martedì 3 gennaio 2017

Come pedonalizzare il Lungotevere? Basta un lungo...tram

La pedonalizzazione del Lungotevere durante il Capodanno è stata una delle iniziative forse più apprezzate durante le festività. Abbiamo deciso quindi di ragionare su come si potrebbe rendere permanente un provvedimento che renderebbe più vivibile e godibile il centro storico della nostra città.
Senza lavorare troppo di fantasia abbiamo recuperato e sintetizzato i progetti tranviari dell'Arch. Italo Insolera e la successiva rielaborazione nel Rapporto Ferrotranviario 1.0 curata dall'Agenzia per la Mobilità. In questo processo siamo stati aiutati e guidati dall'UTP - Associazione Utenti Trasporto Pubblico, che ringraziamo.
 
 
La linea di fatto che vi illustriamo è la "ri-tramviarizzazione" della linea 23 nella tratta Piramide-Risorgimento. Un percorso di ben 8 chilometri di cui la metà a servizio del Lungotevere.
Tale percorso potrebbe esercitare anche altri itinerari, si pensi ad esempio al ripristino delle linee Circolari o ad un tram turistico, già esistente in tante città europee.
A completamento della maglia tranviaria del centro storico c'è anche la linea Termini-Vaticano lungo via Nazionale e Corso Vittorio Emanuele, di cui si parla da anni.
Le linee di nuova istituzione necessiterebbero di nuovi tram ad alta capacità da ospitare in un nuovo deposito (ipotesi possibili: ex Cinodrono in caso di realizzazione sia della linea su viale Marconi, sia in caso di "tramviarizzazione" completa del 23 con diramazione su via Baldelli.Alternativamente recupero dell'ex deposito della Basilica san Paolo o del deposito "Vittoria" in Prati in caso di prolungamento su viale Angelico).

Purtroppo i sindaci hanno sempre "bistrattato" il tram come mezzo di trasporto. Basta pensare al fatto che le ultime tre linee di nuova istituzione sono state: il 3 (ex 30, nel 1975), il 2 (1990), l'8 (che ha comunque soppresso il 13 nel 1998).

Queste motivazioni ci spingono a restare sempre abbastanza algidi quando vengono annunciate nuove linee tranviarie, specialmente quelle più fantasiose come ad Ostia e a Tor Bella Monaca di recente "proclamazione".
Anzichè continuare in un'insensata campagna elettorale, chi di dovere cominci a presentare progetti seri e utili, come questo in oggetto, per la città.

4 commenti:

  1. Purtroppo il comune ha le mani legate per quanto riguarda questi progetti. 8 km di tram sono tanti soldini da chiedere allo stato che, in tempo di spending review e pareggio di bilancio, è utopistico vedere erogati. Occorre un cambio di paradigma a livello nazionale, altrimenti tutti questi bei progetti rimarranno, appunto, solo progetti, e ci dovremmo limitare a razionalizzazione l'esistente

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    1. Hai centrato il problema.
      Questi progetti, utilissimi alla città, trovano sostegno solo in una politica nazionale che faccia della sostenibilità (e qui occorrerebbe il coinvolgimento dell'Europa) una questione centrale in tutte le sue declinazioni: lavoro e sviluppo economico, mobilità, urbanistica e cura del territorio. Tema purtroppo costantemente assente nel dibattito politico e che non assume un ruolo centrale neanche nel M5S che troverebbe invece in un progetto di cambio di paradigma nazionale orientato alla sostenibilità la chiave della sua proposta politica. Eppure l'inquinamento urbano (pensiamo a Pechino) provoca già centinaia di migliaia di morti l'anno senza aggiungere l'altro grave ed eluso problema del riscaldamento globale nel quale la mobilità con il trasporto pubblico gioca un ruolo determinante.
      Restando comunque con i piedi per terra, a Roma, cosa ne pensa di questi progetti l'attuale amministrazione capitolina?

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    2. Ovviamente intendevo dire che il trasporto pubblico, soprattutto quello su ferro, gioca un ruolo determinante nel ridurre la quota di emissioni di CO2 dovute alla mobilità privata.

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  2. L'ex cinodromo è attualmente in utilizzo come sede del LOA Acrobax, quindi non è un buon deposito!

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