È stato presentato alla cittadinanza in sede di commissione
mobilità del VI municipio il progetto della Termini-Tor Vergata, che l’8 giugno
scorso ha ottenuto dal Ministero dei Trasporti 213,8 milioni di euro.
Rammentiamo in breve che l’intervento riguarda la
riqualificazione della linea esistente dalla stazione delle Ferrovie Laziali
fino a Giardinetti, sulla quale sarà adottato lo standard della rete tramviaria
romana, più due prolungamenti: uno di 500 metri verso Termini su via Giolitti e
un tratto periferico da Giardinetti a Tor Vergata di 3,6 km.
La presentazione ha illustrato informazioni già note e
pubblicate a più riprese anche su queste pagine, ma ha tuttavia consentito di
tracciare il percorso che, idealmente, la ferrovia seguirà da qui alla fine del
2022, termine ultimo entro il quale i fondi del Ministero dovranno essere
impegnati nei contratti d’appalto pena il ritiro del finanziamento.
Il Verbale della Commissione Mobilità del 30 luglio da Direttamente Roma
Ad oggi l’Amministrazione dispone di un progetto preliminare
(chiamato ai sensi del nuovo codice degli appalti dlgs n° 50/2016 “studio di
fattibilità tecnico-economica”) che verrà sottoposto entro brevissimo tempo
alla Conferenza dei Servizi, tavolo nel quale verranno auditi e recepiti i
pareri di tutti gli attori in gioco: il Dipartimento Mobilità e Trasporti,
l’Atac, Acea per i sottoservizi, le Soprintendenze ai Beni Archeologici, per
citare qualche esempio.
Le indicazioni della Conferenza consentiranno al
coordinamento di progettazione (Roma Metropolitane, Agenzia per la Mobilità e
Risorse per Roma) di proseguire i processi con la redazione del progetto
definitivo, che quindi sarà sottoposto ad una nuova Conferenza dei Servizi e
alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Plausibilmente la
redazione del progetto definitivo, che molto probabilmente fungerà da base
gara, avverrà a gennaio 2021 e, richiedendo 180 giorni, terminerà a
giugno dello stesso anno.
Al netto delle ulteriori procedure burocratiche, la gara
per l’affidamento dell’opera, che forse sarà divisa in lotti funzionali
come fortemente richiesto dal nuovo codice degli appalti, avverrà nel primo
trimestre del 2022 concludendosi con l’individuazione delle ditte vincitrici per
il giugno dello stesso anno.
Restano tuttavia ancora molte incognite, che andranno
affrontate nel corso di questi mesi: la cessione dell’esercizio dalla Regione
Lazio al Comune di Roma, per la quale i due assessori ai trasporti dovrebbero
incontrarsi a breve, il ricalcolo del corrispettivo chilometrico nel contratto
di servizio da far percepire ad Atac, le modalità di appalto e chiusura della
tratta esistente.
Tutto ciò dovrà inevitabilmente fare anche i conti con le
comunarie di giugno 2021, con la conclusione dell’attuale mandato di Virginia
Raggi.
Per tali ragioni abbiamo richiesto, nonché fornita la nostra
piena disponibilità, di partecipare a questo percorso per favorire quanto più
possibile i processi in atto. Riteniamo che, oltre alla componente
trasportistica della linea, sia importante tenere conto della sua centenaria
storia e dell’importanza delle opportunità di rigenerazione urbana ad essa
legate: la pedonalizzazione di via Giolitti, con la creazione di un salotto
urbano nei pressi del tempio di Minerva Medica, la rimozione dei guard rail su
via Casilina adottando protezioni più leggere e pregiate, la valorizzazione
della componente storica, intesa sia come archeologia che come storia della
linea stessa. Ci piacerebbe dunque che venisse creato un vero e proprio Museo
della Roma-Fiuggi nel deposito di Centocelle.
Queste osservazioni, sebbene possano apparire come dei
meri orpelli, potrebbero essere la chiave di volta per ottenere il favore delle
Soprintendenze che dovranno pronunciarsi anche sulla possibilità di
adottare il filo di contatto lungo tutto il tracciato, compresi siti delicati
come Porta Maggiore o via Giolitti. Riteniamo infatti che l’adozione di tram a
batteria ridurrebbe le possibilità di acquisto a parità di fondi, oltre a
determinare importanti incertezze ed extracosti manutentivi.
Riapertura a Giardinetti
Rispetto alla riapertura a Giardinetti, richiesta anche da
questo blog a patto che avvenga a condizioni ragionevoli, pare che sia in corso
un’interlocuzione tra la Regione e il Comune. L’intenzione è quella di cogliere
il momento del covid come giustificazione per reperire le risorse necessarie al
ripristino funzionale della tratta esistente a Giardinetti. Si tratta ancora di
un’ipotesi ancora piuttosto remota, che tuttavia si potrebbe ben coniugare con
la prossima assunzione di macchinisti in Atac, da indirizzare in parte sul
trenino giallo.
La necessità di salvaguardare il Futuro
Al di là della riapertura, la paura che più sentiamo nostra
è che la prossima tornata elettorale e l’eventuale cambio di bandiera del Sindaco
possano portare, come da tradizione romana, a disfare il progetto faticosamente
conquistato dopo anni di attivismo e proseliti sul territorio.
Per tale ragione stiamo redigendo un documento che
sottoporremo ai futuri candidati sindaci della Capitale: solo chi sottoscriverà
di suo pugno l’impegno a realizzare la Termini-Tor Vergata (e futuri
prolungamenti) potrà godere del nostro appoggio.
Questa tuttavia è un’altra storia ancora tutta da scrivere.
Intanto, con l’avvicinarsi della pausa estiva, colgo l’occasione
per ringraziare tutti coloro che hanno vissuto su queste pagine un altro anno
di Sferragliamenti dalla Casilina. A meno di episodi straordinari, ci rivedremo
a settembre, fermo restando la piena disponibilità al contatto via social
(Facebook, Twitter, Instagram, Telegram e Mail).
Viva il trenino giallo, viva Roma, arrivederci!
Sono un pensionato, ma ricordando quanto mi ha fatto comodo avere il trenino come alternativa ai pulman, spero che questo progetto si realizzi anche cambiando colore politico. Come alternativa, ma spero di no, posso suggerire di usare la tratta come corsia preferenziale x pulman e ambulanze visto i continui ingorghi che la carreggiata con i rispettivi svincoli spesso causa.
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