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mercoledì 20 giugno 2018

Presagi filoviari


Sebbene quasi “silenti”, in queste settimane stanno proseguendo i lavori di completamento del corridoio filoviario EUR Laurentina – Tor Pagnotta.
In particolare oggi abbiamo sorpreso le prime vetture in collaudo sulla tratta compresa tra la stazione della metropolitana Laurentina – e l’incrocio tra via Laurentina e via di Tor Pagnotta, dove finisce la corsia preferenziale attualmente agibile e già impiegata dalle linee autobus. I mezzi proseguono poi verso il deposito di Tor Pagnotta, percorrendo via Mario Carucci, dove effettuano l’inversione di marcia.
Filobus in sosta allo stallo presso la stazione metro Laurentina

Lungo la tratta compresa tra viale dell'Umanesimo e piazzale Douhet è stato posato in questi giorni il feeder sotterraneo che alimenterà la nuova illuminazione di via Laurentina. In questa sezione, dove precedentemente era previsto che il filobus sfruttasse la modalità diesel, sarà esteso anche il bifilare.
Piazzale Douhet, a sinistra i lavori del feeder, a destra il cantiere della nuova stazione taxi
Via Laurentina, si notano i lavori (fatti con la solita cialtonaggine nostrana) per il cavo sotterraneo e la nuova illuminazione
Da via di Tor Pagnotta fino alla rotatoria con via di Castel di Leva fervono diversi cantieri: la rampa di collegamento del ponte sul GRA lato deposito è in piena costruzione, nel tracciato all’interno del consorzio edilizio “Tor Pagnotta 2” gli operai hanno posato i pendini sui quali verrà assicurata la linea aerea.
 

Lo stesso Presidente della Commissione Mobilità del IX Municipio Guido Corrente è ottimista: “In sede di Commissione è stato confermato dal RUP Arch. Margherita Meloni e dal Direttore dei Lavori Ing. Di Pietro che l’attuale cronoprogramma è perfettamente in linea con le previsioni e pertanto le date indicate, salvo imprevisti, saranno rispettate.”

Il completamento del corridoio della mobilità è previsto per settembre, con l’avvio del servizio passeggeri nei primi mesi del 2019.

lunedì 11 giugno 2018

Arriva il tornello sul 669


Come previsto da questa pagina, da oggi è entrato in servizio sulla linea 669 l'autobus 8185 dotato di tornello. L'accesso alla vettura è pertanto regolamentato in maniera ferrea: si sale davanti, validando il biglietto, e si scende dietro.
Se ritenete che ci siano altre linee dove questa sperimentazione potrebbe essere positiva scriveteci a: etrgiallo@gmail.com
Qui di seguito trovate alcune foto e video dell'esperienza a bordo della vettura.










venerdì 8 giugno 2018

Da lunedì sul 669 si sale solo davanti


A partire da lunedì 11 giugno prossimo venturo, sulla linea circolare 669 presterà servizio il primo autobus con i tornelli con la disciplina "modello Londra": l'autista quindi dovrà aprire per prima la porta anteriore, dedicata alla sola salita dei passeggeri e poi la porta centrale per la discesa.
In caso di scavalcamento del tornello scatterà un sistema di allarme, che potrà essere disattivato in caso di afflusso eccezionale.
E' presumibile che in questa prima fase l'autista possa essere accompagnato da una squadra di controllori che aiuteranno l'utenza al nuovo modello di servizio.

giovedì 7 giugno 2018

Basta con i Brucomela


Con l’avvicinamento delle elezioni nel III municipio il Movimento 5 Stelle ha scaldato i motori della campagna elettorale ripescando il people mover Jonio-Porta di Roma, già inserito tra le opere invarianti del PUMS.

La cronaca è ben nota, con un primo post su facebook l’assessore ai trasporti Meleo ha annunciato la presentazione del progetto per mercoledì 6 giugno, salvo poi cancellarlo e ricaricarlo. Entrambi i post sono stati criticati molto duramente dai cittadini, tanto da costringere l’assessore a non partecipare al tavolo per imprecisati “impegni istituzionali”. La manifestazione si è comunque tenuta, fortunatamente al di fuori delle sedi istituzionali, concretizzandosi in un duello tra la candidata alla presidenza del municipio Capoccioni e i comitati MetroXRoma e Salviamo la Metro C.

Come è ormai d’uso nella politica romana, alla quale anche il Movimento sembra essersi avvicinato sempre di più, la posizione dei 5 stelle è basata puramente su fatti pretestuosi: per finanziare la metro bisognerebbe cedere cubature ai privati, i tempi di costruzione sarebbero lunghi e incontrollati come con la linea C (come se il neonato Governo “del Cambiamento” non possa né finanziare integralmente l’appalto, né tantomeno gestire la procedura con massima trasparenza).
Non possiamo quindi che essere grati ai comitati cittadini che hanno opposto a queste posizioni ideologiche delle ragionevoli argomentazioni trasportistiche ed economiche.

D’altra parte è dalla stessa documentazione caricata sul PUMS che emerge l’intrinseca insostenibilità del people mover. Per gestire il minimetro, che avrebbe una vita tecnica di almeno 40 anni, il Comune dovrebbe sopportare un deficit finanziario annuale di quasi 5 milioni di euro da ripianare con circa 3 euro per ogni vettura chilometro. Di contro sulle medesime schede il prolungamento della metropolitana a Casal Monastero valutato con gli stessi parametri porta con sé un rapporto ricavi da biglietto e costi pari al 114%, ovvero un prezioso attivo per le bisognose casse comunali.



È chiaro che il trasporto pubblico non possa essere concepito come un business per il Comune (o chi lo gestisce), ma nei fatti per trovare un equilibrio finanziario che permetta di chiudere il bilancio in pareggio è necessario che le linee più prestanti diano la liquidità necessaria per estendere la rete in periferia, dove i passeggeri sono di meno e i ricavi estremamente ridotti. Nei fatti  Atac, che è sottoposta in questi giorni al giudizio del concordato, potrà salvarsi solo se i collegamenti oggi gestiti in maniera improduttiva saranno resi redditizi attraverso lo shift modale.
Purtroppo questa considerazione di puro buonsenso sembra non essere pienamente condivisa da movimento 5 stelle romano, che ha inquinato il PUMS inserendo questo minimetro e la funivia Casalotti-Battistini sostitutiva della metro A.

Come già ribadito in passato questo blog non ha assunto una posizione di bastian contrario nei confronti degli impianti a fune: la linea Civilità del Lavoro-Magliana ad esempio permetterebbe di ricucire due zone oggi profondamente slacciate a causa del Tevere, operando in un ambito di equilibrio finanziario.