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giovedì 21 novembre 2013

Una cura del ferro che lascia a desiderare

La linea 1, inaugurata nel 1890, fu la prima linea tranviaria elettrica di Roma. Il suo percorso aveva origine nei pressi di piazzale Flaminio, oggi capolinea del due e percorreva la via Flaminia fino a giungere a Ponte Milvio. La linea, nata come primo esperimento della trazione elettrica su rotaia, non diede i risultati sperati e venne smantellata pochi mesi dopo l’inaugurazione. Da allora è passato oltre un secolo durante il quale la città si evoluta assieme alla sua rete tranviaria: dai tram a cavalli si è passati a quelli elettrici, le linee sono cresciute nonostante le due guerre mondiali ma poi sono diminuite. Quello che resta oggi è solo un residuo della gloriosa rete del passato.  Tuttavia negli ultimi anni il tram è stato rivalutato, almeno nei paesi europei. Le tranvie stanno (ri)sorgendo ovunque perché, se adeguatamente valorizzate, possono diventare ottime soluzioni per flussi pendolari che sono troppo grandi da essere gestiti dai soli autobus. Ma non solo; alcuni tram storici sono stati riscoperti e rivalutati. In molti luoghi essi sono diventati dei veri e propri poli di attrazione turistica, come i celebri tram di Lisbona, o la ferrovia locale di Palma di Mallorca (per molti versi affine alla Roma – Giardinetti) o ancora gli antichi tram di Milano. E a Roma?
Nella nostra città sia la memoria e, sia l’innovazione vengono rigettati. Da una parte resiste solo il ricordo delle vetture che per lungo tempo servirono i cittadini, dall’altra delle stratosferiche cure del ferro promesse, si è fatto poco o nulla. Oggi però, sembra esserci una svolta: il sindaco Marino ha annunciato dopo un vertice con l’assessore Improta e il ministro Lupi l’apertura entro il 2014 di una nuova linea tranviaria, la cosiddetta linea 1. Il percorso di questo tram si snoderà partendo da piazza dei Cinquecento, attuale capolinea delle linee cinque e quattordici, passando poi da viale Manzoni, via Labicana, viale Aventino, via Marmorata, oltrepassando il Tevere per poi arrivare a Trastevere. I tram necessari per esercitare l’uno verranno direttamente presi dalle altre linee.
[Un attimo di pausa per assimilare la notizia…]
Quella proposta da Marino insomma sarà una linea progettata al risparmio che non solo non aggiungerà un metro di binari alla città, ma porterà anche all’abbassamento della frequenza di tutte le altre tranvie di Roma. Ma cosa c’è di buono nell’istituzione di questo tram? Praticamente nulla.
 In primo luogo se si considera il tracciato nel particolare, si nota che, essendo ricalcato per la maggior parte su quello del tre, non aggiungerà alcuna nuova offerta per gli spostamenti locali; l’unica differenza col tre è che l’uno, giunto a Porta Maggiore, si rivolgerà verso la stazione Termini, collegamento che tra l’altro è già garantito dalle esistenti  linee cinque e quattordici. Anche considerando il tracciato con una visione complessiva, non si evidenziano necessità di istituire la nuova linea. Chi già usa il tram tre da Trastevere per andare a Termini e viceversa, preferisce scendere a Piramide e utilizzare la linea B che è molto più veloce. Il tram uno, per quanto veloce possa essere, non potrà mai competere con le prestazioni della metro B.
 In secondo luogo è criticabilissima la scelta di sottrarre vetture alle altre linee per poterne creare una nuova. Come già è stato sottolineato in questa sede tra il deposito di Porta Maggiore e le officine della Prenestina giacciono inutilizzati il 45% dei tram romani. Piuttosto che aumentare i tempi di attesa sulle altre linee, perché non si può fare un piccolo investimento rendere utilizzabili anche questi tram?

Ma in realtà se il sindaco vuole veramente rilanciare la cura del ferro in questa città, deve accorgersi che non serve a nulla creare delle linee su percorsi già serviti: a Roma servono nuovi tram che corrano su nuovi binari.

Nota dell'autore: pare che stamattina le linee da una siano diventate tre. Marino propone, oltre all'uno, il ritorno del tre a Trastevere (spacciandolo per una nuova linea) e l'istituzione di un tram Risorgimento - Mancini (che altri non è che il tram 2D, navetta temporanea creata a suo tempo in relazione alla risistemazione del capolinea a Flaminio). Non viene prevista comunque l'aggiunta di un solo metro di binari nuovi.

4 commenti:

  1. addio belle speranze e io che mi ero entusiasmato pensando ad un tram a Via Nazionale delusione

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  2. http://forum.roma.corriere.it/una_citta_mille_domande/21-11-2013/piove-in-metro-governo-ladro-2434876.html
    anche lui fa come te vedi se t'interessa

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  3. io avevo capito che il nuovo uno dovrebbe usare i binari tra viale manzoni (fermata metro) e piazza vittorio, senza passare per porta maggiore. in ogni caso, un bluff.

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  4. Ricordo benissimo in tenera eta' quando usavo la linea 1 (gia' autobus) fino a viale Washington (attuale attestamento di 160, 491 e 120F).

    Senza dubbio il tram e' preferibile, non fosse altro per l'alta capacita' (vedi quando i tram vengono sostituiti da bus...terrore e raccapriccio!).

    Ottima mossa per le ultime osservazioni...vecchi rattoppi spacciati per nuove linee. Notiamo inoltre come vengano tante proposte in poche righe...e i cosiddetti professionisti se ne escono con queste proposte inutili!

    Ah, gia', dimenticavo: il contatto di servizio e' a km percorsi, non a quartieri serviti o soddisfazione dell'utenza (sarcastico)!

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