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mercoledì 4 luglio 2018

Perchè è necessario che la Roma-Giardinetti passi al Comune di Roma



<<Oggi in commissione alla Pisana abbiamo ottenuto una prima vittoria: la Regione Lazio ha aperto alla nostra richiesta di cedere a Roma Capitale la proprietà della ferrovia ex concessa Roma Giardinetti. Lo chiedevamo sin dal nostro insediamento. Oggi il presidente della commissione regionale ha dato un indirizzo politico preciso all’Assessore regionale ai trasporti in tal senso, dopo un dibattito dove ero presente insieme all’assessore Linda Meleo e al vice presidente Calabrese. Adesso è arrivato il momento di stabilire una tabella di marcia, indicando gli adempimenti necessari a portare avanti il nostro progetto di riqualificazione. Progetto che prevede prolungamento da un lato fino a Termini, dall’altro fino all’università di Tor Vergata, e l’acquisto di nuovo materiale rotabile. In tal senso ci rivedremo prima della fine dell’estate.>>


Dopo il rinnovo della giunta Zingaretti e a ben due anni dall'insediamento della Raggi sono stati finalmente aperti i tavoli della trattativa per la cessione della Roma-Giardinetti a Roma Capitale. Una notizia che non può che essere registrata in maniera estremamente positiva, visto che fin dalla sua istituzione, la Regione Lazio non ha fatto altro che tagliare e depotenziare questa tratta.
In ultimo si ricorda la sospensione dal 3 agosto 2015 della tratta Centocelle-Giardinetti, avvenuta con il benestare del Comune di Roma e dell'Atac, e l'esclusione della ferrovia da qualsiasi finanziamento, come contrariamente avvenuto per le sorelle Roma-Lido e Roma-CivitaCastellana-Viterbo.
Occorre ricordare infatti che, sebbene la linea sia de facto una tramvia, il residuo della Roma-Fiuggi è anacronisticamente classificato come una ferrovia regionale, pertanto tutti gli investimenti sono in capo alla Regione.

Dall'osservatorio di MetroXRoma

Il trenino dunque è salvo?
Purtroppo è ancora presto per cantare vittoria. Innanzitutto l'audizione in commissione alla Pisana ha un valore squisitamente politico, non tecnico: se l'attenzione riguardante la ferrovia dovesse calare tutto si chiuderebbe con un nulla di fatto. Come ben noto, la ferrovia attualmente è frammentata in decine di particelle catastali da riunire preventivamente prima della cessione.

La proprietà del Comune è una garanzia?
La risposta dipende dal "quando": sebbene sia vero che l'attuale giunta abbia più volte mostrato la volontà di riaprire e prolungare la linea, dall'altra bisogna ricordare che i 5 stelle sono quasi a metà del loro mandato. Se la maggioranza non dovesse chiudere il progetto, dando esecutività ai lavori, entro la naturale data di scadenza del mandato (o prima, in caso di un terremoto politico), allora non ci sarà garanzia che il sindaco successivo dia continuità alle volontà precedenti.
È di grande esempio in tal senso la metro C, il cui appalto già aggiudicato ha costretto i grillini a ritrattare le proprie posizioni in merito all'infrastruttura: nessuno si sarebbe accollato la responsabilità di porre fine ad una grande opera del genere.

In conclusione da una parte non è possibile felicitarsi troppo per un semplice annuncio politico, dall'altra il passaggio di competenze dalla Regione Lazio al Comune di Roma, sebbene non rappresenti una certezza di salvezza, resta l'unica e ultima flebile speranza per dare un futuro alla linea.

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