«L'assessore comunale alla Mobilità, Guido Improta, nel
corso della riunione odierna della commissione speciale Metro C si è augurato
che "entro il 2016 si creino le condizioni per parola definitiva per far
arrivare la linea C fino a Ottaviano". La linea, come detto dal presidente
di Romametropolitane, potrebbe arrivare alla Farnesina in tempo per le
Olimpiadi del 2024. Intanto, ha chiarito, "abbiamo depositato il 23
dicembre il progetto definitivo della stazione Venezia e il preliminare fino a
Ottaviano. E stiamo definendo la zona di entrata delle talpe ad
Ottaviano". Le Olimpiadi, appunto. "Abbiamo tre anni fino al
2018 per agganciare il finanziamento del prolungamento della linea C fino a
Farnesina, vicino allo stadio, dimostrando al Cio che abbiamo il requisito
dell'accessibilità nei pressi degli impianti con il tpl su ferro - ha spiegato
Paolo Omodeo Salè - Pensiamo che si possa procedere da Clodio a Farnesina
direttamente senza la fermata intermedia Auditorium". […] La stazione San
Giovanni, ha ricordato sempre stamani l'assessore Guido Improta, "sarà aperta
nel 2016". "E quando apriremo la tratta Centocelle-Lodi della linea C
sposteremo il capolinea dell'autobus 50 express da Centocelle, dove si trova
ora, a Lodi per far arrivare le persone a San Giovanni e Termini - ha
proseguito l'assessore comunale alla Mobilità, Guido Improta - Con l'apertura
di Lodi elimineremo anche il bus 105 già oggi la sua frequenza è passata da 3 a
6 minuti. E contestualmente sulla linea C siamo passati da 70 persone a treno a
300" »
Fonte: Repubblica
Questo articolo non deve essere visto dal lettore come il
solito pezzo qualunquista o benaltrista (le necessità di Roma so’ aartre) scritto da chissà quale
editore esaurito. L’intenzione di oggi è quella di mettere il luce la situazione
di una linea metropolitana che, mentre si continua a prolungare o si vorrebbe
prolungare in maniera discutibile, non si sta integrando nel panorama del TPL
nei tratti già attivati.
Partendo da Pantano, è scandaloso che il 106 sia rimasto in
servizio, seppur con sole 50 corse al giorno. L’itinerario da Pantano a
Giardinetti, essendo COMPLETAMENTE sovrapposto alla metropolitana, non è altri
che un doppione, anche se più lento, dedicato a chi non paga il biglietto.
Arrivati nei pressi del grande raccordo anulare, a
Giardinetti si trova l’ex Roma-Fiuggi dal destino sempre incerto. Dalle ultime
notizie non si capisce più se verrà eliminata integralmente, solo in parte,
trasformata in tranvia, filovia o busvia: una gran confusione. È tuttavia sicuro
che, con l’attivazione della tratta metro C a piazza Lodi, il 105 verrà
soppresso e il collegamento da Termini del 50 verrà spostato in corrispondenza
del nuovo capolinea metro (ma come non ci
doveva arrivare il famoso tram Lodi – S.
Croce??). Il risultato a Torpignattara sarà quindi quello di una mobilità interamente affidata a una
ferrovia urbana rimasta, tra l’altro, senza fondi regionali.
Stessa incertezza regna sulla stazione Pigneto FS che,
stando alle notizie di dicembre, dovrebbe essere costruita entro il 2017. Dopo
le false partenze, sentire in audizione una conferma della realizzazione del
nodo ci avrebbe rassicurato sulle tempistiche annunciate.
Avanzando infine verso il centro storico, rimane infine non
sciolto il nodo di Chiesa Nuova. Il furbissimo Improta avendo annunciato che
“la metro C arriverà ad Ottaviano” ha più o meno volutamente steso un velo di
incertezza sul numero delle fermate intermedie. È invece noto che, se dovesse
arrivare fino a Farnesina, la fermata dell’Auditorium verrebbe saltata a piè
pari.
È ammissibile che alcune stazioni siano considerate a “priorità
più bassa” (Auditorium e Chiesa Nuova), tuttavia bisogna quantomeno garantirsi
la possibilità di costruirle in un secondo tempo e per fare ciò è necessario
che si prepari almeno la scatola della stazione. Quale senso può avere una metropolitana che in periferia ha stazioni
ogni 800 metri ed al centro ogni 2 km?
Non bisogna sottovalutare la capacità di questi improvvisatori.
Anche perchè quando i tempi son corti l'obiettivo è far fuori tutti i soldi,
fare cosa diventa secondario: è la logica dei grandi eventi che porta a
grandissimi sperperi. Ad esempio si ricordino per Italia 90 i binari di Vigna
Clara e l'Air terminal Ostiense.
Viene naturale domandarsi: ma possibile che per realizzare
il minimo sindacale si debbano aspettare gli eventi straordinari?
La C va completata (con TUTTE le stazioni) perché
serve alla città e basta.
Del resto, tra Farnesina (accanto all'omonimo stadio) e Auditorium (accanto al Palazzetto dello Sport su viale Tiziano) ci sarebbero ben 1.100 metri; e tra questa e Clodio-Mazzini (nell'area dell'ex deposito ATAC di piazza Bainsizza?) altri 1.600. Distanze enormi per una tratta in piena città.
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