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domenica 29 marzo 2015

Sulla via del Giubileo

La notizia è nota da giorni ed è sulla bocca di tutti: Papa Francesco ha annunciato un anno di Giubileo straordinario, dall’8 dicembre 2015 fino a novembre 2016. Allo stesso modo tanti hanno già manifestato dubbi sulla gestione e sulle misure che verranno adottate in questi mesi, quando arriveranno milioni di fedeli da tutte le parti del mondo. Anche noi vogliamo dire la nostra ma fornendo un contributo positivo.


Pur ricordando amaramente che, secondo i cronoprogrammi originari, la metro C doveva arrivare a piazzale Clodio, transitando per San Pietro, già da fine 2015, l’intenzione di oggi non è puntare il dito contro questo o quell’altro (anche perché non finiremmo più). Altresì non si richiederanno miracoli, come l’anticipare l’apertura della metro C a San Giovanni, che porterebbe al collasso della linea A già messa sotto pressione dalla moltitudine di fedeli.

Le due proposte sono semplici e chiare, nonché attuabili nel giro di poche settimane:

Annullamento della norma Ustif per i treni CAF MB400
Consegnati ormai un anno fa, i nuovi treni MB400 (o CAF che dir si voglia) fino ad ora non hanno percorso molta strada senza che capitassero incidenti. La colpa dei continui guasti non è attribuibile alla CAF, la ditta spagnola che ha costruito i convogli, bensì alle nuove norme di sicurezza dell’Ustif di cui abbiamo parlato abbondantemente.

“Ogni porta ha degli interruttori, chiamati microswitch, che alla chiusura delle stesse scattano dando il consenso alla trazione in cabina, al contrario la non perfetta chiusura di questi interruttori toglie la corrente ed il treno non ha più alimentazione. Sulla metro romana il sistema operativo dei convogli prevede un massimo di tre tentativi di chiusura delle porte: dopodiché scatta l’ allarme e il treno si blocca.
Secondo le vecchie norme dell’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi  (USTIF) le prime due chiusure dovevano avvenire con un carico di forza pari a 15 newton. La terza, l’ultima prima dell’allarme,  invece poteva essere caricata fino a 30 newton, per minimizzare il rischio di intralci.
Le nuove normative dell’USTIF hanno modificato tale direttiva e la forza della terza chiusura è stato abbassata a 15 newton per non arrecare un eventuale danno fisico alle persone che tentano scioccamente di entrare a tutti i costi. Sotto le nuove regole devono necessariamente  sottostare i nuovi treni che quindi sono a più rischio di allarme.”
Per maggiori info leggere #MetroForDummies

Annullare o almeno modificare tale norma ministeriale renderebbe finalmente funzionanti e godibili i moderni treni che i cittadini romani aspettano da anni, aumentando notevolmente la qualità di trasporto della metro B.


Potenziamento del sistema di informazione a bordo
Sui treni CAF della metro B e sugli autobus “serie Roma” (i mezzi rossi per intenderci) sono presenti schermi informativi al più spenti. Nei tram Citiway 1 e 2 gli schermi al led, simili a quelli dei treni della metropolitana, fin dall’acquisto sono sempre stati spenti e vengono accesi rare volte per trasmettere agli utenti messaggi in klingoniano. Sfruttare questo sistema di informazione, il cui acquisto ci è già costato non poco, non richiede neanche alcun tipo di investimento se non un po’ di tempo per la programmazione.


Corsie preferenziali “vere”
Un altro piccolo ma significativo intervento potrebbe essere la messa in sicurezza delle corsie preferenziali. Poiché gli attuali e ridicoli sistemi di protezione (segnalamento con vernice gialla, borchie di plastica) dei tratti di strada riservati ai bus non sono efficaci, installare dei veri cordoli di protezione allontanerebbe definitivamente il traffico privato dalla corsia riservata al mezzo pubblico.
Poiché è facilmente prevedibile che nei mesi del Giubileo verrà istituito un servizio bus di supporto Termini – Vaticano, la priorità spetta alle preferenziali di via Nazionale e Corso Vittorio. L’installazione di spartitraffico (non semplici new jersey, ma barriere si armonizzino col contesto stradale del centro storico) lungo il perimetro delle corsie permetterebbe di proteggere il mezzo pubblico e di fluidificare anche il traffico privato, contrastando l’odioso fenomeno della doppia fila.  In questo senso via Labicana è stato esperimento riuscito, certamente da replicare in altre parti della città.

Trattandosi di Giubileo, possiamo innanzi tutto sperare che con qualche aiuto Divino, l'anno passi senza troppi disagi, ma dovendo essere più pratici, preghiamo che i responsabili di Atac ed i governanti di Roma, vengano travolti da un amore per la città (e per loro stessi) che fino ad oggi non hanno dimostrato di avere.
Insomma se le grandi opere portano di solito con sé grandi ritardi, piccoli accorgimenti potrebbero produrre benefici insperati. Qualcuno avrebbe ribadito:"damose da fa', semo romani!".

1 commento:

  1. Il costo di tutto ciò poi andrebbe chiesto a chi ha organizzato la propria festa in casa altrui senza avvertire prima e senza voler tirare fuori un centesimo.

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