Da domani inizia una
nuova fase di vita per la ferrovia, molto probabilmente l’ultima, ridotta ormai
a un tronco di 5,4 chilometri Termini – Centocelle. Il servizio si svolgerà
nel mese di agosto con 6 treni per una frequenza di un convoglio ogni 10
minuti, dopodiché a settembre i passaggi torneranno come di consueto ogni 5 minuti con 9 treni.
Rimaniamo tuttavia
ancora increduli alla facilità con la quale in quattro giorni si è praticamente
dimezzata una ferrovia da 99 anni a servizio della cittadinanza.
Prima di tutto stupisce la meschinità della disposizione, decisa
proprio nel pieno della stagione estiva quando pochi cittadini possono
accorgersi del drastica penalizzazione che riceve. Ancor di più fa discutere lo
stesso provvedimento, attuato come “sospensione della linea”, quasi fosse temporaneo: un termine
che lascia non solo una libera interpretazione, ma illude i cittadini che il
servizio sarà prima o poi ripristinato.
Tuttavia siamo certi
che il tracciato tra Centocelle e Giardinetti durante i prossimi mesi verrà
completamente abbandonato a se stesso: la prima a cedere probabilmente sarà
la linea aerea, non mantenuta in elasticità dalle sollecitazioni dei
pantografi, dopodiché con la prima pioggia cominceranno a crescere erbe
selvatiche lungo il sedime ferroviario e nel giro di un paio di mesi, per contrastare il crescente degrado,
saranno i cittadini stessi a chiedere la completa dismissione della tratta
sospesa.
Nello scenario di un’azienda di trasporto pubblico da poco
salvata dal collasso finanziario neanche la ragione economica regge: la ferrovia Roma – Giardinetti ha il costo
minore posto/chilometro di tutta la rete romana e trasporta 30.000 passeggeri
al giorno, proprio come la metro C.
Economicamente parlando avrebbe perciò più senso chiudere la nuova
infrastruttura. Inoltre i sostituti autobus di collegamento per Termini 50,
105, 106 sono molto più costosi da mantenere, inquinano e trasportano un terzo
delle persone rispetto al treno.
Ormai sono chiari due fatti: da una parte l’Atac è sempre
più orientata alla gestione di linee su gomma (si ricordi che Roma dispone
della flotta di bus più grande d’Europa che necessita di continua e costosa manutenzione),
dall’altra parte la Regione Lazio vede sempre di più le tre ferrovie ex concesse
(Roma – Lido, Roma – Civitacastellana – Viterbo, Roma – Giardinetti) come un
fardello che come un’opportunità.
Anche se da la
battaglia per il ripristino della linea non sarà certamente finita: chiederemo
al Municipio VI, l’unico ente che si è dimostrato interessato alla questione
della soppressione, un tavolo al quale dovranno sedere Comune, Regione e
Atac.
Link alla petizione: https://goo.gl/5PhveQ |
#saveTramGiardinetti
pronti e già abbiamo iniziato la battaglia. Assurdo tagliare le linee su ferro e neanche migliorare quelle su gomma... di certo tra pochi mesi cominceranno ad allargare la Casilina... forse a beneficio di una corsia preferenziale (che peraltro servirà a poco, perché nel tratto grotte celoni -giardinetti (GRA) è un imbuto e non è possibile allargare la Casilina. dunque.... difficilmente penseranno ad una ciclabile... che certo pur se realizzata a scapito di un tratto di linea ferroviaria, non mi pare un gran risultato!
RispondiEliminaperaltro nel tratto "parco di centocelle - giardinetti" il trenino fa 7 fermate contro le 3 fermate della linea C... dunque non mi capacito del perché si teme sia concorrente l'una rispetto all'altra linea e si vuole forzatamente spostare il traffico passeggeri sulla C.... non mi pare una gran cosa. perché determinerà un sovraffollamento, o come dicono della linea A, una portata di passeggeri prossima alla saturazione (per noi utenti è già satura...). Invece la linea C ad oggi, peraltro il prolungamento sino a Lodi è stato avviato in periodo "estivo"... dunque si deve vedere da settembre/ottobre tutti gli effetti di tale prolungamento...e già si viaggia significativamente di più che fino a parco di Centocelle, e in quasi tutte le fasce orarie almeno i posti a sedere (in un verso o nell'altro) sono occupati... nelle ore di punta, non si sta compressi come sulla A, ma di certo è affollata al pari di una qualsiasi linea metropolitana all'estero (insomma si viaggia in molti, ma in condizioni "umane")....che mi pare anche nelle ore di punta, nelle fermate intermedie non necessita di far passare 2-3 convogli prima di trovare spazio per salire
RispondiEliminaRicordo che nel mese di marzo più di qualche testata riportava la notizia relativa alla "nuova vita" della Roma Giardinetti che dava quasi per certo che il suo futuro sarebbe stato da Centocelle, verso via Togliatti, Anagnina, Romani, Tor Vergata, Torre Angela... Questo arretramento - non condivisibile - potrebbe essere la prima tappa? Io personalmente me lo auguro, anche se sarebbe stato meglio che continuasse ad arrivare a Torre Maura/giardinetti e da lì fare tale itinerario (la c su tale tratta copre 3 fermate contro 7 della Roma Giardinetti...). Francesco
RispondiEliminahanno sbagliato il percorso della metroC infrastruttura mangiasoldi delle nostre tasse con la quale hanno lucrato consorzio politici i solitinotichecomandano a Roma e adesso sono costratti a chiudere la gloriosa Roma Fiuggi per riempire la metro che viaggia vuota
RispondiEliminaMa io non mi capacito su tale giustificazione. più che altro mi si accappona la pelle a pensare che si rischia che tutta l'opera della metro C si concluda ai fori imperiali e/o piazza Venezia. Una metro "pesante" che non va da una periferia all'altra della città, si poteva allora per davvero riqualificare la Roma -Pantano, come a suo tempo suggerito dagli abitanti della zona
RispondiEliminai passeggeri sulla metro C ce ne sono, anche di questo periodo. si viaggia in maniera civile rispetto alla A, ma i posti a sedere son tutti occupati in quasi tutte le fase orarie, e nelle ore di punta anche in piedi.
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