Dopo gli 8 giorni di sciopero da parte dei lavoratori del
consorzio Roma TPL per il mancato versamento degli stipendi, è in arrivo un’altra
agitazione che rischia di creare disagi anche più forti per i pendolari romani.
La CAF Italia è un’azienda con
oltre cinquanta lavoratori a Roma che operano presso i due depositi dell’Atac a
Magliana ed Osteria del Curato. Sono tecnici specializzati che si occupano
della manutenzione e della riparazione dei treni che viaggiano lungo le linee
della metropolitana di Roma e Lido, con competenze ed esperienza particolari e
qualificate.
A fronte di un’operazione di
reinternalizzazione da parte di ATAC delle attività di manutenzione
finora svolte dai lavoratori CAF, la società ha aperto una procedura di
licenziamento collettivo. Ad oggi nessuna apertura da parte della direzione CAF
alle proposte sindacali, volte ad evitare licenziamenti unilaterali attraverso
il ricorso alla volontarietà all’esodo ed alla ricollocazione in altri cantieri
operanti sul territorio nazionale.
A fronte di questa chiusura e
dunque dell’imminente possibilità di perdere i propri posti di lavoro, i
lavoratori di CAF riuniti in assemblea hanno deciso di aprire lo stato di
agitazione e di dichiarare
SETTE GIORNI DI SCIOPERO DAL 9 AL 16 DICEMBRE.
Una decisione drammatica e che
metterà a rischio la tenuta della metropolitana di Roma, dal momento che le
attività di riparazione e manutenzione saranno sospese, proprio in un momento
particolarmente delicato stante l’apertura del Giubileo. In solidarietà con i
colleghi romani anche i lavoratori trasferiti presso i cantieri di Cagliari e
Foligno aprono lo stato di agitazione con le medesime modalità.
Treni senza
manutenzione
Poiché i 68 treni CAF circolanti su tutta la rete
metropolitana di Roma costituiscono più del 50% del parco rotabile, mandare
avanti per una settimana il servizio senza manutenzione sarà praticamente
impossibile. L’effetto immediato sarà la riduzione di convogli circolanti, con
la conseguente dilatazione dei tempi di attesa già sperimentata nei giorni
scorsi sulla metro B. A pagare il prezzo più alto saranno quasi sicuramente i
pendolari della Roma – Lido, i cui restanti treni MA.100, MA.200 e MR.500 non
sono sufficienti per sostenere la linea da Ostia a Porta san Paolo.
Domani il Giubileo
La Roma che va verso
il Giubileo è lanciata anche verso un baratro, almeno dal punto di vista dei
trasporti. Nelle scorse settimane si è lavorato in fretta e furia (e ancora
si continuerà) per cercare di preparare la Città Eterna al grande afflusso di
pellegrini, operazione ancora più difficoltosa dopo i tragici attentati di Parigi
che hanno comportato il livello d’allerta 2 e la necessità di presidi militari
fissi. In metro A solo 7 unità, sul parco complessivo di 39 treni, sono state
rigenerate; sulla metro B in due week end si sono sostituiti i binari tra
Rebibbia e Ponte Mammolo senza però rincalzarli, determinando di fatto l’inefficacia
dell’intervento e il persistere dei rallentamenti.
La nostra preghiera è che l’occasione del Giubileo della
Misericordia (del Pendolare) instilli anche negli amministratori più
incompetenti quantomeno un minimo senso di responsabilità, che fino ad ora non
si è visto molto. Che la metro ci sia lieve...
Aggiornamento del 10 dicembre - Pare che la preghiera abbia effettivamente funzionato.
Aggiornamento del 10 dicembre - Pare che la preghiera abbia effettivamente funzionato.
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