mercoledì 8 ottobre 2014

Metro C, annullata l'inaugurazione. Ecco perchè

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Salta l’inaugurazione della linea C. Le verifiche della Commissione di sicurezza, riunitasi ieri, 7 ottobre, non consentono allo stato attuale di autorizzare l'avvio funzionale della metro per il giorno 11 ottobre.
Cosa ha fermato il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio? Sono qui riportati i motivi tratti da un comunicato dell’ufficio stampa del Ministero delle Infrastrutture, accompagnati da una breve spiegazione.

1. Tematiche relative all’Esercente Atac
Il Regolamento di Esercizio e le Procedure in versione definitiva trasmesse il 7 ottobre 2014 necessitano di un esame e verifica da parte della Commissione. Conseguentemente sarà necessario il perfezionamento dell’abilitazione mediante esami/colloqui per verificare che tutto il personale abbia completato la formazione ed acquisito un livello di conoscenza sufficiente delle procedure.
In poche parole poiché Atac ha consegnato alla Commissione il regolamento d’esercizio e le procedure impartite ai dipendenti solo il 7 ottobre ed è necessario verificare che il personale sia preparato, non è ovviamente possibile in soli tre giorni accertare che tutti gli impiegati siano stati adeguatamente formati.

2. Varianti richieste per il rilascio del nulla osta tecnico ai fini della sicurezza:
- varianti software ATC: non è stato ancora possibile emettere il provvedimento per il rilascio del nulla osta tecnico ai fini della sicurezza in quanto non risulta trasmessa, e conseguentemente non esaminata, la documentazione progettuale e di sicurezza che recepisce le varianti stesse.
Non è pervenuta alla Commissione la documentazione sull’ATC, l’automatic train control, che gestisce la marcia dei treni. Senza di essa non si può affermare con certezza se i passeggeri viaggeranno veramente al sicuro.

- varianti SCADA: in relazione alle varianti richieste dai Vigili del Fuoco, sono state implementate le necessarie modifiche sul sistema SCADA; a oggi non risulta pervenuta formalmente la documentazione progettuale e di sicurezza;
Lo SCADA, Supervision Control And Data Acquisition, è preposto alla supervisione degli impianti civili (ascensori, scale mobili, sprinkler antincendio) e controlla gli impianti di elettrificazione della linea.  In seguito all'approvazione del D.P.R. n. 151 del 2011 (Nuovo regolamento di semplificazione di prevenzioni incendi) si era resa necessaria a suo tempo la ristrutturazione di tutti gli impianti antincendio sulla tratta Pantano – Centocelle intervenendo anche sul sistema SCADA. Dopo le modifiche alla Commissione non è pervenuta alcuna documentazione sul nuovo sistema.

- documentazione di sistema: a seguito delle modifiche intervenute deve essere ancora prodotto un dossier di sicurezza di sistema che recepisca le varianti stesse. 
Insomma, non si sono aggiornate le carte dopo le modifiche degli impianti di linea.

3. Chiusura Pending/anomalie
L’esame della relazione sul pre-esercizio redatta dal Direttore di Esercizio evidenzia che la disponibilità del sistema è a tutt’oggi limitata (tra il 78% e il 99%) a seguito di una serie di anomalie sugli impianti. L’esame sommario della documentazione presentata ieri da Roma Metropolitane sulla chiusura delle pending e la soluzione delle anomalie, evidenzia che alcuni interventi sono programmati entro la data del 10/11 ottobre (e quindi non testabili entro l’11 ottobre per verificarne la corretta implementazione), mentre altre problematiche rimarranno aperte e saranno mitigate attraverso un notevole presenziamento di personale sulla linea, sia di Atac che di Metro C. Tutto ciò porta a ritenere prevedibili malfunzionamenti del sistema che potrebbero provocare criticità alla regolarità del servizio e alla sicurezza dell’utenza nonostante la presenza di squadre di pronto intervento.

4. ​Impianti di traslazione
l’USTIF non ha potuto emettere i Nulla Osta tecnici ai fini della sicurezza di competenza propedeutici ai provvedimenti autorizzativi della Regione Lazio, in quanto permangono alcune problematiche correlate alla mancata emissione del Regolamento di Esercizio, ad alcune carenze documentali e di certificazione e alla presenza di alcuni problemi tecnici sugli impianti. 
Possibile che in oltre 9 mesi di presercizio non siano stati testati adeguatamente gli ascensori e scale mobili? A quanto pare la risposta è sì. Sembra di rivivere quanto accaduto prima della apertura della metro B1.

In conseguenza di quanto esposto, in relazione all’insufficienza della documentazione agli atti, nonché all’impossibilità temporale di svolgere le attività necessarie al completamento della verifica della sussistenza delle condizioni di sicurezza e regolarità dell’esercizio, la Commissione non ha ritenuto possibile rilasciare parere favorevole all’apertura all’esercizio della linea per il 10 ottobre prossimo e si è aggiornata in attesa della documentazione ancora mancante, rinviando a una successiva valutazione con l’ottica di pervenire all’apertura all’esercizio dell’impianto dopo soluzione delle anomalie e delle pending ancora esistenti.

Alla base della mancata apertura sembra esserci la sciatteria ingiustificata nel gestire l’iter di autorizzazioni per una delle opere più importanti della città. Forse Marino più che occupare il Ministero delle Infrastrutture dovrebbe rivolgersi all’ Atac. Dopo nove mesi che dovevano essere dedicati al presercizio e al test degli impianti, non è possibile che non siano pervenute in tempo le necessarie documentazioni.

Quello che era il sogno di un’apertura ormai imminente, questione di poche ore, è scivolato ineluttabilmente nell’incubo dell’indeterminatezza.

Aggiornamento del 09/10:
Marino scrive dalla sua pagina Facebook: "Dopo una giornata di lavoro ad oltranza siamo riusciti ad ottenere che le imprese di Metro C, convocate questo pomeriggio in Campidoglio, lavoreranno stanotte per consegnare la documentazione mancante alla commissione ministeriale, che si riunirà domani stesso per un nuovo esame. Ho ottenuto questo risultato ma non mollo di un secondo. Questo non è più il tempo dei muri di gomma, ma della difesa a oltranza dell'interesse dei cittadini romani e dell'intero paese che hanno già pagato con le loro tasche oltre 2 miliardi."

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