lunedì 19 gennaio 2015

Stazione Flaminio - Voce ai pendolari della Roma Nord

La linea regionale Roma – Civitacastellana – Viterbo, spesso chiamata Roma – Viterbo o Roma Nord, è una ferrovia che dal 1932 collega piazzale Flaminio a Viterbo passando per i paesi del nord del Lazio. Poiché il treno attraversa il grande quadrante nord di Roma, il servizio è diviso in due tipologie: urbano ed extraurbano. In tempi recenti la tratta urbana ha visto tanti mutamenti che la stanno avvicinando progressivamente sempre di più agli standard di una metropolitana. Tra le varie trasformazioni in atto oggi vi parleremo del progetto della nuova stazione Flaminio.

Il progetto del rifacimento del capolinea di piazzale Flaminio nasce nel 1994 sia per la necessità di adeguamento alle norme di sicurezza, sia in vista della trasformazione della tratta urbana in linea metropolitana previsto fin da P.R.G. del 1986. I lavori però partono solo il 3 aprile 2007 con un finanziamento previsto di 40 milioni di euro circa. 
All’epoca l’assessore regionale ai trasporti Fabio Ciani spiegava che i lavori sarebbero durati 1080 giorni (forse anche di meno!) e che la consegna della stazione sarebbe avvenuta entro aprile 2010. Purtroppo a causa di forti problematiche inerenti il sotto-attraversamento di alcuni edifici unitamente ai pareri fortemente avversi delle Soprintendenze regionali, nonché a causa della misteriosa sparizione dei fondi, il progetto si arenò e finì nel dimenticatoio.

Nella stessa silenziosa maniera con la quale è naufragato sembra ora essere risorto: il 31 marzo 2014 infatti per la seconda volta si è tagliato il nastro ai cantieri che stavolta avranno una durata di 900 giorni per un costo complessivo di 70 milioni e, anche se la partenza non è stata delle migliori, i lavori sono in corso.
In particolare, si legge dal dettagliato cronoprogramma, il progetto è diviso in quattro cantieri principali: “Atrio”,”Gallerie e stazione”, “Gallerie singole”, “Cameroni di interconnessione”.

“L’Atac ha detto e ribadito più volte che per connettere la nuova stazione alla linea”, spiega Tommaso Rosica del Comitato Pendolari Roma Nord, “è necessario realizzare i cameroni di interconnessione e chiudere l’attuale stazione Flaminio per 8 mesi. Ben venga questa stazione più moderna, ma la nostra paura è che i mesi da 8 diventino 16.”
Una paura fondata quella dei pendolari, che hanno visto negli anni un servizio di carattere estremamente altalenante, tra disagi e quotidiane soppressioni di treni. 

“Pur essendo da poco risolto il problema delle soppressioni “ spiega Tommaso “rimane sempre insufficiente l’offerta corse della tratta extraurbana che in orario festivo è limitata a soli 5 treni (l’ultimo parte da Roma alle 18:50). L’infrastruttura eredita ancora gli standard del 1932: catenaria antiquata, binario singolo e molti passaggi a livello, che limitano la velocità massima, la frequenza e in generale  minano la sicurezza della ferrovia.”
“Il fatto che vengano fatti investimenti solo sulla tratta urbana e la prospettiva di non avere più come stazione di arrivo piazzale Flaminio (tutt’oggi non si sa quale stazione prenderà posto temporaneamente) ci fa anche temere che la tratta extraurbana stessa venga messa in discussione e magari smantellata.”
“Comunque sia non sono ancora chiare le ragioni tecniche per le quali non sarà possibile  garantire l’esercizio, anche ridotto, fino a piazzale Flaminio. Come pendolari chiediamo a gran voce alle parti in causa (Regione, Atac e Comune)l’apertura di un tavolo condiviso. Se sarà veramente necessario chiudere Flaminio è quanto mai necessario lavorare, progettare e attuare insieme una soluzione che soddisfi le parti.”

Alla luce di quanto esposto da Tommaso Rosica bisogna aggiungere però che le attuali gallerie, che ricordiamo essere una del 1932 e l’altra del 1958, poggiano su un terreno delicato dal punto di vista idrogeologico. Si tratta quindi di una situazione  ben diversa rispetto a quella della metro B, la cui stazione Bologna era già predisposta per ricevere una nuova interconnessione (la diramazione B1) e per la quale fu necessario chiudere la metro solo 3 giorni.
Le due stazioni successive a Flaminio sono Euclide ed Acqua Acetosa: la prima sotterranea e con spazio limitato per lo stazionamento di bus, la seconda all’aperto e forse più adatta come capolinea provvisorio. È chiaro che un servizio di semplice bus navetta da Acqua Acetosa non sarebbe lontanamente accettabile.  Un quarto d’ora di bus, in orario ottimale e con traffico moderato, contro 5 minuti di treno.

La proposta del @TreninoBlu

Ricordiamo che a piazza Euclide dovrebbe transitare il tram della Musica: un nuovo tratto di binari che collegherebbe Ottaviano e piazza Ungheria, incrociando il tram 2 su via Flaminia. Partire ora con la realizzazione della linea, dando priorità al tratto via Flaminia – Euclide e predisponendo adeguate interconnessioni con la linea 2, consentirebbe già dall’ottobre 2015 di raggiungere piazzale Flaminio utilizzando un collegamento su ferro. Un tram temporaneo Flaminio – Euclide potrebbe essere il buon compromesso ricercato dai pendolari.

Contestualmente alla chiusura di Flaminio si potrebbe, tra le altre cose, finanziare i cantieri per la nuova stazione intermedia della Roma Nord “Don Minzoni”che servirebbe tutto il quartiere di Valle Giulia, ma questo forse è fin troppo fantascientifico.

Nei prossimi mesi seguiremo da vicino la situazione dei pendolari Roma Nord, mantenendo  alta l’attenzione su questa tratta da sempre messa un po’ in secondo piano e le cui potenzialità trasportistiche e turistiche sono tuttoggi misconosciute.

Per approfondire: Comitato Pendolari Roma Nord

5 commenti:

  1. Ottimo il tram Flaminio-Euclide!
    Quanto alla stazione Don Minzoni (che sarebbe utile anche per la facoltà di archittettura) nel 1984 o giù di lì, laureato da poco collaborai con un architetto che stava progettando le sistemazioni della stazione, già progettata da altri, e c'era già tutto il progetto esecutivo. Me ne fossi fatta una copia!

    RispondiElimina
  2. E se l'interconnessione si facesse sotto piazza Minzoni usando lo scavo per realizzare anche la stazione?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La tua idea è ottima, ma servirebbe una pesante variante di progetto che, a cantieri in corso, costerebbe parecchio.

      Elimina
    2. mi rendo conto, bisognava pensarci prima...

      Elimina
  3. Quando uscì la notizia che Flaminio sarebbe rimasta chiusa per mesi compilai questa petizione che venne peraltro appoggiata dal comitato pendolari roma nord. Chiedeva proprio la realizzazione contestuale almeno delle opere primarie della stazione Don Minzoni/Valle Giulia.

    https://www.change.org/p/marino-ignazio-realizzazione-della-metrotramvia-saxa-rubra-laurentina-e-realizzazione-della-stazione-valle-giulia-don-minzoni-lungo-la-linea-roma-nord

    RispondiElimina