsto dal piano di investimenti relativo al contratto di
servizio 2009-2014, dunque sono stati messi in circolazione nella flotta impiegata
per i servizi di trasporto regionale del Lazio 26 nuove locomotrici 464, 130
carrozze Doppio Piano di tipo Vivalto, 5 treni Jazz utilizzati
per il "Leonardo Express", per un totale di 26
nuovi treni cui si aggiungono 97 vetture a media distanza completamente
rinnovate. Avanti tutta: entro il 2020 rinnovo dell’intero materiale
rotabile. L’obiettivo è dare ai cittadini della capitale d’Italia, del
Lazio e ai milioni di visitatori che vengono nella nostra regione un sistema di
trasporti degno di una grande regione europea. Con il piano regionale
della mobilità che arriverà in consiglio regionale entro la fine dell’anno
Roma e il Lazio avranno uno strumento per innovare nella nostra regione
l’intero sistema dei servizi di trasporto, puntando su efficienza e
sostenibilità ambientale.>>
Fonte: Regione Lazio
Mentre la Regione Lazio capitanata da Nicola Zingaretti
vanta l’impresa di aver portato 26 nuovi treni sulle ferrovie regionali, la Roma-Lido
e le altre ferrovie “ex concesse” patiscono silenziosamente la mancanza di un
adeguato piano di investimenti.
Nel particolare la ferrovia per Ostia, giunta a luglio
scorso nel punto più basso della sua storia dopo la seconda guerra mondiale, ha
ricevuto una blanda iniezione di convogli riciclati dalle metro A e B. Il
famoso piano presentato quest’estate da Atac per migliorare il servizio
ha trovato (quasi) attuazione nelle ultime settimane. Per far fronte al
progressivo cedimento dei CAF Freccia del Mare, dei quali resistono ormai solo
due esemplari (MA.389-390 e MA.383-384), sono stati immessi 2 CAF provenienti dalla metro B (MA.391-392 e MA.393-394) ai quali seguirà un terzo (MA.395-396)
che a breve completerà le prove tecniche dell’Ustif. Contestualmente stanno terminando
i collaudi anche per l’MA.219-220 facente parte della famosa serie di treni
difettosi ordinati per la metro A nel Giubileo del 2000 e riciclati sulla
Roma-Ostia come “usato garantito”. Oltre agli storici guasti e ai graffiti,
questo treno monterà un sistema di aria condizionata in maniera analoga ai
precedenti convogli MA.211-219 e MA.202-213.
Un CAF "nuovo" di zecca pronto per la Roma - Lido |
In sintesi la Roma-Lido può contare attualmente sul seguente
parco mezzi:
- 5 CAF in livrea Freccia del Mare, di cui solo 3 effettivamente funzionanti
- 3 CAF dalla metro B
- 8 MA.200 della metro A (Giubileo 2000), di cui 3 con aria condizionata
- 3 MR.500 del 1987
- 2 MA.100 Frecce del Mare del 1980
Per un totale di 21 convogli, appena sufficienti per esercitare la
ferrovia.
E’ ben chiaro che l’immissione di 4 treni già vecchi e
riciclati dalle metropolitane è servita solo per rimpiazzare i guasti di questa
estate e sono assolutamente insufficienti per sostenere un servizio già precario.
Se si tiene conto che nei prossimi mesi anche
le ultime 4 Frecce del Mare (CAF e MA.100) potrebbero essere ritirate per
l’usura, la situazione sarà presto irrecuperabile.
La proposta
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la Roma – Lido ha
bisogno di un parco rotabile completamente dedicato e adeguato alle
caratteristiche della ferrovia.
Una scelta vincente potrebbe essere acquisire gli
elettrotreni DB.481, già ampiamente utilizzati sulle ferrovie urbane di
Berlino. Tali convogli, dalla sagoma adatta, ad alta capacità e a composizione
dinamica (da un minimo di 4 a un massimo di 8 carrozze) ben si prestano al
servizio metroferroviario per il quale sono concepite. L’unica modifica da
effettuare, richiedibile direttamente alla casa costruttrice senza extracosti,
sarebbe nel cambio di alimentazione da terza rotaia a pantografo per captare
energia dalla linea aerea (il filo).
In attesa dell’arrivo dei nuovi treni, per migliorare il
servizio a costo zero, si potrebbe aggiungere ai MR.500 un ulteriore elemento
centrale sfruttando le carrozze accantonate in deposito. I convogli passerebbero
così da 6 a 7 pezzi, con un aumento di 200 posti disponibili ottimo per le ore
di punta.
Parallelamente si potrebbe scegliere di scomporre alcuni
MA.200 in treni “corti”: dalla divisione di un treno da 6 carrozze ne
nascerebbero 2 da tre carrozze. Avendo più convogli, seppur meno capienti, si
potrebbero dimezzare le frequenze durante le ore di morbida e nei giorni
festivi: un treno“corto” ogni 7 minuti anziché uno “lungo” ogni 15
rappresenterebbe un’offerta di trasporto decisamente migliore.
La protesta
Mentre le nebbie intorno al futuro delle linea si fanno
sempre più dense, la Carovana delle Periferie, l’USB, il Comitato Pendolari
Roma-Lido e la Rete dei Comitati hanno deciso di unire le forze e di indire una
assemblea per richiedere un servizio efficiente e sicuro.
Qui di seguito il volantino della manifestazione:
Purtroppo per un impegno precedente non potrò essere presente all'iniziativa.
RispondiEliminaLa necessità di un potenziamento infrastrutturale Roma - Lido è evidente, così come, al di là delle scelte, l'utilizzo sia sulla rete RFI che sulla quella ATAC di materiali con performance migliori delle attuali. Che non può essere disgiunto non solo dal mantenimento (Centocelle - Giardinetti in primis) ma anche dalla riattivazione di tratti di linea fuori esercizio.
Ciò detto, se è chiaro quali sono i figliastri, non è altrettanto chiaro quali sarebbero i figli. Non certo i pendolari delle linee RFI, che non hanno alcun piatto ricco da godere. Hanno visto un parziale rinnovamento della flotta, con consegne terminate con oltre due anni di ritardo, che soprattutto negli ultimi anni hanno esclusivamente sostituito materiale ormai cadente, sia per vetustà (ALe801 di 35 anni fa, per esempio) che per scarsa manutenzione. Né la frequenza del servizio sulla maggior parte delle linee (e la affidabilità di quelle in cui esso è più intenso, possono giustificare allegria tra i viaggiatori.
Non è certo facendo paragoni all'interno che possiamo sperare di risolvere il problema del trasporto pubblico nella nostra regione e nel nostro Paese.
Buona Assemblea.
Andrea Ricci
Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord
Osservatorio Regionale sui Trasporti