“Crasso clientelismo, appalti gonfiati. Ma -
si scopre ora - anche digerire un audit interno che denuncia un'emorragia di
liquidità da biglietti clonati che avrebbero la loro stamperia clandestina
proprio dentro l'azienda. Un fiume di denaro nero, per una contabilità
altrettanto nera necessaria a finanziare chi a questo carrozzone assicura la
sopravvivenza. La Politica.”
La ormai celebre inchiesta de “La Repubblica”, da cui è
stato tratto questo frammento, ha scatenato l’indignazione, la rabbia ma anche
la rassegnazione degli ottocentomila utenti che quotidianamente si muovono
usando il mezzo pubblico. Tra questi ci pure sono io che, seppur tardivamente,
vorrei dire la mia.
Con la dichiarazione dell’AD atac, Danilo Broggi, si è
venuti a sapere che già da tempo l’azienda era a conoscenza delle serpi che
portava in seno: "La questione della truffa consumata sul
sistema di bigliettazione Atac è nota all'azienda. Atac ne ha fatto oggetto di
documenti di indagine interna sin dal 2010.” Viene immediatamente da
chiedersi: se l’azienda era a conoscenza dei fatti da due anni perché, guarda
caso, la questione è uscita fuori solamente dopo l’inchiesta de “La Repubblica”?
La risposta si può facilmente immaginare.
È una frustrante sapere che i soldi non sono mai troppi,
l’ingordigia e l’avarizia siano senza fine, che il magna magna debba esserci
sempre e comunque. È questa dunque l’eterna e maledetta condizione italiana? Se
da una parte il comune sta fallendo e l’Atac si tiene a stento in piedi perché
è affossata da un debito da oltre 1 miliardo
di euro, dall’altra parte c’è tutta una classe di delinquenti che stampa
biglietti clonati per finanziarsi e lucra sopra gli appalti pubblici. Sembra
che addirittura Veltroni fosse a suo tempo a conoscenza della truffa,
perpetrata pure sotto il mandato di Alemanno. Alle voci delle prime accuse ecco subito che è
partito un rimpallo di responsabilità destinato a protrarsi all’infinito. Di
fatto la procura ha aperto un fascicolo ancora contro ignoti.
Nel frattempo Roma sta diventando una città congelata, una
foresta di pietra le cui residue energie vengono avidamente sottratte da queste
schiere di parassiti. Noi romani, come sottolineato da ricerche recenti, stiamo
letteralmente morendo nel traffico perché non alternative valide al mezzo
privato. Alla gravissima mancanza di un sistema di trasporto pubblico
competitivo, si aggiunge anche l’insufficiente numero di infrastrutture per la
ciclabilità. E così mentre si discute, i bus diventano sempre più vetusti,
mancano i pezzi di ricambio, le poche ciclabili sono maltenute e la macchina
diventa l’unica soluzione possibile per muoversi in città.
Ogni volta che sembra di aver toccato il fondo, ecco qui che
si precipita a un livello sempre più basso. Ci troviamo al punto in cui se sali sul bus e
paghi il biglietto puoi diventare complice di una truffa, l’autista che sta
guidando il mezzo malandato su cui viaggi non ha più un sindacato a
rappresentarlo e il tuo sindaco sta facendo poco o nulla per migliorare la
situazione. Si sono sollevate proteste nelle
forme più varie, sia per la truffa dei biglietti, sia per il trattamento
riservato agli autisti. In primis quella degli cittadini che hanno
goliardicamente “prodotto” i moltissimi biglietti taroccati che spuntano sul
web. C’è stata la sollevazione del personale guidata da Micaela Quintavalle che
si è distaccata dallo sciopero proclamato dai sindacati. C’è chi per protesta
si è dato malato la mattinata prima dello sciopero e chi ha affisso insoliti avvisi
per la clientela. Chissà cosa ci riserva il futuro!
In cuor mio penso che finché ci saranno le energie per
alimentare una tale corruzione vorrà dire che avremo ancora, seppur non sotto
il nostro controllo, la forza per tirarci su come città e più in generale come
nazione. Ma in ogni momento che passa una parte delle nostra vitalità ci viene sottratta
e il tempo a nostra disposizione non sarà eterno.
Se penso ai bus londinesi condotti da personale nero forte e gagliardo che ti fa fare il biglietto prima di accedere oltre in vettura viene voglia di andare via. Perchè queste schifezze solo in Italia?
RispondiEliminaGiusto commento di brunodentista.
RispondiEliminaDispiace anche vedere che, nel tempo, si preferisce, ad esempio, finanziare linee shopping, cinema (un bus per sostituire metro + tram ?! Gomma per sostituire ferro?!), biglietti via SMS (ricordate Vivifacile?) ecc. e vedere circolare la solita roba non manutenuta (vedremo quando dureranno i nuovi autobus, sia di ATAC sia di Roma TPL) invece di:
1) Eliminare i veicoli in sosta vietata che rallentano (anche) il trasporto pubblico
2) Aumentare il trasporto su ferro (il tram a via Nazionale esisteva ben prima dei proclami recenti)
3) Rendere tracciabili TUTTE le linee (tram, linee bus notturne, ferrovie ATAC)
4) Combattere SERIAMENTE l'evasione tariffaria (non con i tripodi che si scavalcano con una facilita'...deprimente)
...e chissa' cos'altro! Ci guadagnerebbe l'amministrazione, il gestore (atac) e soprattutto...l'utenza! Che e' il motivo per cui esiste il trasporto pubblico!