martedì 22 ottobre 2013

Gli sprechi dell'Atac


È ormai da diverso tempo che Atac piange miseria. I pendolari, pur prendendo mezzi sempre più scadenti, pagano un biglietto maggiorato del 50 % e le misure prese per rallentare la crescita del debito non sembrano essere efficaci. Nonostante tutto l’azienda si permette ancora di sperperare il poco denaro a disposizione dotando i mezzi di costosi accessori che poi non vengono utilizzati. E gli sprechi non si limitano solo in questo ambito.



I bus rossi Serie Roma di recente acquisto, decantati come i pullman a “misura di capitale” (a quanto pare nelle città “non capitali” non possono girare)sono dotati di un accessorio, il conta passeggeri, che controlla quante persone pagano effettivamente il biglietto. Ma cosa serve investire soldi in questi costosi accessori se poi non ci sono controllori che intervengano per multare chi non paga? Che serve stilare statistiche sul tasso di evasione tariffaria se si sa già bene quanti pochi siano coloro che pagano regolarmente? Eppure basterebbero poche azioni quotidiane per risollevare le sorti dell’Atac.
I passeggeri in tutti gli altri paesi europei sono obbligati a salire in testa al bus e devono tassativamente obliterare i biglietto o convalidare l’abbonamento sotto gli occhi vigili dell’autista.  A Roma purtroppo ciò non accade mai anche perché gli autisti non hanno le abilitazioni dei controllori e molti turisti percepiscono questo fatto come sintomo di arretratezza culturale. Come non condividere questa posizione? Per superare questa mancanza è necessario che il primo sforzo parta dall’azienda stessa. Bisogna incominciare a rieducare gli autisti dei bus ad aprire solo la porta anteriore se la fermata non è prenotata e a controllare che i biglietti vengano convalidati dando loro il potere di multare chi non esibisce il titolo di viaggio. Anche se potrebbe sembrare una cosa di poco conto, questo cambiamento consentirebbe definitivamente di debellare la grande parte dell’evasione tariffaria e porterebbe preziosi introiti nelle casse dell’azienda.
Tornando a parlare di sprechi, c’è da aggiungere anche che già molti degli schermi tv interni dei nuovi bus sono disattivati  o trasmettono da mesi lo stesso ciclo di programmi mai cambiati. Un potenziale canale di informazione in tempo reale viene così ridotto a una finestra pubblicitaria priva di utilità. Nei tram Citiway 1 e 2 gli schermi al led, simili a quelli dei treni della metropolitana, fin dall’acquisto sono sempre stati spenti e vengono accesi rare volte per trasmettere agli utenti messaggi in klingoniano.

In metropolitana fortunatamente i palinsesti ogni tanto vengono aggiornati ma Rubicchio, cartone dalla dubbio utilità educativa, cerca sempre di rubare attraverso le epoche storiche. Ma in metro lo spreco principale non è questo; d’estate e d’inverno la temperatura a Roma oscilla tra estremi  e, per rendere confortevoli i viaggi, sono stati acquistati qualche anno fa i treni Caf dotati di sistema di climatizzazione. Per preservare l’ambiente climatizzato, i treni erano predisposti in maniera tale che le porte dei convogli si aprissero solamente se il tasto di apertura veniva schiacciato. Nei Caf romani ogni pulsante è stato disabilitato. La conseguenza è facilmente intuibile: a ogni fermata della metro tutte le porte devono obbligatoriamente aprirsi favorendo la dispersione di preziosa aria climatizzata. Se venissero immediatamente ricollegati i tasti alle porte nei treni condizionati, si eviterebbe la dispersione dell’ambiente climatizzato e inoltre verrebbe prevenuta un’ inutile usura del meccanismo di apertura delle porte.  
Si torna sempre alla solita domanda: perché bisogna acquistare mezzi dotati di tutti questi accessori se puoi non vengono programmati e utilizzati?
Al posto di sprecarli, i soldi non si potrebbero impiegare in altro modo? Magari se venissero attrezzate le stazioni della metro e i capilinea bus con rastrelliere si incoraggerebbe molto l’utilizzo della bicicletta per i piccoli spostamenti. Ma questa è solo una piccola idea…

Fatemi conoscere la vostra!

5 commenti:

  1. i bus roma hanno la porta anteriore utilizzabile solo a metà: un'anta per i passeggeri e un'anta per il guidatore. se tutti dovessero entrare da lí la sosta alle fermate durerebbe ore...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La sosta nelle fermate negli altri paesi europei che ho visitato dura molto poco ed è raro che capiti affollamento alla pensilina. A Roma la situazione da questo punto di vista è particolarmente avversa e pretendere di salire davanti una folla di persone che magari aspetta da un'ora il bus sarebbe una follia. Bisognerebbe incominciare a farlo nelle ore morbide, con la giusta gradualità. I progressi verranno da se.

      Elimina
  2. Questa caratteristica, come hai detto giustamente, è peculiare dei soli bus serie roma che rappresentano il 25% della flotta Atac. Se poi contiamo anche i bus di Roma Tpl la percentuale scende di qualche altro punto rispetto alla totalità della rete su gomma. Nelle linee non esercitate da questi bus si potrebbe comunque cominciare a praticare questa buona abitudine.

    RispondiElimina
  3. ...a parte il fatto che il contapasseggeri e' installato da tempo immemore su quasi tutti i bus di Roma TPL (alcuni hanno solo il supporto con l'apparato smontato)!

    E' quella "barra nera" sopra le porte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E immagino non siano serviti a nulla in questi anni.

      Elimina