Se il passato settembre già preoccupava i pendolari per
l’altissima frequenza con la quale la ferrovia Roma – Giardinetti si rompeva,
nel mese di ottobre appena concluso il
record di guasti e disservizi non solo è stato eguagliato ma è stato anche
ampiamente superato.
Come è andata:
Dopo il grande spavento si torna alla solita routine; i rallentamenti
di linea per i guasti si susseguono con
un ritmo sconcertante. Nel 17 la malasorte, anche se non è un venerdì, torna a
colpire il trenino della Casilina. La ferrovia viene sospesa senza alcun
preavviso, e stavolta non per un inconveniente tecnico, bensì per mancanza di
personale. Sembra che Atac, non soddisfatta dei disservizi offerti, abbia
deciso di inasprire il rapporto coi macchinisti affinché non facciano i turni straordinari,
necessari per mantenere regolarmente la linea in esercizio. I poveri pendolari
sono ormai sicuri la linea chiuderà ancora una volta in vista dello sciopero del
giorno seguente. Contrariamente a tutte le aspettative, il trenino rimane attivo
tutta la giornata e, a parte l’immancabile riduzione delle corse, sembra che
tutto sia tornato alla tranquillità. Magari nella notte, s’immagina, è stato
trovato un accordo tra i lavoratori e l’azienda.
Non si fa neppure in tempo a tirare un sospiro di sollievo
che il 20 la linea finisce troncata in due per colpa di un idiota (in altro
modo non si può definire) che ha parcheggiato l’auto sui binari.
Giustamente “a pijasse er cappuccio la
domenica ce se mette un pochetto”. Conclusa
la pausa domenicale ci si rende però conto che qualcosa continua a non andare.
Le corse del trenino continuano ad essere esigue, troppo poche perfino per un
servizio così scadente. Infatti arriva il giorno dopo l’ammissione dell’Atac:
“Ferrovia Termini – Giardinetti, possibili riduzioni corse, utilizzare la
potenziata linea 105.” Con questo palliativo, il 105 rafforzato, si cerca di
mandare avanti il trasporto pubblico sulla Casilina per tutto il resto del mese.
Come è oggi:
I lavoratori continuano a protestare contro l’ingiustizia di
non essere pagati per un servizio reso
con l’unico mezzo che hanno a disposizione: l’astinenza. Allo stesso tempo Atac sta reagendo nella
maniera più immatura possibile e cerca, attraverso il potenziamento del 105 e spiegazioni
poco chiare, di negare l’evidente problema. Un esempio? Eccolo servito …
La linea soffre già di deficienze strutturali che quotidianamente
causano disagi e irregolarità. Aggiungere anche una lotta sindacale non sta
facendo altro che peggiorare la già tanto precaria situazione.
Possibile che tra Atac,
che gestisce la ferrovia, Nicola
Zingaretti, presidente della regione Lazio proprietaria della linea, Guido Improta, assessore alla mobilità,
e il sindaco Ignazio Marino non ci
sia nessuno che si preoccupi? Anche perché tra i due fronti di questa guerra
stanno finendo linciati coloro che non hanno colpa, gli utilizzatori del mezzo
pubblico.
In breve ecco cosa è successo questo mese |
La tabella riassuntiva e' molto piu' eloquente di qualunque avviso ufficiale!!
RispondiElimina