L'applicazione della Circolare n. 7922 della Direzione
Generale per il Trasporto Pubblico aveva determinato l'obbligo del doppio
agente in cabina (macchinista e capotreno abilitato alla frenatura) con
inevitabili ripercussioni sul servizio. Atac da un giorno all'altro si è trovata
costretta a gestire la tratta dimezzando il numero di treni circolanti: da 9 a
5 nei giorni feriali e da 6 a 3 nei festivi. La circolare aveva avuto origine a
seguito del disastroso incidente sulla linea Adria-Corato, ma di fatto aveva
provocato più disagi che benefici su una ferrovia urbana a gestione tranviaria quale
la Termini-Centocelle.
Treno 820 (dietro) accoppiato con un 830 (davanti) |
Dal 2 gennaio 2017 con una nuova disposizione operativa è
stata ottenuta da Atac, che si è battuta per il benessere dei pendolari, una
deroga della circolare. In particolare i 12 treni serie 820 e 830 (i più
moderni, a salone unico) potranno tornare a circolare ad agente unico. Purtroppo
per i più vecchi convogli dei gruppi 0, 100, 400, (che costituiscono la maggior
parte del parco rotabile) la prescrizione resta con l'aggiunta della
limitazione di velocità agli incroci stradali pari a 20 km/h.
Con il nuovo anno quindi il servizio sulla ferrovia di via
Casilina sarà più o meno regolare a seconda della disponibilità di treni serie
820 e 830. Non una condizione pienamente soddisfacente, ma certamente un passo
importante per riportare le condizioni di viaggio a livelli accettabili.
Altresì con il 2017 continueremo a batterci affinchè la
ferrovia ritorni finalmente a Giardinetti: stiamo lavorando per definire un
nuovo contratto di servizio Regione-Atac che assicuri la continuità di manutenzione
della tratta sospesa e acceleri il più possibile il trasferimento della
proprietà della ferrovia al comune di Roma.
Secondo me, per definire la questione, l'unica soluzione è: trasformare la linea da scartamento ridotto a scartamento normale e farci passare dei tram. I vecchi convogli si possono vendere o regalare ad altre zone d'Italia dove è ancora in essere lo scartamento ridotto; magari tenere un convoglio come ricordo storico presso il museo atac.
RispondiEliminaLa mia posizione è diversa per molte ragioni che ho cercato di raccogliere in questo post: http://tramromagiardinetti.blogspot.it/2015/09/la-quarta-metropolitana-di-roma.html
EliminaBuon anno ;)
Qualcuno nella giunta si sta dando da fare? A parte Stefàno c'è un immobilismo degno del peggiore Andreotti.
EliminaAnch'io penso che anziché sovraccaricare ulteriormente l'attuale rete tranviaria sia molto meglio mantenere la Roma-Giardinetti distinta e separata da essa permettendole la possibilità di autonomi sviluppi.
RispondiEliminaDecisivo resta però un progetto di sviluppo condiviso e sostenuto dai cittadini che nel prolungamento verso Tor Vergata, il Policlinico e l'Università, trovano l'occasione di rilancio per tale ferrovia. Altrove e in altre regioni lo scartamento ridotto ha trovato sviluppo e sostegno perché allora precluderci queste possibilità?
Una mia osservazione è che la politica, anche nelle amministrazioni cittadine, raramente prende l'iniziativa in progetti lungimiranti e sostenibili fuori dalla ragnatela di consolidati modelli e interessi economici se non viene energicamente sollecitata dai cittadini magari con la raccolta di firme.
Un esempio è offerto nel sottostante link (Valle d'Aosta):
https://turismosenzauto.jimdo.com/2016/12/31/roma-giardinetti/
A tutti auguri di Buon Anno.
Ma se non ci sono i soldi per la manutenzione.....
RispondiEliminaMa iniziassero a collegare il trenino della Roma-Gardinetti con la metro C fermata centocelle che basta un niente, basterebbe aggiungere un'altra fermata al trenino per avvicinarsi alla metro C e gli starebbe di fronte. Se non sono capaci nemmeno a fare questo, cosa ci aspettimo in futuro?
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