Ancora una volta la nostra giunta comunale ha decretato la
futura messa in opera di nuovi favolosi tram per Roma.
Dall’insediamento il
nostro sindaco ha esordito con il tram Trastevere – Termini che sarebbe stato
esercitato da vetture “già in circolazione in alcuni orari”(??) e per il quale sono stati fatti quest’estate costosi lavori di adeguamento degli scambi su viale Manzoni, passando per i celeberrimi “sette tram”, poi mutati recentemente in altrettante fantasiose linee.
Tra tutte le proposte fatte, in primo piano troviamo il
collegamento Lodi – Santa Croce in Gerusalemme.
«Con l'apertura della stazione Lodi della metro C [prevista
per l'estate 2015, ndr] avvieremo anche l'inaugurazione di un nuovo tram tra
piazza Lodi e Santa Croce in Gerusalemme. Può sembrare un tratto breve ma è
assolutamente strategico perchè mette in collegamento, via ferro, la nuova metro
con Termini e i Parioli oltre che con le nuove linee tram» ha spiegato Marino.
«L'opera costerà circa 2,5 milioni», ha chiarito Improta, «su
cui abbiamo deciso di avviare già la progettazione per essere pronti all'arrivo
dei fondi UE».
Anche se dalle dichiarazioni non si capisce bene quale sarà
il secondo capolinea, è chiaro che il tram da via Carlo Felice si congiungerà
alla stazione Lodi della metro C. Trecento metri di binari per trasformare in
maniera economica la stazione Lodi in un
nodo di scambio.
Analizzando la nuova linea (se 300 metri di binari si possono chiamare tali) si intuisce che
lo snodo rimarrà attivo per circa un anno, salvo ulteriori ritardi per il
completamento di San Giovanni. Dopodichè, il flusso di viaggiatori tenderà
sempre di più a concentrarsi presso San Giovanni, già snodo di metro, bus e
tram.
Quello che viene
proposto è fumo negli occhi, soprattutto per chi conosce bene Roma e sa cosa
veramente ci vorrebbe in questa città a livello tranviario. Inoltre, citando l’ing. Formigari: «La tratta
della metro C fino a Lodi dovrebbe aprire a fine luglio 2015, fra sei mesi
circa. E in sei mesi, tra appalti, gare europee, ricorsi al TAR, contestazioni
di questo o quell'imbecille, impedimenti vari da parte di questa o quella sovrintendenza,
errori di progettazione, rotabili che non ci sono e chi più ne ha più ne metta,
riuscirebbero a completare la tramvia Lodi-S. Croce? Ma ci facciano il piacere!
Nemmeno se l'apertura della tratta di metro C slittasse di un anno, ce la
farebbero».
Più sensato sarebbe, per integrare veramente la metro C nel
panorama del trasporto pubblico, sbloccare
i cantieri per la stazione FS “Pigneto” fermi da tempo immemore. In ambito
tranviario invece, ancora prima di pensare a nuove linee, bisognerebbe
indirizzare i finanziamenti per adeguare
le sottostazioni elettriche della Prenestina in modo tale da mettere in
servizio anche sulle linee 5 e 14 i moderni Cityway e ammodernare l’intera rete con l'asservimento semaforico.
Ma la logica
mascherata da più di 20 anni a questa parte è quella di tenere il tram al
guinzaglio e con la museruola, in modo che sia docile e non diventi un sistema
di trasporto veramente competitivo.
Da ciò la volontà di tenere aperta la maglia della rete
romana, in modo tale che sia basata solo
su lunghe direttrici “monolinee” incapaci di interfacciarsi, di fare “effetto
rete”. Ciò si denota a partire dalle "sette linee" del 2014 fino alle più recenti
proposte. Se a ciò si confrontano le reti di altre città, l’evidenza è lampante.
La rete romana con i " 7 tram" |
Milano |
Torino |
Comunque ad oggi delle 7 linee sembrano essersi salvati
solamente il misero collegamento Lodi – Santa Croce e il tram dei Fori Imperiali, il cui caso è interessantissimo:
da tram sui Fori è diventato tram nei pressi dei Fori la cui prosecuzione
sarà un bus elettrico Largo Ricci – Piazzale Flaminio detto “la navetta dei
tram”.
Sconcertati da queste promesse tranviarie rimaniamo in
attesa di ulteriori stupefacenti nuove linee per Roma.
Grande Trenino!
RispondiEliminaIo non capisco poi l'insistenza fastidiosa con cui l'amministrazione parla di questa fantomatica "nuova linea" (che poi dove dovrebbe arrivare? Si parla di Trastevere e dei Parioli, confondendo il tracciato dei binari con il percorso delle vetture): sembrano doscorsi fatti da chi a Roma non c'è nemmeno mao stato.