È stato pubblicato sul sito dell’Atac un bando per la
vendita in quattro lotti di treni provenienti da diverse ferrovie. In breve i
diversi lotti prevedono:
- Lotto 1: 120 casse di cui 78 motrici più 3 motrici storiche e 36 rimorchiate più 3 storiche provenienti dal deposito Magliana Nuova della metro B per una base d’asta di 182.880 euro.
- Lotto 2: 44 casse di cui 34 motrici e 10 rimorchiate provenienti dal deposito Osteria del Curato della metro A per una base d’asta di 76.000 euro.
- Lotto 3: 31 casse di cui 8 motrici storiche, 20 rimorchiate e 3 carri pianale provenienti dalla Roma – Viterbo per una base d’asta di 20.090 euro.
- Lotto 4: 46 dispositivi chopper per la trazione e la frenatura del materiale rotabile.
Qualora invece non si volessero comprare i treni e i
dispositivi in blocco con obbligo di rottamazione, si possono presentare
offerte per comprare i singoli pezzi senza obbligo di rottamazione con i
seguenti prezzi di riferimento:
- Elettromotrici/Locomotori: 2.200 euro
- Rimorchiate/Carri: 120 euro
- Dispositivo chopper: 200 euro
Ma perché questa vendita dovrebbe suscitare scalpore? Perché si tratta dell’ennesimo danno non
solo per i pendolari, ma anche per la memoria collettiva.
I lotti 1 e 2 infatti prevedono la vendita delle MA 100, i
convogli provenienti dalla metro A che vennero completamente restaurati per
poter viaggiare sulla Roma – Lido. La vendita di treni e i dispositivi chopper
comprati per quell’occasione, significa bruciare letteralmente, tutti i soldi
spesi in passato. Già tempo fa una parte di questi convogli venne comprata da MetroCampania
e fu impiegata con grande successo sulla linea Napoli–Giugliano–Aversa.
Perché a Napoli le MA 100 funzionano e a Roma no?
Ma più sconcertante è la vendita dei cosiddetti rotabili
storici della Roma – Lido e della Roma – Viterbo. Il lotto 1 infatti prevede
anche la cessione dei locomotori del 1914 della Roma – Lido e il lotto 3
liquida tutti quei treni superstiti del 1932 appartenenti alla Roma – Viterbo.
Quei convogli, che una volta rientravano nel progetto di ricostruire il
“trenino della Tuscia”, ora sono a rischio demolizione.
Tuttavia il D.Lgs 42/2004 e successive modifiche ed
integrazioni, può difendere la nostra storia. La Parte Seconda - Titolo l
Tutela – Capo l oggetto della tutela- art. 10, parla chiaro: “Sono beni
culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli
altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto
pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano
interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. Più preciso è
l’articolo 11 di questo decreto. Infatti alla lettera g) viene specificato che i mezzi di trasporto aventi più
di settantacinque anni, sono beni oggetto di specifiche disposizioni di
tutela.
Un bando che prevede
la demolizione di rotabili del 1914 e del 1932 risulta quindi essere illegale.
Ma non sono solo questi i treni che si possono considerare
storici. Anche se non hanno raggiunto
l’età di 75 anni la Mr 106 e la Mr 107, le ultime due motrici appartenenti alla
primissima fornitura per la metro B del 1954 sono considerabili come materiale
di grande interesse storico. Per non parlare poi delle Mr 200, del 1956 e delle
Mr 300 del 1976.
C’è un’altra strada che l’azienda può intraprendere, una via
meno irragionevole e vantaggiosa anche per i pendolari. Con pochi ed economici interventi si possono
ancora impiegare sulla Roma - Lido le MA 100 già convertite a suo tempo in
frecce del mare, usando anche i chopper e tenendo i rimanenti come pezzi di
ricambio.
Si possono trasferire alcune Mr 100 – 200 – 300 nel polo
museale di Porta san Paolo e mandare le rimanenti nel semivuoto deposito
Graniti della metro C, ora appartenente ad Atac.
Si può e si deve per
legge preservare le motrici storiche della Roma – Lido e i convogli della
Roma – Viterbo dalla demolizione e dal degrado.
Perché il trasporto pubblico non è solo autobus, biglietti,
treni e tram. È anche un aspetto importantissimo del nostro vivere quotidiano ed è parte
integrante della nostra storia la cui memoria dovrebbe essere sempre tutelata e
valorizzata.
Nessun commento:
Posta un commento