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giovedì 12 luglio 2018

Risorge la linea D?

Il giallo "evocativo", sebbene sia la M3 milanese

Dopo anni di silenzio nella commissione mobilità del Comune si è finalmente tornati a parlare della quarta linea della metropolitana: un percorso di poco più di 20 chilometri all’interno della città consolidata, nato per collegare Talenti e il Salario, piazza di Spagna, piazza Venezia, Trastevere, viale Marconi e l’EUR. Di questi 20 chilometri, 11 furono individuati nel 2007 come “tratta prioritaria”: dalla fermata in piazza Enrico Fermi su viale Marconi fino alla stazione Salario, dove si sarebbe collocato il deposito. Ben 33 treni nella prima fase, che sarebbero diventati 53 con il completamento della linea.

Poiché si prevedeva (e tutt’oggi tali simulazioni sono attuali, visto che la linea passerebbe in zone dove non si sono operate rilevanti trasformazioni urbanistiche) un afflusso “metropolitano” abbastanza bilanciato lungo tutta la giornata ambo le direzioni, fu scelta una tecnologia ad automazione integrale del tutto simile a quella della linea C ma con treni più corti e frequenze elevate. La riduzione della lunghezza delle banchine consentirebbe pertanto di contenere anche lo scavo delle stazioni che sarebbero realizzate nel centro con la tecnologia dei pozzi circolari già proposta da MetroXRoma per la tratta T2 della metro verde.

La commissione del 10 luglio, oltre ad analizzare questi aspetti progettuali già noti, ha inoltre comunicato la vittoria del contenzioso da più di 400 milioni di euro contro la società che avrebbe dovuto costruire la metro. Un sospiro di sollievo che unito al rinnovato interesse del Campidoglio alla metropolitana, ci fa ben sperare per una vera ripartenza del progetto.

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