Ormai più di un anno fa documentavamo per primi l’arrivo del primo CAF di seconda generazione per la metro B. A questo primo treno sarebbe seguita una serie di altri 17
rotabili, destinati nel futuro immediato a rivoluzionare e migliorare la
qualità di trasporto della linea blu.
Insieme ai treni erano anche in cantiere progetti per il
potenziamento della metropolitana: da una parte si erano avviati i lavori per
la creazione del quarto tronchino di manovra di Laurentina, resosi assolutamente
indispensabile per gestire al meglio i treni provenienti dalle diramazioni,
dall’altra erano pronti finanziamenti per 46 milioni di euro, necessari per avviare
il potenziamento della rete elettrica e per l’ampliamento del deposito Magliana
Nuova. In particolare, poiché i nuovi Caf avrebbero consumato più energia
rispetto ai vecchi convogli, con quest’ultimo provvedimento si sarebbe evitato
il sovraccarico delle sottostazioni elettriche (per sapere cosa sono leggi #MetroForDummies) e inoltre il rinnovamento e l’ampliamento del deposito avrebbe dato modo di
ospitare agevolmente i nuovi treni e avrebbero definitivamente sconfitto
l’annoso problema dei vandali, con un rafforzamento generale del perimetro dell’area
di ricovero mezzi.
Ad un anno di distanza, i lavori per il quarto binario sono sostanzialmente
fermi e lungi dall’essere completati : pare che i fornitori, non essendo stati
pagati da Atac, abbiano fatto le valigie lasciando un cantiere aperto. I 46
milioni, che si potevano svincolare con lo Sblocca Italia, sono ancora
stanziati ma congelati, e i nuovi treni che nel frattempo sono sbarcati, a
malapena entrano in un deposito che fa acqua da tutte le parti.
Oltretutto, a complicare una situazione già di per sé
disastrosa, è intervenuto il ministero dei trasporti con le nuove norme Ustif
che hanno reso quasi inutilizzabili i nuovi treni. Solo recentemente con il prolungamento della metro a Jonio sono stati aggiornati e ricalibrati i sensori e il software di bordo.
L’ultimo convoglio avvistato in presercizio è l’MB 427-428,
pertanto sono disponibili al pubblico 10
treni su 18 della fornitura, la quale terminerà con l’MB 441-442.
Le prospettive future? Molti MB100 (ndr: i vecchi convogli) necessitano della revisione generale e
poiché si stima che senza il potenziamento delle sottostazioni elettriche non
potranno viaggiare più di 15 Caf contemporaneamente, pena cali improvvisi di tensione come quello del 4 maggio, nel breve periodo sarà
possibile il peggioramento delle frequenze già mediocri della metro B.
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