La linea regionale Roma – Civitacastellana – Viterbo, spesso
chiamata Roma – Viterbo o Roma Nord, è una ferrovia che dal 1932 collega
piazzale Flaminio a Viterbo passando per i paesi del nord del Lazio. Poiché il
treno attraversa il grande quadrante nord di Roma, il servizio è diviso in due
tipologie: urbano ed extraurbano. In tempi recenti la tratta urbana ha visto
tanti mutamenti che la stanno avvicinando progressivamente sempre di più agli
standard di una metropolitana. Tra le varie trasformazioni in atto oggi vi
parleremo del progetto della nuova stazione Flaminio.
Il progetto del rifacimento del capolinea di piazzale
Flaminio nasce nel 1994 sia per la necessità di adeguamento alle norme di
sicurezza, sia in vista della trasformazione della tratta urbana in linea
metropolitana previsto fin da P.R.G. del 1986. I lavori però partono solo il 3 aprile 2007 con un finanziamento previsto di 40 milioni di euro circa.
All’epoca l’assessore regionale ai trasporti Fabio Ciani
spiegava che i lavori sarebbero durati 1080 giorni (forse anche di meno!) e che la consegna della stazione sarebbe
avvenuta entro aprile 2010. Purtroppo a causa di forti problematiche inerenti
il sotto-attraversamento di alcuni edifici unitamente ai pareri fortemente
avversi delle Soprintendenze regionali, nonché a causa della misteriosa
sparizione dei fondi, il progetto si arenò e finì nel dimenticatoio.
Nella stessa silenziosa maniera con la quale è naufragato
sembra ora essere risorto: il 31 marzo 2014 infatti per la seconda volta si è
tagliato il nastro ai cantieri che stavolta avranno una durata di 900 giorni per
un costo complessivo di 70 milioni e, anche se la partenza non è stata delle migliori,
i lavori sono in corso.
In particolare, si legge dal dettagliato cronoprogramma, il
progetto è diviso in quattro cantieri principali: “Atrio”,”Gallerie e stazione”,
“Gallerie singole”, “Cameroni di interconnessione”.
“L’Atac ha detto e ribadito più volte che per connettere la
nuova stazione alla linea”, spiega Tommaso Rosica del Comitato Pendolari Roma
Nord, “è necessario realizzare i cameroni di interconnessione e chiudere
l’attuale stazione Flaminio per 8 mesi. Ben venga questa stazione più moderna,
ma la nostra paura è che i mesi da 8 diventino 16.”
Una paura fondata quella dei pendolari, che hanno visto
negli anni un servizio di carattere estremamente altalenante, tra disagi e quotidiane
soppressioni di treni.
“Pur essendo da poco risolto il problema delle soppressioni
“ spiega Tommaso “rimane sempre insufficiente l’offerta corse della tratta
extraurbana che in orario festivo è limitata a soli 5 treni (l’ultimo parte da
Roma alle 18:50). L’infrastruttura eredita ancora gli standard del 1932:
catenaria antiquata, binario singolo e molti passaggi a livello, che limitano la
velocità massima, la frequenza e in generale minano la sicurezza della ferrovia.”
“Il fatto che vengano fatti investimenti solo sulla tratta
urbana e la prospettiva di non avere più come stazione di arrivo piazzale
Flaminio (tutt’oggi non si sa quale stazione prenderà posto temporaneamente) ci
fa anche temere che la tratta extraurbana stessa venga messa in discussione e
magari smantellata.”
“Comunque sia non sono ancora chiare le ragioni tecniche per
le quali non sarà possibile garantire
l’esercizio, anche ridotto, fino a piazzale Flaminio. Come pendolari chiediamo
a gran voce alle parti in causa (Regione, Atac e Comune)l’apertura di un tavolo
condiviso. Se sarà veramente necessario
chiudere Flaminio è quanto mai necessario lavorare, progettare e attuare
insieme una soluzione che soddisfi le parti.”
Alla luce di quanto esposto da Tommaso Rosica bisogna
aggiungere però che le attuali gallerie, che ricordiamo essere una del 1932 e
l’altra del 1958, poggiano su un terreno delicato dal punto di vista
idrogeologico. Si tratta quindi di una situazione ben diversa rispetto a quella della metro B,
la cui stazione Bologna era già predisposta per ricevere una nuova
interconnessione (la diramazione B1) e per la quale fu necessario chiudere la metro
solo 3 giorni.
Le due stazioni successive a Flaminio sono Euclide ed Acqua
Acetosa: la prima sotterranea e con spazio limitato per lo stazionamento di bus,
la seconda all’aperto e forse più adatta come capolinea provvisorio. È chiaro
che un servizio di semplice bus navetta da Acqua Acetosa non sarebbe
lontanamente accettabile. Un quarto
d’ora di bus, in orario ottimale e con traffico moderato, contro 5 minuti di
treno.
La proposta del
@TreninoBlu
Ricordiamo che a piazza Euclide dovrebbe transitare il tram
della Musica: un nuovo tratto di binari che collegherebbe Ottaviano e piazza
Ungheria, incrociando il tram 2 su via Flaminia. Partire ora con la
realizzazione della linea, dando priorità al tratto via Flaminia – Euclide e
predisponendo adeguate interconnessioni con la linea 2, consentirebbe già dall’ottobre
2015 di raggiungere piazzale Flaminio utilizzando un collegamento su ferro. Un
tram temporaneo Flaminio – Euclide potrebbe essere il buon compromesso
ricercato dai pendolari.
Contestualmente alla chiusura di Flaminio si potrebbe, tra
le altre cose, finanziare i cantieri per la nuova stazione intermedia della
Roma Nord “Don Minzoni”che servirebbe tutto il quartiere di Valle Giulia, ma
questo forse è fin troppo fantascientifico.
Nei prossimi mesi seguiremo da vicino la situazione dei
pendolari Roma Nord, mantenendo alta
l’attenzione su questa tratta da sempre messa un po’ in secondo piano e le cui
potenzialità trasportistiche e turistiche sono tuttoggi misconosciute.
Per approfondire: Comitato Pendolari Roma Nord
Ottimo il tram Flaminio-Euclide!
RispondiEliminaQuanto alla stazione Don Minzoni (che sarebbe utile anche per la facoltà di archittettura) nel 1984 o giù di lì, laureato da poco collaborai con un architetto che stava progettando le sistemazioni della stazione, già progettata da altri, e c'era già tutto il progetto esecutivo. Me ne fossi fatta una copia!
E se l'interconnessione si facesse sotto piazza Minzoni usando lo scavo per realizzare anche la stazione?
RispondiEliminaLa tua idea è ottima, ma servirebbe una pesante variante di progetto che, a cantieri in corso, costerebbe parecchio.
Eliminami rendo conto, bisognava pensarci prima...
EliminaQuando uscì la notizia che Flaminio sarebbe rimasta chiusa per mesi compilai questa petizione che venne peraltro appoggiata dal comitato pendolari roma nord. Chiedeva proprio la realizzazione contestuale almeno delle opere primarie della stazione Don Minzoni/Valle Giulia.
RispondiEliminahttps://www.change.org/p/marino-ignazio-realizzazione-della-metrotramvia-saxa-rubra-laurentina-e-realizzazione-della-stazione-valle-giulia-don-minzoni-lungo-la-linea-roma-nord